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Tavagnasco
12 Aprile 2024 - 10:21
La banda dei Pensionati
Quando la musica incontra la solidarietà, nascono realtà come la banda "Pensionati", un ensemble unico che celebra il valore del ritrovarsi e del fare musica insieme, con un passato radicato nella comunità per la sua peculiare funzione: quella di accompagnare con le note i momenti più solenni e delicati della vita delle persone, i funerali.
Fondata nel novembre 2023, la banda "Pensionati" si è consolidata come associazione, con un proprio direttivo e raccoglie 43 appassionati musicisti provenienti dal Canavese, dal Biellese e dalla Valle d'Aosta. Questi artisti si riuniscono regolarmente per le prove nella sede della Filarmonica Vittoria del 1896 a Tavagnasco, dimostrando che la passione per la musica trascende il tempo e lo spazio.
Conosciuta per anni come "la banda dei funerali", la "Pensionati" ha offerto servizi musicali durante centinaia di cerimonie, diventando un punto di riferimento per il territorio nei momenti di commiato. Questa esperienza, lontana dall'essere vista con tristezza, è stata per i membri un'opportunità per crescere professionalmente e umanamente, dimostrando la forza unificante della musica.
Il 25 aprile a Quincinetto si terrà un concerto per omaggiare i tre padri fondatori della banda. L'evento, che segue la 79ª Commemorazione del 25 aprile in Piazza Unità d'Italia con la partecipazione della Filarmonica Aurora, vedrà la banda "Pensionati" eseguire un repertorio che omaggia la musica italiana del novecento, un tesoro culturale che merita di essere celebrato e preservato.
Il concerto è diretto dal Maestro Lino Blanchod, e vede l'ensemble esibirsi in composizioni di illustri compositori italiani, che vanno da Giacomo Lino Buat a Vincenzo Giorgi, da Giuseppe Filippa a Pietro Vidale, in brani che evocano l'epoca d'oro delle bande musicali italiane.
L'evento non solo rende omaggio ai fondatori della banda, Maestri Lino Buat, Bruno Gassino e Pietro Taddeo, ma rappresenta anche un simbolo vivente del potere della musica di riunire le comunità, di ispirare ricordi e di onorare il passato con toni di speranza per il futuro.
Abbiamo intervistato il Maestro Lino Blanchod, direttore della banda "Pensionati", per discutere di come questa unica formazione musicale sta ridando vita alla tradizione bandistica, onorando al contempo le sue origini e guardando verso nuovi orizzonti.
"Questa è una banda nata per i funerali" afferma il Maestro Blanchod, riflettendo sulle umili origini dell'ensemble. "Ha dato un grande servizio alla comunità. Difficile che le bande normali riescano a fare servizi di mattina e durante la settimana. Solo i pensionati potevano".
Dopo la pandemia, il Maestro ha ricevuto un compito importante: "Dopo il Covid, mi hanno chiesto di rimetterli in piedi: io ho fatto la mia proposta: vorrei fare dei concerti per ricordare i fondatori e partecipare a concorsi. Credevo che avrebbero rifiutato questa proposta e invece è stata accolta con inaspettato entusiasmo".
Nonostante l'avanzare dell'età, il Maestro e i suoi musicisti non si lasciano scoraggiare: "Nonostante l'Anagrafe negativa, come lo è per me che ho 76 anni, la loro risposta è stata entusiasta. In questi mesi hanno dato tutto quello che potevano e anche di più. Più che altro è indescrivibile quel che hanno saputo trasmettere a me".
La musica diventa così una terapia per l'anima e per il corpo: "Mi hanno anche chiesto degli incontri in più. Possiamo dire che stiamo facendo della musica terapia. C'è gente che ha 80 /82 anni. La media è molto alta. Significa che stanno dando un esempio di come si può esser vitali e creare emozioni anche ad una certa età".
Il Maestro ha preso la direzione della banda un anno fa e guarda già al futuro con ambizione: "Faremo un concerto anche a Tavagnasco a giugno. Una cosa per divertirsi, riscoprire musica originale per bande, italiana. Repertorio originale classico di Autori con la A maiuscola".
Con una battuta, il Maestro svela una curiosità: "Non abbiamo neppure una foto insieme. La prima foto la faremo la sera del concerto".
Il sogno del Maestro Blanchod è di portare la banda "Pensionati" a nuove vette: "Il prossimo obiettivo è quello di fargli provare l'emozione di partecipare ad un concorso. L'idea è di partecipare al Concorso Internazionale di Riva del Garda si svolge sempre prima di Pasqua. Obiettivo 2025."
Infine, un accenno alla generosità della comunità di Tavagnasco: "Noi siamo gentilmente ospitati dalla banda di Tavagnasco e solitamente ci riuniamo il martedì alle 17".
"La nostra forza è l'esperienza" conclude il Maestro. "Siamo quasi tutti pensionati - spiega - tranne nel caso di qualche strumento che manca e allora lo integriamo con non pensionati. Ma posso dire che l'ensemble al 95% e di pensionati. E siamo molto orgogliosi di questo".
Con tali parole, il Maestro Lino Blanchod ci lascia con la consapevolezza che la musica è un dono senza tempo, capace di unire le generazioni e di celebrare la vita in tutte le sue sfumature. La banda "Pensionati" non è solo un gruppo di musicisti: è un simbolo di come la passione possa sfidare l'età, e un'ispirazione per tutti noi a continuare a creare, a sognare, e a vivere pienamente ogni nota del nostro viaggio.
Lino Blanchod è emerso come una figura di spicco nella scena musicale della Valle d'Aosta, distinguendosi sia come direttore che come educatore. La sua direzione dell'Orchestre d'Harmonie du Val d'Aoste ha riscosso successi notevoli, portando la banda a vincere premi prestigiosi come il Flicorno d'Oro per tre anni consecutivi fino al 2022.
Oltre ai successi con l'orchestra, Blanchod ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo della musica corale nella regione, essendo stato premiato dall'Unione Federazioni Corali Alpine. Il suo impegno non si limita solo alla direzione ma si estende all'educazione musicale, contribuendo significativamente alla formazione di nuovi talenti musicali valdostani.
Il suo approccio alla musica si distingue per una profonda comprensione tecnica e un'intensa espressività, qualità che lo rendono un maestro rispettato e ammirato sia dai suoi musicisti sia dal pubblico. La sua capacità di trasmettere la passione per la musica ha lasciato un'impronta indelebile sulla cultura valdostana, confermando il suo ruolo di pilastro nella comunità musicale locale.
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