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Il caso

Detenute a Torino in sciopero della fame da settembre: "vi indignate per la Salis in Ungheria, ma pensate alle nostre condizioni"

È quanto scritto in una lettera inviata al presidente Mattarella dalle detenute del carcere torinese

Detenute a Torino in sciopero della fame da settembre: "vi indignate per la Salis in Ungheria, ma pensate alle nostre condizioni"

Si rivolgono al presidente della Repubblica Sergio Mattarella le detenute del carcere di Torino che hanno firmato una lettera indirizzata ai vertici dell'amministrazione penitenziaria.

Un SOS per chiedere interventi urgenti per una casa circondariale (Lorusso Cotugno a Torino) che negli ultimi mesi è diventata una polveriera di tensioni e disordini.

"Ci affidiamo al presidente Mattarella affinché 'scuota' l'indifferenza dei decisori. Non c'è più tempo!". Nella missiva le detenute annunciano uno sciopero della fame quando riprenderà l'attività del Parlamento dopo la pausa estiva e rivolgono "a coloro che si sono indignati rispetto alle condizioni di detenzione di Ilaria Salis (in Ungheria, ndr)" chiedendo "di fare lo stesso per le condizioni di noi ristretti in Italia".

L'appello parte da un carcere segnato nel passato da una grandissima tragedia, le 11 vittime (9 detenute e due agenti) asfissiate dal fumo dell'incendio dei materassi accatastati a un muro esterno della sezione femminile. Dal 'Lorusso e Cutugno' trasudano problemi cronici sfociati nei giorni scorsi in una rivolta di un gruppo di detenuti nella quale sei agenti della polizia penitenziaria sono stati feriti e altri due sono stati intossicati dal fumo degli incendi appiccati nelle celle.

Un carcere con 1.500 detenuti quando la capienza è di 1.100 e con una carenza di organico di 200 agenti. Una consigliera regionale, Nadia Conticelli (Pd) è arrivata a dire, dopo la visita di qualche giorno fa, che sarebbe "da abbattere e rifare".

la casa circondariale Lorusso Cotugno di Torino

Sono due le indagini della procura di Torino sui disordini nelle carceri del capoluogo piemontese. Una riguarda la rivolta al 'Lorusso e Cutugno', l'altra il minorile 'Ferrante Aporti' dove è scoppiata una sommossa nella notte tra l'1 e 2 agosto, una violenta protesta con devastazioni nel carcere. I reclusi ritenuti responsabili dei disordini sono stati trasferiti in altri istituti, ma ci vorrà tempo per riparare i danni.

Tra chi in questi giorni ha visitato la struttura c'è Sergio Rovasio, presidente dell'associazione radicale Marco Pannella di Torino e membro del Consiglio generale del Partito Radicale. "C'è la massima urgenza" di ripristinare la struttura dopo i danni causati dalla rivolta e di risolvere la "carenza di ricambi igienici", ha scritto al ministro della Giustizia, Carlo Nordio e al Dipartimento generale per la Giustizia minorile. La vicesindaca di Torino Michela Favaro sottolinea quanto sia "ormai evidente che occorre migliorare al più presto la situazione nelle carceri e soprattutto in quelle di Torino, con l'obiettivo prioritario di migliorare le condizioni sanitarie e psicologiche delle persone che si trovano a scontare una pena, così come le condizioni di lavoro del personale di custodia".

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