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Torneo di Maggio: ecco chi sono Re Arduino e Regina Berta 2024

La manifestazione – destinata a protrarsi anche nel fine settimana successivo – si apre sempre con  la rivelazione dei nomi dei due protagonisti, tenuti fino ad allora rigorosamente segreti

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Regina Berta e Re Arduino 2024

E’ stata una  grande e gradita sorpresa, per i tanti figuranti del Torneo di Maggio ed anche per gli amministratori comunali di Cuorgnè, quella che si sono trovati davanti la sera di sabato 11 maggio allorché, sulla soglia del Teatro Comunale, è apparsa la coppia reale del 2024. Re Arduino e la Regina Berta sono infatti impersonati da Aldo Piglione e da sua moglie, l’assessore alla Cultura Laura Ronchietto Silvano. Lui è un volto noto in città per la sua presenza in gruppi ed associazioni ma lei lo è di più visto il ruolo che ricopre.

La manifestazione – destinata a protrarsi anche nel fine settimana successivo – si apre sempre con  la rivelazione dei nomi dei due protagonisti, tenuti fino ad allora rigorosamente segreti, ed è una rivelazione che avviene in  due fasi. La prima si svolge nell’ex-chiesa della Trinità e vi partecipano gli organizzatori, gli amministratori comunali ed un numero ristretto di figuranti. Ecco allora che, fra il suono delle trombe e il rullare dei tamburi del gruppo non  a caso denominato “Tro.Ta”, si è preparata l’incoronazione:  il Re e la Regina erano seduti ai piedi della scalinata che conduce all’altare ma invisibili a chi si trovava alle proprie spalle perché coperti agli sguardi dagli alti schienali di legno. Ci si è accorti della loro presenza allorché si sono alzati ed inginocchiati per ricevere la corona ma ancora erano girati di spalle. Finalmente si sono voltati  e la suspense si è trasformata in grida di esultanza, in sorrisi, in abbracci.

Poi è partito il corteo che ha accompagnato i Reali  verso il Teatro passando ovviamente dall’ingresso del cortile, più defilato, mentre il grosso di pubblico e figuranti attendeva l’uscita ufficiale in Piazza Boetto. Sono sempre momenti molto emozionanti per i protagonisti, che si trovano a vestire i panni di personaggi vissuti mille anni fa, e non da meno è l’emozione di amici  e parenti, che nulla sapevano e spesso nemmeno se l’aspettavano.

Il corteo con i reali, i dignitari, i componenti dei sette borghi della città, sfila poi lungo Via Arduino e Via Parigi fino alla vasta Piazza Pinelli. Sotto il portico del Mercato Coperto si tiene la parte restante della cerimonia. Il sindaco (figura ovviamente non esistente all’esordio del secondo millennio ma che rappresenta il legame fra la storia passata e la realtà presente) affida ai sovrani le mastodontiche <chiavi della città>, il Capitano del Popolo consegna ad Arduino la propria spada giurandogli eterna fedeltà, vengono nominate le damigelle dei sette borghi. Sfilano quindi i Re delle precedenti edizioni e l’ultimo (in questo caso Stefano Brunero) consegna la spada del re al suo successore.

Il sindaco Giovanna Cresto ha confessato: “Sono al mio 34° Torneo e, come sempre, quando si avvicina il mese di maggio riaffiora in me la stessa emozione, che da tre anni è moltiplicata dal fatto di essere il sindaco di questa città. Quest’anno, poi, ho di fronte  a me come reali Aldo e Laura, mio assessore al Torneo e mia amica. Hanno realizzato un sogno per loro stessi e per tutta l’amministrazione”.

Tra le novità di questa edizione la presenza del drappo della Regione Piemonte, che – ha spiegato il cerimoniere Marco Schiopetti – “compie i 600 anni. Risale infatti all’agosto 1424 ed ha accompagnato non solo la storia della nostra terra ma un lungo tratto della storia d’Italia”. A portarlo due ragazze, Eleonora ed Antonella, ovviamente in costume medievale.

