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Khaby contro i politici di Chivasso: "Sotto elezioni arrivava l’assessore di turno con i pop corn e la Coca Cola a fare promesse. E poi spariva, sempre..."

In un'intervista al Corriere della Sera il tiktoker più seguito al mondo riserva una stoccata all'amministrazione comunale della città dove è cresciuto

Khaby Lame

Khaby Lame al "Corriere della Sera" è stato molto critico con i politici di Chivasso. In foto il sindaco Claudio Castello

Non ne sarà felice l’amministrazione comunale del sindaco Claudio Castello dell’ultima intervista rilasciata al "Corriere della Sera" da Khaby Lame, il content creator più seguito al mondo su TikTok con 162 milioni di follower e più di 80 milioni di follower su Instagram.

Khaby, chivassese originario del Senegal, cresciuto dall’età di 7 anni nelle case popolari del quartiere Borgo Sud Est, ha iniziato a percorrere la strada del successo durante la pandemia, nella sua cameretta, dove registrava video muti con una mimica divertente e universale.

Claudio Castello sindaco di Chivasso

E’ proprio sul sogno che aveva fin da bambino e sul successo che è arrivato che si sono concentrate alcune domande dell’intervista del Corriere. Ed è in risposta ad una di queste che il tiktoker ha riservato la stoccata ai politici chivassesi.

Sotto elezioni arrivava l’assessore di turno con i pop corn e la Coca Cola a fare promesse. E poi spariva, sempre. Così è difficile sognare.

Il problema non sono i sogni, sono le aspettative - spiega Khaby al Corriere della Sera -. Alle case popolari, per esempio, i ragazzi ci provano a sognare. Ma poi vai avanti e capisci che sei abbandonato. Parlo di neri, bianchi, cinesi, indiani. Tutti. Abbandonati. Sotto elezioni arrivava l’assessore di turno con i pop corn e la Coca Cola a fare promesse. E poi spariva, sempre. Così è difficile sognare. Così si può iniziare a fare le cose sbagliate, a frequentare persone che non vanno bene”.

Nell’intervista Khaby, che oggi è a Los Angeles per partecipare al Superbowl di questa sera e che si è recentemente sposato con la modella e influencer Wendy Thembelihle Juel, parla anche del film “Io capitano” di Matteo Garrone, candidato agli Oscar.

Il trailer del film "Io Capitano"

Comprendo la lingua originale del film - ha detto Khaby al Corriere -, sono nato in Senegal e sento fortemente il legame con l’Africa. Ho conosciuto diversi ragazzi che son arrivati col barcone. Erano e sono dei bravi ragazzi, li seguo ancora sui loro social media e ho visto che hanno trovato una casa, un lavoro, stanno andando avanti. Al tempo, il Comune di Chivasso li aveva sistemati in una abitazione e io gli portavo sempre il riso con il pollo che cucinava mia mamma. Con uno in particolare ero diventato molto amico, si chiamava Arona. Lo hanno ritrovato morto in un fiume... giocava benissimo a calcio. Sarebbe diventato bravo. Molto bravo”.

Khaby Lame ha anche ricordato, del suo passato chivassese, che a scuola non fosse proprio uno studente modello: “Facevo il buffone, ho sempre e solo voluto far ridere la gente. Avevo un carattere frizzantino, mettiamola così. Mi hanno bocciato in quarta elementare. E anche in prima media, due volte. Ha fatto bene la professoressa”.

Ed ha ammesso che nel quartiere dove è cresciuto non ci sono mai stati episodi di razzismo nei suoi confronti: “Posso parlare solo per me, in effetti no. La fortuna è stata proprio crescere alle case popolari perché lì ci sono tutti, dai marocchini ai romeni agli albanesi. Come puoi essere razzista? Quella cosa è difficile che passi. Poi, c’è sempre qualcuno fatto alla vecchia maniera”.

Khaby Lame giudice di Italia's Got Talent

La stoccata che Khaby ha riservato sul “Corriere della Sera” all’amministrazione di Chivasso è un fulmine a ciel sereno. Anche se, a dirla tutta, l’interesse dell’amministrazione chivassese intorno al fenomeno Khaby s’è sollevato solo dopo i milioni di follower raggiunti su TikTok. Finché era un chivassese qualsiasi, era solo uno dei tanti in lista per ottenere la cittadinanza italiana.

E’ dell’agosto 2022  il conferimento della cittadinanza italiana a Khabane Serigne Lame, con il giuramento pronunciato addirittura nell’ufficio del primo cittadino Castello.

Al famoso tiktoker venne notificata copia del decreto del Presidente della Repubblica che gli ha concesso la cittadinanza italiana, pervenuto per via telematica al Comune di Chivasso tramite la Prefettura.

Khaby venne omaggiato da parte dell’amministrazione comunale di una copia della Costituzione della Repubblica Italiana, della spilla della Città di Chivasso e di una riproduzione de “La vaccinazione nelle campagne” del pittore dell’Ottocento Demetrio Cosola.

Il video della consegna della cittadinanza italiana a Khaby in Comune a Chivasso

Le origini di Khaby

Khaby Lame, 23 anni, nato a Mbacké in Senegal, nei pressi di Dakar, e arrivato in Italia quando aveva un anno, è diventato celebre con i social network. Oggi ha guadagni da capogiro grazie a milioni di follower.

Khaby è cresciuto nell’appartamento al civico 10 di via Togliatti, in una palazzina Atc, a Chivasso. Qui è arrivato nel novembre 2007 da Romano Canavese, sua prima residenza italiana dal 2003 al 2007. 

 Il palazzo dove è cresciuto Khaby Lame, al civico 10 di via Togliatti. Nel riquadro lui bambino

A Chivasso ha frequentato le scuole elementari all’istituto Marconi, le medie e poi il diploma ottenuto alla scuola professionale. Una famiglia numerosa la sua, composta dal padre El Hdji Falilou, la mamma Ndeye Soda Thioune e quattro fratelli: Modou, il più grande, e i più piccolini Mouhamed, Touba e Cheikh Ibrahima.

Oggi Khaby si è definitivamente trasferito da Chivasso.

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