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22 Aprile 2024 - 09:00
“Ma che cosa stanno disegnando sul condominio don Frasca a Lanzo?”.
È questa la domanda che molti degli abitanti della città guidata dal sindaco Fabrizio Vottero si sono posti nelle scorse settimane, vedendo impalcature, pennelli e colori che via via venivano stesi lungo le pareti dell’edificio di via Frasca. E a svelare il significato dell’opera, terminata in questo fine settimana, sono stati proprio l’amministrazione comunale lanzese (che ha proposto il progetto), l’APS Art Project e l’artista locale Vesod Brero, realizzatore dell’opera.
L'inaugurazione del murales sul condominio don Frasca
“Il Comune di Lanzo Torinese trasforma la parete di un palazzo condominiale in una grande tela urbana, grazie allo straordinario talento di Vesod Brero, artista che a Lanzo e dintorni è cresciuto e che è considerato uno dei migliori interpreti contemporanei della Street Art ed Urban Art internazionale” spiegano dall’amministrazione comunale.
L’idea è balenata nella mente di molti: tra il blu del cielo, un torrente e le montagne, sulla parete del condominio si intravede un’infrastruttura che i lanzesi conoscono molto bene: il ponte del Diavolo.
“Il ponte deve probabilmente il suo nome a una leggenda popolare che ne attribuirebbe la costruzione al diavolo, che in cambio dell’anima del primo ad attraversare, lo avrebbe edificato nel corso di una notte - dicono dal Comune - un’attribuzione forse nata dallo stupore per l’audacia e le difficoltà affrontate per portare a termine l’opera”.
L'artista Vèsod Brero, che ha realizzato il murales (foto di R. Fragapane)
E se nel corso della storia il Diavolo è stato chiamato con molti nomi, forse quello più conosciuto è Lucifero, il portatore di luce, l’angelo più bello di tutti che tramite il suo ingegno ha sfidato Dio, commettendo l’errore di pensare di trovare la propria anima tramite una sua opera, impersonificando la metafora di un difetto completamente umano.
“La realizzazione dell’artista ha abbellito e restaurato un edificio situato nell’area del parco del Ponte del Diavolo e porta d’ingresso della città, tradizionalmente non apprezzato per il suo impatto estetico non in armonia con l’ambiente circostante - continuano da Palazzo Civico, riprendendo proprio la metafora di Lucifero - L’obiettivo principale è stato quello di riqualificare l’area intorno all’opera per rendere lo spazio urbano circostante più accogliente e vivibile da parte della collettività. Includendo l’ambito sociale, la sostenibilità inizia a coinvolgere anche l’aspetto emotivo e la qualità ambientale percepita dalla popolazione, che si ritrova sul proprio territorio un insediamento abitativo colpevole di “aver rovinato” visivamente un paesaggio a loro caro. Un progetto ambizioso, per cui ringraziamo la fondamentale collaborazione e cura dei dettagli dell’Associazione di Promozione Sociale lanzese Art Project e l’artista Vesod Brero”.
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