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Il caso

Escursionisti bloccati in montagna per il maltempo: adesso il Sindaco "minaccia" multe

La storia aveva fatto molto discutere: i due ragazzi si erano avventurati in una gita nonostante fosse fortemente sconsigliato

Escursionisti bloccati in montagna per il maltempo: adesso il Sindaco "minaccia" multe

Non si ferma la polemica sui due escursionisti che, lo scorso fine settimana, sono rimasti bloccati in montagna per via del maltempo sopra Groscavallo e, adesso, il Sindaco Giuseppe Giacomelli “minaccia” multe. 

La storia l’avevano letta in molti: l’Arpa, i meteorologi e le autorità della zona da giorni avvertivano di non partire per gite ed escursioni in quota a causa della copiosa nevicata della scorsa settimana ma, nonostante tutti gli avvisi, due giovani (di 23 e 30 anni) avevano comunque deciso di partire, restando poi bloccati nelle Valli di Lanzo a quota 1900 metri. Secondo quanto comunicato ai soccorritori, al momento della chiamata la coppia versava in buone condizioni di salute ma era impossibilitata a scendere autonomamente a valle per via del maltempo. 

Da qui, l’opinione pubblica si era scatenata: “ma come si fa? Lo ripetevano tutti da giorni di stare a casa”, “ci vuole una multa salatissima!”, “ottimo, adesso prendeteli e fategli pagare il costo degli interventi per intero”, “sarò cattiva, ma a un certo punto uno se le va anche a cercare: erano da lasciare lì”. Queste, solo alcune delle tante, tantissime voci di residenti delle Valli di Lanzo e lettori indignati per quanto accaduto. Il nocciolo della questione? Il fatto che, involontariamente per carità, i due escursionisti abbiano messo in pericolo la vita dei soccorritori. 

Le operazioni di salvataggio, infatti, non sono state per nulla semplici: i ragazzi avevano inizialmente chiamato l’elicottero Drago, ma il mezzo a causa delle avverse condizioni climatiche non avrebbe potuto volare e di conseguenza i soccorritori si sarebbero dovuti avventurare a piedi. 

A spiegare la difficoltà delle operazioni è stato Manlio Astolfi, capo del distaccamento del soccorso alpino di Forno Alpi Graie, che ha raccontato come durante la salita lui e la sua squadra sentissero il rumore delle valanghe che si staccavano dai lati della montagna, con tantissima neve e una visibilità scarsissima. 

Gli escursionisti la scorsa settimana erano rimasti bloccati sopra Groscavallo

Quel giorno, domenica 3 marzo, una prima squadra composta da due tecnici del Sasp era partita già nel pomeriggio con sci e pelli di foca per muoversi più rapidamente sullo spesso strato di neve caduta nella notte. Una seconda squadra, composta da 4 tecnici Sasp e 2 Saf dei vigili del fuoco, li ha seguiti con le racchette da neve in modo da battere una traccia che i due escursionisti potessero seguire a ritroso senza sprofondare eccessivamente.

I soccorritori, a cui va un plauso enorme, sono riusciti a salvare i due escursionisti e riportarli a valle, il tutto prima che facesse buio e la situazione diventasse ancora più drammatica. 

La questione, però, non è mica finita qui. All’indomani della vicenda a parlare è stato proprio il sindaco di Groscavallo Giuseppe Giacomelli che ha spiegato come, se la legge lo consentirà, preparerà una delibera per sanzionare chi sul territorio comunale si comporta in modo irresponsabile. 

Il sindaco di Groscavallo Giuseppe Giacomelli 

Nel mentre, poi, si apre anche la questione del far pagare i costi dei soccorsi a chi li chiama a seguito di scelte “incoscienti”, cosa che avviene già in Valle d’Aosta, Veneto e parte del Trentino. Il tema, però, continua a sollevare polemiche: chi stabilisce se le operazioni richiedono l’intervento di un elicottero o dei soccorritori a piedi? Come si potrebbero definire i costi? Le operazioni a chi dovrebbero essere pagate? Il tutto, nelle regioni del nord Italia sopracitate, porta per altro a dei contenziosi legali molto lunghi. 

Insomma, il tema rimane dibattuto e la “consolazione” è che, nel caso di Groscavallo, nessuno si sia fatto male: né escursionisti né soccorritori. 

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