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Brandizzo
02 Maggio 2024 - 19:34
A nove mesi esatti dalla tragica strage di Brandizzo, costata la vita di cinque operai della Sigifer, la situazione per i lavoratori impiegati nei cantieri ferroviari gestiti da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e dal Gruppo Ferrovie dello Stato non ha visto miglioramenti.
E' quanto emerge dalla nota diffusa dalla Segreteria Nazionale del sindacato Fillea Cgil, secondo cui le promesse di sicurezza e tutela fatte in sede sindacale e parlamentare non si sono tradotte in azioni concrete.
Quella tragica notte hanno perso la vita sui binari della stazione ferroviaria di Brandizzo, Kevin Laganà, 22 anni, di Vercelli; Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Giuseppe Sorbillo, 43, nato a Capua e residente a Brandizzo; Giuseppe Saverio Lombardo, 52 anni, nato a Marsala e residente a Vercelli; Giuseppe Aversa, 49, di Chivasso.
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Nonostante le intese considerate positive raggiunte in altre città come Roma, Bologna e Firenze, e persino nei lavori di ricostruzione post-terremoto sull'Isola di Ischia, le richieste di limitare il ricorso ai subappalti per le attività più rischiose e di implementare normative più stringenti per il rispetto dei contratti edili non hanno trovato applicazione nei cantieri di manutenzione. La Fillea Cgil sottolinea la mancanza di progressi nella qualificazione degli operatori e nel rispetto degli orari di lavoro, aspetti fondamentali per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Il sindacato esprime profondo rammarico per il mancato avanzamento nei dialoghi con le aziende coinvolte, evidenziando una possibile prevalenza degli interessi di mercato sulle esigenze di sicurezza dei lavoratori. La sensazione è che, nonostante le risorse e le competenze disponibili, manchi una vera volontà da parte delle grandi imprese di assumersi responsabilità sociali più ampie.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a Brandizzo dopo la strage
Nonostante siano stati sottoscritti numerosi protocolli per nuove opere, che includono norme e tutele, la Fillea Cgil lamenta l'incapacità di estendere tali misure al settore della manutenzione, lasciando un'amara delusione tra i ranghi dei lavoratori edili. Il sindacato chiude quindi il tavolo di confronto aperto dopo gli eventi di Brandizzo, considerandolo ormai esaurito senza aver portato a risultati tangibili.
Questo stallo rappresenta non solo un fallimento nel dialogo tra sindacati e aziende ma pone seri interrogativi sulla sicurezza continua nei cantieri italiani, specialmente in un periodo in cui gli incidenti sul lavoro continuano a verificarsi con una frequenza allarmante.
“A 9 mesi esatti dalla strage di Brandizzo, nessun passo avanti è stato fatto dal Gruppo FF.SS. e da RFI per dare più garanzie e tutele ai lavoratori edili impiegati negli appalti e subappalti di manutenzione. Alle belle parole, sia ai tavoli sindacali che in Parlamento, non sono seguiti purtroppo fatti concreti”.
“Avevamo chiesto - anche dopo le positive intese raggiunte a Roma, Bologna, Firenze e persino nella ricostruzione dell’Isola di Ischia - di limitare il ricorso ai subappalti almeno per le attività a maggior rischio per la salute e sicurezza dei lavatori edili impiegati. Avevamo chiesto – continua la Fillea Cgil - norme più stringenti per il rispetto dei CCNL edili, del corretto inquadramento, del rispetto degli orari di lavoro e per una qualificazione degli operatori più selettiva”.
“Mentre continuano a verificarsi incidenti ed infortuni, prendiamo atto con rammarico che mesi e mesi di incontri non hanno portato a nulla e che, forse, la volontà di non disturbare un mercato e un modello di impresa ha prevalso sopra ogni cosa. Per quanto ci riguarda, il tavolo di confronto avviato subito dopo i tragici fatti di Brandizzo e il relativo clamore mediatico è esaurito”.
“Da una grande azienda che ha risorse, competenze e professionalità significative, ci saremmo aspettati una maggiore responsabilità sociale, una volontà di qualificare il lavoro in appalto e subappalto e, per questa via, la volontà di far crescere la qualità degli operatori economici e lavoratori. Rimangono in essere i tanti protocolli sottoscritti per le nuove opere, così come le norme e le tutele conquistate nel passato, ma rimane anche l’amarezza di non averle estese alle manutenzioni”.
Il treno che ha travolto gli operai
“Sarà un primo maggio amaro per migliaia di lavoratori impiegati negli appalti e subappalti ferroviari. E’ chiaro comunque – conclude la Fillea Cgil - che sulle manutenzioni dobbiamo tutti fare di più, farne una vertenza generale. Come Fillea Cgil noi faremo la nostra parte, sostenendo denunce e segnalazioni che ci giungono dai molti cantieri in appalto” conclude la Fillea annunciando che ne prossimi giorni “rispettando gli impegni che abbiamo preso con i lavoratori, partirà una campagna straordinaria di assemblee nei diversi cantieri delle manutenzioni edili, per informarli delle evidenti indisponibilità di RFI e FF.SS.”
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