Prima di passare alla gara che apre il Palio dei Borghi - la Gara dei Tamburi, sempre molto coreografica – ed al concerto degli “Arkana Pipe Bans”, il Re Arduino del 2024 ha fornito un saggio della sua inventiva di scrittore e messo in collegamento diretto le tematiche storiche e quelle dell’attualità. Leggendo il testo del suo discorso come se gli fosse stato preparato da altri e si ritrovasse di fronte ad una presa in giro della sua dignità reale, è partito con  solennità esaltando l’amicizia, la concordia, la fratellanza e la libertà “tanto sospirata ma che dovrà ancora superare tanti ostacoli per essere sicura” per poi incappare nella poco regale affermazione “Ho pertanto interpellato l’indovino che ha predetto lo destino… scrutando fra le ossa del tacchino!”. Sorpresa ed ira nei confronti di Marco Schiopetti : “Gran Cerimoniere, chi ha scritto tali fellonerie che mi fanno apparire ridicolo come il maiale che fa <gnè gnè> sul ponte del Pedaggio?” e il cerimoniere a rispondere ossequioso: “Mio sire, chiedo venia ma le avete scritte voi queste cose…”. Messo alle strette, ha cambiato atteggiamento: “Allora dev’essere stato in un momento di grande gioia!” e, riprendendo un discorso che metteva insieme ricostruzione storica e realtà di oggi ha proseguito: “Lo indovino ha predetto che fra mille e venti  anni, nel 2024, le guerre ancora non saran debellate e la libertà ancor messa in  discussione. Anche lo cielo di queste notti, che si è tinto di rosso…” ma ha poi completato con inaspettato ottimismo: “L’oracolo ha ciò interpretato non come un nefasto presagio ma come un benevolo auspicio. Il rosso è il colore dell’amore e della passione e di questi due sentimenti sarà pregna la nostra bellissima festa nei giorni che verranno. Così ha parlato il vostro re”.

Aldo e Laura, Re Arduino e Regina Berta

Aldo Piglione e Laura Ronchietto Silvano – i Reali  del Torneo di Maggio 2024 – sono due appassionati della manifestazione e vi prendono parte attiva da molto tempo: lui dalla prima edizione, lei dal 1995. Aldo ha 55 anni (ne compirà 56 a fine maggio), fa l’autotrasportatore per mestiere e lo scrittore per vocazione. La sua famiglia era originaria dell’astigiano ma è nato a Cuorgnè e ne è orgoglioso. Laura, 49 anni, è consulente della Sicurezza sul Lavoro e … per passione assessore cittadino alla Cultura. 

Hanno due figli: Rebecca di 17 anni e Pietro di 15. Tutti suonano nella Filarmonica dei Concordi: Aldo la tromba e il corno, Laura e Rebecca il clarinetto, Pietro le percussioni. E tutta la famiglia partecipa al Torneo di Maggio. “Mia figlia – racconta Laura - è nata nei giorni del Torneo ed i Trota vennero a suonare per me sotto l’ospedale. Pietro, a 15 giorni dalla nascita, già sfilava in costume. Erano entrambi in questo gruppo musicale ma ora Rebecca preferisce sfilare con Borgo San Giacomo”. 

“Nei primi anni – spiega il Re Arduino del 2024 – ero nel Borgo San Rocco, impersonando vari ruoli a cominciare da quello del cacciatore. Dal 1993 faccio parte dei Tro.Ta. Sarò un re armato di tromba!” Per la Regina Berta la passione nei confronti del Torneo è invece “arrivata insieme all’amore” ma è diventata solidissima. Il suo primo ruolo era stato quello della lavandaia ed è nei Tro.Ta dal 2000. “Nel tempo  – dicono - il Torneo ha cambiato volto a seconda dei periodi: siamo passati dagli anni in cui c’era un mare di gente a quando ci siamo rifiutati di sfilare. A parte quel periodo buio, sono tanti i momenti belli da ricordare. Per noi che lo amiamo, aspettarlo è come attendere il Natale, anzi di più. Quando arriva si vivono giorni di immersione totale, anche da semplici figuranti. Si apre una porta sul passato e sembra davvero di vivere nell’Anno Mille”. 

Viste le premesse sorprende che i Reali di quest’anno non avessero mai ambito a ricoprire tale ruolo: “Capitava che gli amici ce lo chiedessero ma non rientrava nelle nostre prospettive, per noi stare nei Tro.Ta era il massimo. Poi l’anno scorso si era ventilata questa possibilità l’ultima sera del Torneo ed avevamo presentato la candidatura”. 

La presidente della Pro Loco Nadia Oria ne era stata subito entusiasta e così gli altri esponenti dell’associazione. La risposta positiva è arrivata due mesi fa, in marzo. “La prima reazione  – dice Laura – è stata di grande emozione. Ci vuole un po’ ad assimilare un’idea come questa e a capire a cosa si va incontro anche se maggio sembrava lontano… e invece è già arrivato”. Gli impegni sono tanti e tanti i sotterfugi da inventarsi per non  lasciar trapelare il segreto, come quello di servirsi  per gli incontri dell’auto che Aldo utilizza per lavoro in modo da non dare nell’occhio… Poi c’era il problema di come gestite la propria assenza nella serata d’esordio. “Io – ha detto Laura – ho finto di star male, cominciando dal mattino a lamentare malesseri”. Lui invece aveva deciso di comportarsi come sempre: andando all’apericena e recandosi con i Tro.Ta fino all’ex-Chiesa della Trinità. “Tutti gli anni entro nel locale per poi uscire a dare l’annuncio. Stavolta ho preso da parte il mio secondo e gli ho detto di fare le mie veci mentre in fretta andavo ad indossare il mantello di Arduino. Anche l’anno scorso il Re era venuto a cena con noi  e non ci eravamo nemmeno resi conto che ad un certo punto fosse sparito”. 

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