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Verso il voto

L'assurda campagna elettorale per le comunali di Crescentino

Aspiranti candidati che si annunciano ma poi non riescono a comporre la lista, incapacità di leggere i documenti, richieste di assessorati (retribuiti) e la fogna dell'anonimato che non sposta un voto

L'assurda campagna elettorale per le comunali di Crescentino

CRESCENTINO. Tra marzo e maggio l'Inps ha ricevuto più di 400 mila domande di cittadini che hanno richiesto il “bonus psicologo” varato dal Governo. Se si osserva la campagna elettorale per le comunali di Crescentino, vien da pensare che buona parte delle richieste arrivino da qui, dove c'è una forte necessità di sottoporre agli specialisti un ampio spettro di disturbi mentali.

L'11 aprile scorso - due mesi fa - abbiamo scritto che si sarebbero presentate soltanto due liste: quella del sindaco uscente Vittorio Ferrero e quella dello sfidante Ernesto Monchietto. Questo era da dire, e null'altro: i crescentinesi potranno scegliere tra la continuità dell'attuale Amministrazione e la novità di una lista alternativa. Abbiamo anche scritto che vincerà Ferrero con ampio margine, e confermiamo la previsione.

Ma siccome chi - per narcisismo, per pensarsi al centro dell'attenzione e per l'esigenza di dare un senso alla propria esistenza - necessita di clic e visualizzazioni non può rassegnarsi a uno scenario così semplice, ecco che arriviamo da due mesi di bufale, supercazzole e polemiche artificiose basate sul nulla, sull'autoreferenzialità e sull'ignoranza; una congerie di materiale escrementizio che trova la sua naturale collocazione in un blog cittadino che sopravvive solo grazie all'anonimato garantito ai leoni da tastiera che vi pascolano. Tutti i vigliacchi e i pusillanimi di Crescentino che vogliono dire qualcosa (o magari sputtanare qualcuno) senza svelare la propria identità si ritrovano lì, coperti dal tenutario del blog stesso, che nuota contento e soddisfatto in questo mare di sterco. Se agli “opinionisti” e ai commentatori che qui si crogiolano venisse chiesto di firmare le loro dichiarazioni - con cui, oltretutto, sotterrano la lingua italiana sotto palate di errori sintattici e grammaticali - il 99% di loro sparirebbe all'istante, lasciando il tenutario da solo con ciò che egli stesso escresce.

In un paese normale, tanto per dirne una, quei soggetti che prima hanno annunciato la loro candidatura a sindaco e poi non sono stati in grado di presentarla sarebbero stati (giustamente) confinati tra i casi umani, senza troppo clamore. A Crescentino, invece, questa fogna dell'anonimato ha cavalcato la non-notizia, titillando il loro narcisismo finché tutto - com'era ampiamente prevedibile - è scoppiato come una bolla di sapone. Nel frattempo, valanghe di commenti (anonimi, ovviamente), che nulla hanno di politico e molto di personale: un enorme pianerottolo di comari.

La fogna attrae però anche alcuni insospettabili, che la usano come vetrina per il loro ego: come sottrarsi - soprattutto se si stanno cercando voti, e si cerca di far campagna elettorale gratis - alla foto sul divanetto, o alla pubblicazione del “santino”? Ci vuole davvero uno bravo - ed ecco l'utilità del bonus psicologo - per spiegare cosa alligna nelle menti di quelli che vanno lì per farsi immortalare e chiedere consenso, quando invece l'unica reazione che suscitano è «poveretto/a, come s'offre»: quel blog, infatti, non sposta neanche un voto.
Ci sono poi quelli che entrano nella fogna pensando di essere più furbi della media, ma ne restano inevitabilmente invischiati. Come il sindaco uscente che fa pubblicare i messaggi di un tizio che prima si diceva seguace di Carmine Speranza, poi ha annunciato che si sarebbe candidato in prima persona, e infine - sempre in un italiano traballante, unica costante - ha promesso i voti suoi e del suo gruppo (?) all'Amministrazione uscente. Ora: l'autore dei messaggi è quello che è, con evidenti problemi, ma colui che li invia per renderli pubblici è uno che si pone al suo stesso livello (e al livello di chi li pubblica).
O come il locale Circolo del Partito Democratico, che manda i comunicati da pubblicare (e si accomoda sul divanetto, ovviamente) sorvolando sulla principale contraddizione: invita a votare una lista in cui il vicesindaco - che cerca la riconferma - è un esponente di Fratelli d'Italia, e in cui il sindaco si accompagna - in pubblico e in privato - ai ras del centrodestra in Provincia e in Regione.
Oppure c'è quello che, aspirante sindaco trombato già un paio di volte, non si candida più ma si impanca a kingmaker e ogni cinque anni cerca di far credere che è lui, spostando pacchetti di voti alla vigilia dell'apertura dei seggi, a decidere chi vincerà le elezioni. Altrove lo rimbalzerebbero con un «sì, vabbè, stia bene», qui invece trova chi lo esalta manco fosse l'oracolo di Delfi.

Tutto ciò nell'assoluta incapacità di trattare i temi amministrativi sulla base dei documenti: le delibere, le determine, le “fonti”: come nel caso dell'avvocata “aggredita” fuori dal teatro dopo un comizio, in una discussione su un documento amministrativo (e relativo pagamento) che nessuno tra i litiganti aveva letto. Ignoranza al quadrato, chiacchiericcio al cubo: è questa la cifra della campagna elettorale crescentinese, che nella fogna on line trova il suo habitat ideale.

In questa fiera dell'inutilità (e delle vanità, certo) i veri temi delle elezioni amministrative a Crescentino - che Ferrero, grazie a circenses e clientes, vincerà con ampio margine - concernenti l'assetto del Consiglio comunale sono soltanto due, che ovviamente non trovano spazio tra il letame del pissi-pissi, delle fatuità e dei commenti anonimi.
Il primo è: chi saranno gli assessori di Ferrero. Nella lista “Crescentino viva” è in pieno svolgimento la caccia alla preferenza, perché degli otto di maggioranza che entreranno in Consiglio soltanto quattro avranno la poltrona in Giunta (e la relativa indennità, che è ciò che più interessa: al sindaco vanno quattromila euro al mese, ma anche quelli degli assessori ormai sono dei mezzi stipendi ambìti da molti). E' qui, nelle coppie maschio-femmina da segnare sulla scheda (l'unica cosa che si sono studiati bene e che spiegano ai votanti è il meccanismo della doppia preferenza) e nelle manovre per sopravanzare i diretti concorrenti, che sta la “ciccia”.
Il secondo riguarda la lista di minoranza: Salvatore Sellaro entrerà in Consiglio? E' ormai chiaro che nella compagine di Monchietto è il combattivo e vulcanico ex assessore l'unico ad essere in grado di “fare le pulci” a Ferrero e compagnia, controllando in quali tasche finisce - il più delle volte, per affidamento diretto, sempre agli stessi "amici" - il fiume di denaro che esce dal Municipio: Speranza o non legge gli atti o non li capisce (l'esperienza da consigliere di opposizione negli ultimi cinque anni è desolante), gli altri sono troppo acerbi. Se Sellaro resta fuori Ferrero tirerà un sospiro di sollievo; se invece Sellaro entra... Ferrero sa già che il consigliere di minoranza gli conterà anche i peli.
Il resto è aria fritta, materiale di studio per psicologi e psichiatri, inutile e fastidioso chiacchiericcio buono solo per il blog che si nutre degli escrementi dei tanti anonimi vigliacchi che infestano Crescentino.

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