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Sanità
11 Luglio 2024 - 17:25
Il chivassese rischia di rimanere senza un servizio vitale
“Si rincorrono con insistenza le voci di una possibile cancellazione nella nostra Regione del servizio con ambulanze medicalizzate del 118 con medico a bordo. La notizia purtroppo si avvia a diventare una drammatica realtà entro la fine dell’anno nella zona di Chivasso all’interno dell’ASL TO4 a causa della carenza dei medici che si pensava di “tamponare” con il ricorso ai gettonisti, ma che, invece, risulta drammatica: per il 118 infatti mancherebbe il 40% dei medici necessari”.
Il Pd regionale si muove per scongiurare quello che, ad oggi, pare inevitabile: la cancellazione dell’ambulanza medicalizzata 118 per tutti i Comuni che dipendono da Chivasso.
Con una nota, la neo capogruppo in Consiglio regionale Gianna Pentenero e i consiglieri Alberto Avetta e Simona Paonessa incalzano il presidente e l’assessore regionale su un rumor che da qualche settimana circola per il chivassese e che mette in allarme tutto il territorio.
L'ambulanza del 118
La “soppressione” per il territorio del Chivassese dell’ambulanza con medico a bordo, conosciuta come “Tango”, sarebbe dovuta alla mancanza di medici. E sarebbe una "disgrazia".
La speranza, inizialmente, era quella di sopperire a questa carenza con l’uso di medici a chiamata, ma neanche questi sono sufficienti a coprire tutti i turni dei mesi estivi di luglio e agosto, che ora sono garantiti solo in modo intermittente.
Le conseguenze sono inevitabili: nei casi più gravi, per cui non è sufficiente l’ambulanza di base con soli volontari o quella denominata con infermieri e volontari, sarà necessario l’intervento di una "Tango" da Caluso o Settimo, o dai Comuni di Trino, Santhià o Casale Monferrato.
Non è difficile immaginare le conseguenze, in caso di incidenti gravi ad esempio.
Se questi rinforzi non sono disponibili, dovrà essere impiegato l’elisoccorso, che comunque richiede 10-15 minuti per decollare di notte e ha una pausa tecnica di tre ore dalle 4:30 alle 7:30 del mattino.
Dunque, il servizio con ambulanza medicalizzata di Chivasso è ritenuto essenziale per il bacino: copre infatti un’area di quasi 122 mila abitanti, che aumenta a oltre 127 mila includendo San Benigno.
“Si tratta di una situazione allarmante che al momento non ha soluzione se non la riduzione prospettata da Azienda Zero delle medicalizzate nel periodo estivo, riduzione che sfocerà nella cancellazione di un servizio che ha salvato, nel corso degli anni, innumerevoli vite - inforcano Pentenero, Avetta e Paonaessa -. Nei casi più gravi in cui non basteranno i volontari si dovrà ricorrere allo spostamento delle medicalizzate, se disponibili, da Comuni vicini, Caluso, Settimo, Trino o Santhià. Non vogliamo nemmeno immaginare il caos che potrà verificarsi, situazione che sconteranno i cittadini”.
Gianna Pentenero
“Preoccupa ancora di più – aggiungono gli esponenti dem - che il direttore di Azienda Zero sottovaluti la situazione e non preveda di porvi concretamente rimedio. Il modello ligure lombardo dell’automedicalizzata con a bordo un medico e un infermiere che dovrebbero, presumibilmente, in base alla gravità, spostarsi da un incidente all’altro, valutando di volta in volta la gravità dei casi e, eventualmente, accompagnando in ospedale i più gravi, che è stata è s prospettata è soltanto un’ipotesi che deve essere analizzata, della quale deve essere valutata la fattibilità e che, come tale, resta solo sulla carta. L’unica certezza è al momento lo smantellamento del servizio di ambulanze medicalizzate nel territorio di Chivasso”.
Al coro di protesta s'aggiunge anche il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche.
"Diverse ambulanze nella città metropolitana di Torino sono prive del medico da molto tempo, ma nessuno pare essersene accorto, nè si sono rilevati contenziosi legati all’effettiva composizione delle equipe - spiegano in una nota Giuseppe Summa segretario Nursind Torino e Stefano Agostinis dirigente Nursind centrale operativa 118 -. Nella percezione collettiva in caso di assenza del medico in una qualsiasi postazione di soccorso si mobilitano sindaci e consigli comunali, se mancasse un infermiere nell’equipe la risonanza mediatica sarebbe nulla. Eppure nella realtà operativa dei fatti è esattamente il contrario, in mancanza del medico il servizio procede normalmente, se manca l’infermiere viene attivato il reperibile indipendentemente dalla presenza del medico ed è sempre stato così. La domanda su quale sia il professionista realmente indispensabile al sistema è pleonastica. Alle nostre latitudini non esiste un solo caso di medico del 118 che lavora da solo in modo strutturale, l’impiego di automediche non è certo nuovo e potrebbe essere una buona soluzione per raddoppiare le risorse".
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