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Trasporti
12 Luglio 2024 - 16:12
Treni in ritardo
Giornata di fuoco per il trasporto ferroviario, quella di mercoledì scorso. Per la cronaca, sia il treno 2735 delle 16:30, sia il convoglio 2737 delle 17:30 da Torino a Ivrea sono stati cancellati senza alcuna spiegazione.
La settimana precedente, sulla Sfm1 Rivarolo-Chieri (la Canavesana), si sono registrati problemi legati al malfunzionamento di un passaggio a livello. Insomma, sempre lo stesso film...
"I disservizi certificano il calvario quotidiano che gli utenti del nostro trasporto pubblico locale sono costretti a subire nonostante i recenti rincari dei biglietti", commenta il consigliere regionale Alberto Avetta. "Un aumento che gli utenti pagherebbero volentieri, se ad esso corrispondesse un tangibile miglioramento del servizio. Dal momento che tutto ciò avviene nel silenzio della Regione Piemonte, non appena sarà insediato il nuovo Consiglio regionale, non faremo sconti a Cirio e Gabusi."
E mentre succede tutto questo, fiato alle trombe, rullo di tamburi: sono iniziati, anche in questo caso con notevole ritardo, giusto per non perdere la "nomea", i lavori per l’elettrificazione della linea ferroviaria Aosta-Ivrea, con l’apertura dei primi cantieri a Châtillon e Donnas. Gli interventi riguardano i pre-consolidamenti della galleria Torrensec a Saint-Vincent, oltre agli scavi, al movimento terra e alle opere di sostegno delle sottostazioni di Châtillon e Donnas.
Tutto bene almeno su questo fronte? Non tanto. Qualche dubbio, infatti, lo accampa Cristina Marchiaro, segretaria della Filt Cgil Valle d'Aosta.
"Non ci convincono - commenta - i ritardi dovuti, secondo quanto trapelato, allo 'sminamento della linea' o alla 'necessità di tempi di valutazione maggiori rispetto a quanto previsto.' Sei mesi sono sei mesi. E in questo lasso di tempo si poteva continuare a viaggiare su rotaia ed evitare che i lavoratori di Trenitalia subissero il disagio di andare a lavorare altrove. Auspichiamo, ora, che i cantieri si concludano davvero nei tempi prestabiliti. Ci pare alquanto paradossale tutto questo stand-by prima dell'inizio dei lavori. In tempi passati, interventi come questo sarebbero stati realizzati nella fascia notturna, lasciando circolare i treni di giorno. Questa volta non è stato così; ora che sono iniziati i lavori, ci auguriamo almeno che vengano rispettati i tempi di conclusione annunciati e che non ci siano ulteriori ritardi per il bene dei lavoratori e dei pendolari."
Parole di fuoco, tutte da interpretare.
C'è di vero che su questi lavori è ancora aperto un confronto tecnico e politico sui costi. Sui tavoli regionali, infatti, gira un documento, datato luglio 2022 ma reso disponibile solo nel febbraio scorso, redatto dalla terza sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici (Cslp), organismo di consulenza del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
"Manca - si legge - qualunque riferimento di tipo quantitativo" e "nessun elemento di confronto per gli aspetti di contenimento del consumo energetico è stato considerato."
Secondo il Cslp, per valutare l'efficienza energetica "sarebbe stato utile considerare anche l'ipotesi di intervento sul materiale rotabile quale alternativa all'elettrificazione," tenuto conto che "l'intervento lascerà inalterato il modello di esercizio attuale (38+4 treni/g) e che è attualmente in corso un'ampia sperimentazione per alimentare i treni con carburanti non fossili; inoltre, che nella tratta sono già in esercizio treni bimodali e che sono reperibili anche altre versioni di treni ibridi che utilizzano più modalità di alimentazione (elettrico, diesel e batteria)."
"Considerato che il finanziamento pubblico richiesto per l'intervento non migliorerà il numero e la velocità dei collegamenti tra i due capoluoghi - stigmatizza Cslp - si ritiene che almeno debba essere dimostrata una migliore efficienza energetica."
Per questo, diciamo noi, "la convenienza energetica dovrebbe essere dimostrata." E poi ancora, visto che la Regione Piemonte partecipa alla sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario, il Cslp chiede di valutare l'opportunità di "un apposito approfondimento tecnico sul bilancio energetico conseguente a un'integrazione dell'alimentazione a idrogeno nella tratta."
Parole intelligenti e razionali che fanno dei lavori in corso uno dei tanti "scandali all'italiana" sui soldi del Pnrrutilizzati malamente. Bene sottolineare che i lavori di elettrificazione sulla tratta Aosta-Ivrea, lunga 66 km, prevedono la realizzazione di tre nuove sottostazioni elettriche e l'adeguamento di 21 gallerie per un costo di 79 milioni di euro, che tutto son fuorché bruscolini. E non è ancora tutto...
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