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Festa della liberazione
25 Aprile 2024 - 22:15
Altro non avrebbe potuto fare il vicesindaco Paolo Bonino. Esprimere rammarico per l'assenza di alcuni alla celebrazione del 25 aprile anniversario della Liberazione d'Italia. Ci troviamo a Donato, piccolissimo comune in Valle Elvo, a 20 minuti da Ivrea
«Mi spiace se qualcuno ha deciso di non festeggiare il 25 aprile con noi per qualche preconcetto o per timore di contestazioni: la partecipazione è il sale della democrazia e tutti gli antifascisti qui sono benvenuti», ha dichiarato Bonino durante l'apertura dell'evento commemorativo a Lace, il luogo in cui ogni anno si ricorda il tragico rastrellamento nazifascista che costò la vita a dodici partigiani.
La cerimonia di quest'anno, tuttavia, è stata segnata da una nota di tensione. La comunità ebraica di Ivrea, in una lettera aperta, ha fatto sapere di non partecipare alla manifestazione, preoccupato dalla presenza di due relatori, l’ex assessore comunale di Biella Diego Siragusa e l’ex sindacalista dei metalmeccanici della Cgil Giorgio Cremaschi e un rappresentante di Nuovi Equilibri sociali, le cui posizioni sulle questioni israeliane sono considerate da troppo polarizzanti.
In risposta, il vicesindaco ha evidenziato l'importanza del dialogo e del rispetto reciproco. «Non sempre a Lace ci siamo trovati d’accordo con tutti gli interventi», ha ammesso Bonino, «ma i partecipanti li hanno sempre accolti con autentico spirito democratico, dimostrando una maturità non comune ad altre manifestazioni».
Bonino ha inoltre sottolineato la crescente minaccia alla libertà di parola, un tema che risuona profondamente in una società sempre più polarizzata.
«Purtroppo le cronache ci riportano giorno dopo giorno a una progressiva erosione del diritto di pensare ed esprimersi liberamente», ha osservato. «Il fatto che ciò avvenga lentamente non è meno grave ma solamente più subdolo: oggi critico un cantante, domani censuro uno scrittore. Oggi richiamo un giornalista, domani interrompo una trasmissione televisiva. Oggi modifico il percorso di un corteo, domani vieto una manifestazione. Oggi precetto uno sciopero, domani chiudo una fabbrica.»
L'appello del vicesindaco non solo rafforza il significato del 25 aprile come momento di riflessione sulla libertà e democrazia, ma evidenzia anche l'importanza della Costituzione, nata dalla Resistenza, come baluardo contro la restrizione delle libertà personali. Con queste parole, Bonino ha lanciato un forte messaggio sulla necessità di vigilare e difendere i valori democratici, soprattutto in tempi di tensioni e divisioni.
Il programma per il 25 aprile degli eporediesi è poi continuato a Ivrea, nel pomeriggio, con il corteo della liberazione, il racconto del coraggio di Ferruccio Nazionale in realtà virtuale a cura di 3DLAB, Diego e Politecnico ("Ivrea e la Resistenza ai tempi del metaverso") e l'inaugurazione della mostra "Artisti per la libertà" a cura dell'Anpi di Ivrea.
"Ho partecipato come tutti gli anni alla cerimonia di Lace e di Ivrea - racconta una Gabriella Colosso più che soddisfatta della giornata - A 79 anni dalla Liberazione si sente la necessità di attualizzare il 25 aprile e tutte le libertà che ha portato al nostro Paese. Un'occasione per coltivare la memoria collettiva e impedire a chiunque ci provi di riscrivere la storia. Sempre attuali i temi della libertà di espressione e di informazione, elementi fondanti della nostra Costituzione e centrali per il funzionamento di una democrazia, in una piazza come quella di Lace, stamattina, e di Ivrea nel pomeriggio. Una piazza stracolma di gente, soprattutto tanti giovani: la migliore risposta a tutti i nostalgici e a tutti coloro che provano ancora a mettere in discussione il valore di questa celebrazione. Una giornata capace di ribadire e sottolineare che siamo chiamati a prenderci cura, sempre, della Costituzione, anche nelle parti non ancora pienamente attuate, come quello delle diseguaglianze ...".
Alcune fotografie della giornata
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