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Saluggia
22 Maggio 2024 - 18:07
In foto Alessandro De Stefano
È una vera e propria chiamata alle armi quella lanciata nei giorni scorsi dal sindacato Fisascat CISL e supportata dalla UILTUCS, in difesa di cinque ausiliari impiegati presso la Don Dattrino di Saluggia. La direzione avrebbe infatti proposto ai lavoratori un licenziamento con successiva riassunzione presso una Cooperativa, mantenendo le stesse mansioni ma con condizioni contrattuali diverse.
La situazione è culminata, il 15 maggio scorso, nella proclamazione dello stato di agitazione, accompagnata da una comunicazione ufficiale alla Prefettura di Vercelli, dove domani si terrà un incontro di conciliazione. La condotta della direzione è stata criticata per presunti comportamenti antisindacali, come la rimozione di informative sindacali dalle bacheche aziendali.
In un comunicato inviato alla Don Dattrino, il segretario territoriale della Fisascat CISL, Alessandro De Stefano, ha convocato un’assemblea aperta a tutti i dipendenti per il 30 maggio dalle 13:30 alle 15:00.
"Si prega di favorire la massima partecipazione o quanto meno di non ostacolarla rimuovendo i comunicati come già successo e di mettere a disposizione un congruo spazio comunicandolo per tempo alla scrivente e alle lavoratrici e ai lavoratori", scrive De Stefano nella richiesta di assemblea.
Al centro della discussione ci saranno la dichiarazione dello stato di agitazione e il resoconto dell'incontro in Prefettura. "C’è la volontà di licenziare parte del personale per farlo assumere a società cooperative attraverso accordi che non rispettano i dettati contrattuali applicati. Peraltro, in alcuni colloqui, i lavoratori e le lavoratrici avrebbero subito minacce di trasferimento. Se esiste una volontà di esternalizzare un servizio, si deve procedere con un passaggio diretto garantendo ai lavoratori e alle lavoratrici le stesse condizioni contrattuali che hanno oggi...." afferma De Stefano.
“Il comune di Saluggia e la Congregazione delle suore di Maria Consolatrice - aggiunge - non possono non operare con la dovuta sensibilità e attenzione verso persone (tutte donne) che rischiano di perdere diritti e tutele contrattuali oltre che l’occupazione. Difenderli è un nostro dovere sindacale e dovrebbe essere un dovere morale anche per la Chiesa e per l'Amminsitrazione comunale di Saluggia".
Attualmente, gli ausiliari interessati dal passaggio alla cooperativa sono cinque ma a rischiare l'esternalizzazione potrebbero essere molti di più considerando che in organico ci sono più di un centinaio di lavoratori. La Fisascat CISL e la UILTUCS continuano a sostenere fermamente i diritti dei lavoratori, chiedendo il rispetto delle leggi e dei contratti in vigore.
L'assemblea del 30 maggio sarà un momento cruciale per definire le prossime azioni da intraprendere e garantire che i diritti dei lavoratori siano tutelati.
La Casa di Riposo Don Vittorio Dattrino di Saluggia è una struttura residenziale sanitaria assistenziale (RSA) fondata nel 2001 attraverso una collaborazione tra il Comune di Saluggia e la Congregazione delle Suore di Maria Consolatrice. La struttura offre una gamma di servizi, tra cui assistenza sanitaria, interventi medici, infermieristici e riabilitativi, destinati ad anziani non autosufficienti e adulti con disabilità o malattie neurodegenerative.
La Don Vittorio Dattrino S.p.A. è gestita come una società per azioni che ha permesso di coordinare le risorse esistenti in un rapporto pubblico-privato. La missione della struttura è di servire gli anziani e i disabili del territorio, offrendo un ambiente residenziale con un'impronta domestica e un'assistenza individualizzata mirata al miglioramento dell'autonomia e del benessere degli ospiti.
La struttura è amministrata da un consiglio che include rappresentanti del Comune di Saluggia e della Congregazione delle Suore di Maria Consolatrice.
In termini di personale, la RSA Don Dattrino impiega un team multidisciplinare composto da medici, infermieri, operatori socio-sanitari e personale di supporto.
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