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Calcio
04 Maggio 2024 - 05:51
Don Albino
"Alle mie due squadre del cuore, che sono il Torino e la Romeo Menti di Allerona scalo, dico di onorare in ogni partita la memoria del Grande Torino che scomparve nella tragedia di Superga": a dirlo è don Albino Ermini - sacerdote di 88 anni ormai in pensione - che nel 1958 fondò, assieme ad alcuni giovani del paese, la squadra che quest'anno ha militato nel campionato umbro di Prima categoria.
Don Albino, della Romeo Menti - nome dato in memoria della grande ala destra granata - è stato il primo presidente.
Lo ricorda, con aneddoti ed esortazioni, alla vigilia del 75/o anniversario dell'incidente aereo in cui il 4 maggio 1949 persero la vita tutti i giocatori di quello che per sempre resterà il Grande Torino, di cui il sacerdote ricorda la formazione a memoria.
Don Albino da qualche anno si è ritirato nel settore del Santuario di Collevalenza di Todi riservato ai preti anziani ed è qui che lo abbiamo raggiunto.
"Non mi perdo una partita del mio Torino ed essendo rimasto in contatto con molti miei parrocchiani di Allerona, mi informo sempre di come va in campionato la Romeo Menti, che per me è come fosse una figlia", racconta il parroco.
"Alla società granata, al suo presidente, all'allenatore e ai giocatori, vorrei esortarli - dice Albino - a immettere in squadra i giovani italiani così che, curandoli, assistendoli e istruendoli, possano rappresentare il Torino come il Toro che cadde a Superga".
"Ai ragazzi della Romeo Menti dico invece di onorare il nome che portate", aggiunge il religioso che, tornando indietro nel tempo, racconta come nacque, appunto, la Romeo Menti.
"In quegli anni il paese di Allerona scalo si stava formando e c'erano tanti giovani desiderosi di giocare a calcio. Individuammo un pezzo di terreno - ricorda don Albino - e alle ditte che stavano costruendo l'autostrada del Sole chiesi se ci potevano spianare questo terreno per realizzarci il campo sportivo".
"Fui acclamato presidente - racconta ancora - e i ragazzi dell'epoca iniziarono la lunga storia della Romeo Menti che dura tutt'ora".
"Il calcio a livello sociale è importantissimo, coinvolge tante persone a iniziare dai figli e i genitori - sottolinea il prete - Quello di oggi mi piace, ma a patto che il confronto in gara sia reale e non addomesticato, quando si scoprono infrazioni al regolamento fa molto male".
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