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Cronaca
12 Luglio 2024 - 13:46
Il laghetto vicino al rifugio Scarfiotti
Un tragico incidente è avvenuto nella notte scorsa sulle montagne sopra Bardonecchia, dove un ragazzo di 27 anni ha perso la vita nelle acque del laghetto vicino al rifugio Scarfiotti. I primi a soccorrere il giovane sono stati i gestori del rifugio, che lo hanno trovato esanime a pelo d'acqua, già in grave stato di ipotermia. Nonostante l'immediata chiamata ai soccorsi, per l’uomo non c’è stato nulla da fare quando le squadre di emergenza sono giunte sul posto.
Il ragazzo, originario della provincia di Como, è stato estratto dall'acqua e i gestori del rifugio hanno subito iniziato le manovre di rianimazione utilizzando un defibrillatore. Tuttavia, nonostante i tentativi degli uomini del 118 e dei volontari del Soccorso alpino, arrivati insieme ai vigili del fuoco dopo la chiamata di emergenza alle 2:30 di notte, il giovane è deceduto poco dopo.
Le ipotesi dell'incidente
Le prime indagini degli agenti del commissariato di Bardonecchia suggeriscono che l'uomo potrebbe essere scivolato nella scarpata che degrada verso il laghetto, dato che indossava ancora i pantaloni da lavoro e non sembra che si fosse gettato volontariamente in acqua per un bagno notturno. Inoltre, al momento dell'incidente pioveva insistentemente nella zona, rendendo il terreno scivoloso. In quel punto l’acqua è molto bassa, arrivando alle ginocchia: è possibile che il 27enne sia caduto e abbia battuto la testa, perdendo i sensi e annegando.
Un'estate segnata da tragedie
Questa tragica morte si inserisce in un quadro inquietante: dall'inizio di giugno, sono già quattro le persone morte per annegamento nei laghi italiani. Lo scorso agosto, si contava una vittima ogni due giorni, un trend che sembra continuare anche quest'anno. La silenziosa pericolosità dei laghi italiani sottolinea l'importanza della prudenza e della consapevolezza dei rischi, anche nei contesti naturali apparentemente più sicuri.
Il rifugio Scarfiotti chiuso a tempo indeterminato
In seguito all'incidente, i gestori del rifugio Scarfiotti hanno deciso di chiudere la struttura turistica a tempo indeterminato. Una decisione comprensibile, presa in un momento di grande sconforto e dolore, con l’intento di rispettare la memoria del giovane deceduto e riflettere sulla sicurezza dell’area.
Mentre le autorità continuano gli accertamenti del caso, rimane il dolore per una giovane vita spezzata e la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza nelle attività montane e acquatiche. Le montagne e i laghi italiani, pur essendo meravigliose mete turistiche, nascondono insidie che possono rivelarsi fatali se non si adottano le dovute precauzioni.
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