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Feletto

Cittadini in subbuglio: dopo la banca, il paese perde anche il bancomat

Da una settimana è diventato impossibile prelevare soldi in paese, un disagio soprattutto per gli anziani

Lo sportello bancomat è stato smontato e portato via

Lo sportello bancomat è stato smontato e portato via

Dopo la filiale, l'istituto di credito Sanpaolo porta via anche lo sportello bancomat.

Stefano Filiberto, ex sindaco e attuale consigliere di opposizione, denuncia il disservizio e il malcontento tra i cittadini di Feletto che, dopo la chiusura della filiale di Intesa Sanpaolo, ora si ritrovano anche senza lo sportello bancomat.

La vicenda ha suscitato proteste e sta alimentando un acceso dibattito politico locale.

L'ex sindaco e consigliere comunale di opposizione, Stefano Filiberto

Nel 2018, durante il mandato di Filiberto come sindaco, l'agenzia di Intesa Sanpaolo aveva chiuso la filiale che aveva sede nel centro del paese, ma l'amministrazione comunale aveva concesso in comodato gratuito i locali per mantenere il servizio dello sportello bancomat, ritenuto essenziale per la comunità.

Succede che alcuni mesi fa, l'attuale amministrazione comunale guidata dalla sindaca Maria Cristina Ferrero, avrebbe chiesto 45 mila euro di arretrati all'istituto bancario, sostenendo che i pagamenti per la sede felettese non erano stati effettuati.

"La settimana scorsa la porta dello sportello era chiusa," ha dichiarato Filiberto, "e pochi giorni dopo hanno portato via tutto: bancomat, insegne, tutto è stato sradicato. Del Sanpaolo non resta più nulla a Feletto".

La sindaca e la sua amministrazione avrebbero giustificato la sospensione del servizio per ragioni igienico-sanitarie, promettendo la sostituzione con un altro punto di servizio, ma secondo Filiberto si tratta di un'azione irreversibile che priva i cittadini di un servizio fondamentale.

La reazione dei cittadini non si è fatta attendere. Filiberto e i suoi, al mercato settimanale, hanno anche organizzata una raccolta firme da inoltrare a Intesa San Paolo per chiedere il ripristino del servizio. "Chiediamo e mendichiamo che facciano qualcosa," ha aggiunto Filiberto.

Il consigliere ha inoltre espresso la sua preoccupazione per la direzione presa dall'amministrazione comunale, accusata di essere interessata solo alla ricerca di fondi. "L'amministrazione non ha ancora ripristinato il lascito Castagna, speso impropriamente, e ha tolto anche la tesoreria comunale al San Paolo, affidandola alle Poste," ha sottolineato.

Filiberto ha poi tracciato un quadro desolante del futuro di Feletto. "Qua a Feletto, quando avranno finito loro, sarà un deserto. La Ferrero è come Scipione l'Emiliano che sparse il sale su Cartagine, dopo di lei non crescerà neppure l'erba," ha dichiarato, evocando immagini della Terza Guerra Punica.

La sindaca Maria Cristina Ferrero

Sul fronte politico, Filiberto ha parlato di una proroga delle elezioni al 2027 e della possibilità di una gestione commissariale prolungata in caso di difficoltà amministrative. "Se vanno in rovina, non mi ricandiderò certo. Faremo come a Catania, ci sarà un commissario per 10 anni," ha affermato.

Un Appello ai Cittadini

Infine, Filiberto ha lanciato un appello ai cittadini, criticando l'attuale sindaca e l'astensionismo elettorale: "Ce l'ho con i cittadini che l'hanno votata. Nel 2021 l'affluenza è stata bassissima. Io voto per senso civico, non so gli altri".

La situazione a Feletto rimane tesa, e la chiusura del bancomat di Intesa San Paolo rappresenta solo l'ultimo episodio di una serie di controversie che stanno segnando l'amministrazione comunale.

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