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Il caso
29 Febbraio 2024 - 18:39
La storia di Mario (nome di fantasia) è finita il 22 gennaio 2023, presso la Rsa Sereni Orizzonti di San Mauro Torinese. Quel giorno la struttura ha dichiarato il suo decesso.
Da quel momento nessuno si è fatto avanti per il recupero della salma e il funerale. L'anziano signore è stato totalmente abbandonato al suo destino ed è rimasto dieci giorni nella camera mortuaria della Rsa.
La conservazione del cadavere dell'uomo, però, è avvolta nel "mistero". Dopo le normali 48 ore di osservazione, infatti, la salma avrebbe dovuto usufruire di una cella frigorifero, è stato fatto? Pare di no. Dopo qualche giorno, infatti, una salma inizia il naturale processo di decomposizione che comporta problemi di natura igienico/sanitaria.
“La salma - ci spiega il dott. Radu Alexa, direttore della Rsa “Pescarito” di San Mauro Torinese - è stata stazionata nella camera mortuaria della residenza, come da accordi con il Comune di San Mauro Torinese, in attesa degli accertamenti in merito al distretto di provenienza del signore deceduto e dei parenti. La salma è poi stata trasferita, come da procedura, nella camera mortuaria dell'Ospedale di Chivasso”.
Sul tema sorvola anche l'AslTo4 che a domanda diretta: la Sereni Orizzonti aveva le celle frigo? Ci ha risposto così: "L'ASL ha agito nell'assoluto rispetto delle proprie competenze e responsabilità e nel totale rispetto delle procedure. L'accertamento della morte, di competenza dell'ASL, è stato regolarmente e puntualmente effettuato".
Sulla conservazione della salma abbiamo interrogato anche la Sindaca di San Mauro Torinese, Giulia Guazzora.
"Confermo - spiega - che la struttura ha preso contatti con noi per provvedere al funerale del cittadino, in quanto non reclamato; abbiamo effettuato gli accertamenti sull’indigenza (non sussistente) e alla ricerca di familiari (non reperiti); il tutto ha richiesto 10giorni; rispetto alla conservazione della salma si era avuto rassicurazioni dalla Sereni Orizzonti di mettere in atto le procedure necessarie in attesa della sepoltura".
È bene specificare: le operazioni di conservazione della salma non riguardano l'estetica ma il rispetto delle normative previste. Secondo quanto ci ha dichiarato la struttura la salma è rimasta per 10 giorni nella camera mortuaria, all'interno di una bara. In tutto questo, naturalmente, in attesa di ipotetici parenti non è stato possibile sigillare la bara.
Sul tema, secondo le nostre informazioni, sarebbe stata fatta una segnalazione all'Asl per il presunto mancato rispetto delle procedure igienico sanitarie.
L'uomo "pur avendo disponibilità economiche, - si legge in una determina del Comune - non ha lasciato disposizioni né incaricato persona fisica o giuridica per la sepoltura delle sue spoglie e per il quale non si è palesato alcun familiare per l’esecuzione del servizio funerario".
A quel punto parte un'indagine per capire la situazione famigliare dell'uomo: i parenti esistono? Ci sono?
"Accertato, - si legge ancora nella determina del Comune di San Mauro Torinese - a seguito di istruttoria, la completa assenza e disinteresse da parte dei familiari e pertanto di qualcuno che potesse provvedere sia al servizio funerario sia al pagamento delle spese per la sepoltura della salma. Riscontrato pertanto il possesso dei requisiti per beneficiare del servizio funerario a carico di questo Ente, e convenuto disporre il servizio funebre con onere a carico del bilancio comunale al fine di assicurare idonea sepoltura alla salma in attesa dell’individuazione degli eredi a cui sarà chiesto il rimborso della spesa (circa 1300 euro, ndr) oltre al pagamento della tariffa comunale ed oneri connessi previsti per la concessione dell’area di inumazione".
La rsa Sereni Orizzonti in Corso Lombardia a San Mauro Torinese
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