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Biella

Pozzolo si difende e vuota il sacco:" A sparare è stato l'ex caposcorta di Morello!"

Il parlamentare accusa l'ex caposcorta di Delmastro

 Emanuele Pozzolo è con Andrea Delmastro

Emanuele Pozzolo è con Andrea Delmastro

Alla fine ha mantenuto la promessa e ha fatto il nome: a sparare, la sera di Capodanno alla Pro Loco di Rosazza (Biella), secondo Emanuele Pozzolo è stato il caposcorta del sottosegretario Andrea Delmastro, l'agente di polizia penitenziaria Pablito Morello.

Il parlamentare (sospeso) di Fratelli d'Italia, unico indagato per quel maldestro colpo di pistola partito dal suo mini-revolver, ha aspettato quattro mesi e mezzo prima di fornire al capo della procura di Biella, Teresa Angela Camelio, la ricostruzione che dovrebbe scagionarlo.

Il punto chiave è uno solo: quando il proiettile è partito, ferendo a una gamba il 31enne Luca Campana, a maneggiare l'arma era il poliziotto, non lui. Si tratta però di una versione che fa a pugni con tutto il materiale raccolto finora dagli inquirenti, che erano così convinti delle responsabilità del parlamentare da notificargli un avviso di chiusura indagini,atto che di solito preannuncia l'intenzione di chiedere il rinvio a giudizio.

Ci sono, per esempio, le testimonianze dei presenti alla festa, alcune dirette e altre indirette. A cominciare da quella del ferito, Luca Campana, genero di Pablito Morello.

Per proseguire con quella dello stesso Morello. Ma anche altre.

Davide Eugenio Zappalà, assessore comunale a Biella, uno dei presenti alla festa, avrebbe riferito che Pozzolo gli disse "sono rovinato".

Poi ci sono gli esiti delle consulenze disposte dalla procura, fra cui la perizia balistica della dottoressa Raffaella Sorropago. Anche se, sotto questo aspetto, Pozzolo può alzare a mo' di scudo il rapporto del proprio specialista di fiducia, Luca Soldati, che non ha risparmiato le critiche alla collega: "Non è ammissibile - scrive - che in una consulenza tecnica giudiziaria l'incertezza si tramuti in certezza senza spiegazione. In poche righe la consulente della Procura afferma dapprima che l'azione di fuoco è presumibilmente ad opera di Pozzolo. Per poi asserire con dogmatica sicurezza che nel momento in cui è stato esploso il colpo il revolver era impugnato da Pozzolo".

 Emanuele Pozzolo

Sorropago, che ha dichiarato come "coerente" con i rilievi tecnici la testimonianza del ferito, ha risposto a Soldati parlando di "imprecisioni tecniche" e affermando che "i suoi dubbi tecnici" non si sono mai "concretizzati in una ipotesi alternativa". In ogni caso, Pozzolo ha esercitato il suo diritto alla difesa. Ora la procura vaglierà la sua ricostruzione dei fatti e valuterà gli eventuali cambiamenti di scenario.  

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