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Ozegna - Rivarolo
10 Luglio 2024 - 18:41
La Procura di Ivrea ha chiesto il rinvio a giudizio per nove persone accusate di truffa ai danni di almeno 26 clienti della concessionaria Canavese Auto di Ozegna. L'inchiesta, coordinata dal pm Alessandro Gallo, ha rivelato un vasto sistema di frodi e irregolarità che coinvolgeva sia i dirigenti della concessionaria sia alcuni consulenti esterni.
Il quadro delle accuse
Secondo le indagini, i reati contestati sarebbero avvenuti tra il 2019 e il 2021. Al centro dell'inchiesta figura Galina Alexandrova Koultchiskaya, cittadina russa di Feletto ed ex amministratrice unica della società AJ Rent srl, a cui è subentrato Sergio Bruno Silvestro, anche lui indagato.
Tra gli altri coinvolti ci sono il figlio di Koultchiskaya, Alek Benedetto, 47 anni, dipendente della società e ritenuto figura di spicco nelle carte, il meccanico Luis Josè De Paola, 64 anni, nato in Argentina e residente a Favria (dichiarato irreperibile il 5 aprile 2024) e il venditore Kevin Carlino, 31enne di Vauda, difeso dall'avvocato Daniela Benedino.
Le presunte truffe vanno dalla vendita di auto con chilometraggi falsificati, come nel caso di un'Alfa Romeo Mito venduta come nuova ma con 300.000 km già percorsi, all'aumento arbitrario delle cifre concordate per i finanziamenti. Vi sono stati anche casi di contratti di affitto con riscatto non rispettati e passaggi di proprietà mai concretizzati.
Coinvolgimento di consulenti esterni
Oltre ai membri della concessionaria, l'inchiesta ha coinvolto consulenti esterni come Flavio Antonio Sartore, 63 anni di Salassa, consulente della Santander Consumer Bank, Michela Ongaro, di Cuorgnè, 45 anni, dell'assicurazione Assigest srl, Doriano Bertot, 60 anni, titolare dello Studio Vip Pratiche Auto, e Valerio Ciro, 42 anni, consulente finanziario di Autoingross. Questi ultimi avrebbero facilitato le operazioni fraudolente, come i passaggi di proprietà mai compiuti o la stipula di finanziamenti irregolari.
Accuse di autoriciclaggio
Oltre alla truffa, gli indagati devono rispondere anche di autoriciclaggio. Secondo l'accusa, Koultchiskaya, Benedetto, Ongaro, Silvestro e Bertot avrebbero utilizzato i proventi delle truffe per effettuare prelievi e bonifici a favore di conoscenti o familiari, giustificandoli come rimborsi spese, prestiti o anticipi per viaggi.
Le difese degli imputati
Gli avvocati degli imputati hanno già iniziato a delineare le loro difese. Guido Anetrini, legale di Alek Benedetto, ha sottolineato come molti episodi siano ormai prossimi alla prescrizione e come diverse persone offese abbiano ritirato le querele. Costanza Casali, che difende Koultchiskaya, ha ribadito l'estraneità della sua cliente ai fatti successivi al marzo 2020, quando ha lasciato la gestione della società a Silvestro, difeso da Guido Cellerino.
L'avvocato Costanza Casali
Anche gli altri imputati si dichiarano estranei alle accuse. Mario Benedetto, legale di Luis Josè De Paola, ha evidenziato l'irreperibilità del suo cliente, mentre Luca Fiore, avvocato di Sartore, ha dichiarato che il suo assistito ha sempre operato correttamente, rifiutando la maggior parte dei finanziamenti sospetti.
Le vittime e il processo
Le 26 vittime, provengono da diverse località del Canavese: Ivrea, di Cuorgnè, di Rivarolo, di Pont, di Cuceglio, di Issiglio e anche persone che provengono da fuori il Canavese. E alcune anche da fuori regione. Sono rappresentate dagli avvocati Piermatteo La Sala e Manuel Peretti. Tuttavia, non tutti si costituiranno parte civile a causa dei danni limitati subiti.
Il processo, che vedrà i nove imputati di fronte al giudice per l'udienza preliminare (gup) di Ivrea a fine novembre, potrebbe rivelare ulteriori dettagli su una vicenda che ha scosso profondamente la comunità locale.
Con il rinvio a giudizio richiesto dalla procura, si apre una fase cruciale per fare luce su una serie di frodi che hanno lasciato un segno indelebile sui numerosi clienti truffati e sull'integrità della Canavese Auto.
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