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Auto e batterie
05 Giugno 2024 - 21:47
Acc, la joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies, ritarda i piani per la gigafactory di batterie per le auto elettriche di Termoli, in Molise.
La produzione sarebbe dovuta partire a fine 2026 ed entrare a pieno regime alla fine del 2029 con un investimento di oltre 2 miliardi di euro di cui 350 milioni di finanziamento pubblico.
Tra la fine 2024 e l'inizio del 2025 l'azienda indicherà il nuovo cronoprogramma che interesserà anche la fabbrica tedesca di Kaiserlautern, mentre va avanti al momento il solo impianto di Douvrin, in Francia.
L'incontro previsto al ministero delle Imprese e del Made in Italy con Acc, Stellantis, i sindacati e la Regione Molise è slittato all'11 giugno, ma intanto cresce la preoccupazione.
Nella fabbrica Stellantis di Termoli oggi lavorano 2.000 dipendenti - erano 3.500, secondo i dati sindacali, quando si produceva un milione di motori fire - e continueranno a fare i motori ibridi per la Fiat 500, la Panda e per altri modelli.
"Valuteremo cosa si possa fare per la continuità produttiva dello stabilimento e quindi per mantenere gli attuali livelli occupazionali", spiega il ministro Adolfo Urso.
"La prima assoluta necessaria condizione in attesa che si realizzi l'investimento, ove questo realmente slittasse di un anno, è allungare la vita produttiva dei modelli che sono realizzati in quello stabilimento. Al contempo siamo convinti che dobbiamo sostenere con convinzione tutti coloro che nel nostro paese intendono realizzare tecnologia green come le batterie elettriche", afferma il ministro.
Sono preoccupati i sindacati, che nell'incontro dell'11 giugno chiederanno ad Acc, a Stellantis e al ministero "tutte le garanzie a salvaguardia del progetto della gigafactory e del piano a esso collegato": "Se ciò non dovesse essere chiediamo fin da ora che Stellantis definisca un piano produttivo per Termoli che garantisca il lavoro a tutti i dipendenti attualmente in forza per i prossimi anni".
Marco Laviano della Fim Cisl di Termoli ricorda che "40 lavoratori sono passati da Stellantis ad Acc e da un anno sono a Douvrin per formarsi nella gigafactory e portare le nuove competenze a Termoli: ora temiamo che la loro trasferta possa prolungarsi".
Acc ha spiegato di stare adattando la sua strategia di fornitura di batterie per aggiungere nuove chimiche di celle a basso costo al suo portafoglio, in risposta allo spostamento della domanda del mercato automotive verso veicoli elettrici dai costi più contenuti e che questi sviluppi tecnologici richiedono una nuova fase di ricerca e sviluppo nei prossimi mesi per poter industrializzare prodotti più accessibili. Per questo aggiornerà la tempistica industriale e la strategia di costruzione per condurre prima gli studi volti ad apportare gli adattamenti necessari al progetto industriale.
"Investiremo nelle gigafactory alla velocità che il mercato richiede per potere competere sul mercato delle auto elettriche e per potere essere sul podio. Se la transizione all'elettrico sarà più veloce del previsto investiremo più velocemente, se sarà più lenta allora investiremo più lentamente", ha detto ieri l'amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares.
Il ministro Urso ha parlato anche del mancato arrivo in Italia di Intel. "Ne prendiamo atto. E' l'unica azienda internazionale di semiconduttori che ha problemi e le cui azioni hanno perso valore in Borsa. Nel frattempo sono giunti investimenti pari già a oltre 8 miliardi di euro sulla microelettronica. Silicon box, St microelectronics, un'altra impresa francese, un'altra tedesca. Abbiamo già superato 8 miliardi di euro di investimenti e a fine anno arriveremo a 10 miliardi", ha sottolineato il ministro.
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