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Ivrea
14 Luglio 2024 - 08:45
Venerdì scorso è stata inaugurata la vecchia targa napoleonica di “Rue de Marengo”, recentemente ristrutturata, situata davanti all’ex farmacia Stragiotti in via Palestro 35.
“Il tutto è iniziato con un suggerimento di qualche anno fa del professor Simone Ravetto Enri - racconta Carla Aira, presidente del Club per l’Unesco - Più di recente, con l’aiuto del professor Fabrizio Dassano, esperto delle vie napoleoniche, abbiamo portato avanti il progetto. Dassano ci ha suggerito la restauratrice Patrizia Gili e con lei abbiamo iniziato a pianificare seriamente il restauro. I signori Aribone, proprietari dell'edificio, si sono subito dichiarati disponibili, e i costi dell’operazione sono stati supportati da Vincenzo Ceratti.”
Durante l’inaugurazione, oltre ai promotori dell’iniziativa, erano presenti i Cotoyen de la Ville d’Ivrée, l’assessore Massimo Fresc in rappresentanza del comune e l'onorevole Alessandro Vigna, che si è detto disponibile a finanziare un totem con le indicazioni turistiche su questa via napoleonica, che un tempo comprendeva via Palestro e via Arduino.
I ringraziamenti finali sono stati indirizzati anche a Giorgio Salamano, che ha seguito il Club dal punto di vista burocratico e si è rivelato un appassionato di storia napoleonica.
Come in tutte le città di fondazione romana, anche l’antica Eporedia aveva nella via principale, estesa da est a ovest, il suo decumanus maximus, il cui percorso è oggi seguito dalle attuali vie Palestro e Arduino.
Testimonia questo percorso la strada romana che corre, a diversi metri di profondità, sotto di loro. Questa strada era compresa tra due porte: la Praetoria a est, situata all’altezza della casa parrocchiale di San Salvatore e dell’attuale gastronomia Diego, e la Decumana a ovest, situata prima dell’attuale farmacia Linda.
Nel Medioevo, queste porte erano ancora esistenti e conosciute rispettivamente come Porta Maior e Porta de Arcu. Con l’espansione della città oltre le porte, queste persero importanza e funzione, divenendo interne e poi scomparendo gradualmente. Furono sostituite dalla Porta di Bando, odierna Porta Vercelli, e dalla Porta Caldara, in piazza Maretta, all’altezza della discesa verso il Ghiaio, in via Aldisio.
Il decumanus maximus prese il nome di via Magna Burgi, che, secoli dopo, durante l'ultima occupazione francese della città tra il 1800 e il 1814, quando Ivrea divenne Ivrée e il Canavese Département de la Doire, fu suddiviso in due tratti differenti, ciascuno con un nome a sé stante, come indicato da Francesco Carandini nel suo "Vecchia Ivrea": Rue de Marengo, da piazza di Città a Porta Vercelli, e Rue Chiusella, da piazza di Città a piazza Maretta.
La scritta “Rue de Marengo” in stampatello maiuscolo blu su fondo bianco, contornato di blu, si deve alla battaglia vinta da Napoleone a Marengo il 14 giugno 1800, grazie al generale Desaix che, con una carica di cavalleria, rovesciò le sorti dello scontro, sacrificando la propria vita.
Via Palestro prende il nome dalla battaglia di Palestro del 1859, nome assegnato nel 1861.
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