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Val di Chy
17 Aprile 2024 - 18:42
Una performance del Collettivo Biloura
Dal 4 al 26 maggio al pluriuso-teatro di Alice Superiore (Val di Chy) torna Polimorfa, 4° edizione della rassegna di arti performative diretta e organizzata dal Collettivo Biloura, in collaborazione con il Comune di Val di Chy e con la Fondazione Piemonte dal Vivo nell’ambito del bando Corto Circuito.
Quest’anno Rassegna Polimorfa presenta una serie di spettacoli che interrogano da prospettive diverse quel confine tra sé e l’altro da sé, ciò che è casa e ciò che non lo è, ciò che è mio, caro, curato e custodito e ciò che è distante, di altra gente, non mio, talvolta nemico, talvolta insignificante. Su quella linea di margine sbocciano le dinamiche del disinteresse per le sofferenze del pianeta, del mondo, della democrazia. Sbocciano anche le dinamiche della violenza, da quella che si scatena tra popoli in guerra come tra tifoserie sui social, e all’interno di noi stessə.
POLIMORFA allora intende tracciare un fil rouge che dai fomentatori d’odio all’oppressione dei luoghi e delle genti, cuce una traccia sul tema della connessione. La connessione come pratica antiviolenta, come difesa immunitaria che può sostenerci culturalmente e socialmente, come antidoto al cedere alle forze bellicose che ci circondano e - anche - che abitano dentro di noi. È col teatro, la danza, la musica e la performance contemporanea che l’arte detona il proprio potere trasformativo per i luoghi montani, dove POLIMORFA riesce a portare residenze artistiche internazionali, performance partecipative e spettacoli dai contenuti e dalle forme coraggiose e poco convenzionali, nella volontà di connettere spazio rurale e scena sperimentale italiana, due elementi che BILOURA considera solo apparentemente antitetici.
Per sua natura la rassegna cambia e si evolve di continuo e in questa 4° edizione gli spettacoli proposti nel programma si snodano in 9 appuntamenti affidando ai linguaggi della danza, del rituale collettivo, della musica e dell’indagine sociale il compito di restituire “ad arte” la complessità della vita. Come sempre la rassegna mette al centro il pubblico, invitato a partecipare direttamente alle performance e - come d’abitudine - ai dibattiti che ne seguono, nella convinzione che la democrazia e la pace passino anche da qui. Polimorfa 2024 è un augurio: connettiamoci, colleghiamo i puntini di questo presente confuso. La figura che ne uscirà potrebbe rivelarsi straordinaria.
“Piemonte dal Vivo, il più grande palcoscenico del Piemonte, prosegue la sua attività sul territorio regionale e collabora con l’associazione Biloura alla programmazione della stagione Polimorfa 2024 con l’intento di cogliere le opportunità del nostro tempo e trasformarle in un fertile terreno per lo sviluppo culturale, rendendo il teatro non solo un luogo di spettacolo, ma un vero e proprio polo vitale per la comunità che ne fa parte. La performance di apertura "My house is at war", risultato del processo partecipativo con la comunità di spettatori di Val di Chy, incarna perfettamente questo spirito inclusivo e collaborativo che permea la Rassegna Polimorfa” dichiara Matteo Negrin direttore di Piemonte dal Vivo.
A spiegare le novità di questa edizione sono Chiara Bosco, Silvia Ribero ed Angie Rottensteiner, direttrici artistiche di POLIMORFA.
“POLIMORFA è un progetto che ci aiuta a ripensare i modi del teatro, che in Italia sono fortemente legati al Novecento e modellati su un pubblico borghese e urbano. La rassegna, con le sue peculiarità alpine, ci concede uno spazio importante per questa ricerca, insieme innanzitutto con le colleghe internazionali che ospita in una residenza intensiva di 10 giorni, quello è un momento molto potente di scambio artistico e intellettuale, scambio di strumenti e strategie artistiche e di impatto sociale, è fucina della costruzione di modalità nuove per un teatro che possa essere contestualmente di comunità, di linguaggi performativi contemporanei, aperto e attento al mondo. Quest’anno torneranno le colleghe da Belgio, Malta, Serbia e Spagna che furono ospiti già l’anno scorso, abbiamo deciso insieme di darci un triennio di sperimentazione e crescita, inoltre di legame tra il gruppo e le persone del luogo, uscendo dalla precedente abitudine di avere ogni anno a POLIMORFA un gruppo nuovo in residenza".
"Il cuore pulsante della rassegna rimane la partecipazione attiva di abitanti della Valchiusella e dintorni, che animano POLIMORFA a 360° con la loro presenza, creatività e contributo anche materiale e intellettuale. Le “chiocciole” (così abbiamo soprannominato la community di POLIMORFA) co-creano la performance che apre ogni edizione di POLIMORFA, si impegnano nella manutenzione degli spazi pubblici che la rassegna occupa, cioè l’Ex Società Operaia e il pluriuso-teatro di Alice Superiore, e sono sempre loro che esplicitano consigli, critiche e proposte per un progetto che è anche loro, e speriamo lo diventerà sempre di più. L’aspetto comunitario di POLIMORFA è fondamentale per il progetto e ciò è visibile anche in scena, negli appuntamenti del 4 e del 26 maggio, che sono spazi in cui la community sale direttamente sul palco scenico".
"Stiamo cercando di utilizzare il progetto anche come leva per sostenere l’importanza della cultura con diversi attori del territorio, come amministrazioni e aziende locali. Non si vive di solo pane, l’arte è necessaria all’umano, ma i numeri che raccogliamo con i questionari al pubblico parlano chiaro: una alta percentuale di persone non accede all’offerta di spettacolo dal vivo che il Canavese offre al di là di POLIMORFA. Quindi è evidente che manca qualcosa, che la rassegna sa offrire, e questo qualcosa aiuta a innalzare la qualità di vita. Questa è la convinzione e il tipo di responsabilità sociale che lega gli sponsor al progetto, i quali danno molto più di un sostegno materiale, danno un segnale di presenza al territorio, importante per tutte le iniziative culturali, di oggi e di domani".
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