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Ivrea

Il sindaco vieta la Coca Cola in città ed è subito polemica

Coraggiosa ordinanza del primo cittadino Matteo Chiantore. I bar rischiano la chiusura dell'attività

Il sindaco vieta la Coca Cola in città ed è subito polemica in città

Ci avrà pensato su tutto il tempo che serve e poi ha preso la decisione. Vieto tutto. Come in tempo di guerra. E la battaglia delle arance un po' lo è. 

Nell'ordinanza numero 8 del 5 febbraio scorso, che porta la firma del sindaco Matteo Chiantore, non si lascia spazio ad alcun dubbio o alla libera interpretazione e immaginazione.

Da giovedì 8 sino a mercoledì 14 febbraio, nel corso di tutti gli eventi in programma per Carnevale (Giovedì grasso, feste presso le aree circostanti delle sedi delle squadre di aranceri, presentazione della Vezzosa Mugnaia e tradizionale sfilata per le vie del centro cittadino, Battaglia delle Arance e sfilata del Corteo Storico per le vie cittadine) è vietata la somministrazione al pubblico, la vendita o l'asporto di bevande in contenitori di vetro o in lattina. Un divieto che si estende alla semplice detenzione di lattine, bottiglie e bicchiere in luoghi pubblici o aperti a pubblico.

Morale? Sarà consentito solo ed unicamente il bicchiere di plastica.

"Negli ultimi anni - spiega Chiantore - si sta sempre più diffondendo, soprattutto tra i giovani, l’abitudine di abusare di sostanze alcoliche e superalcoliche, come riscontrato dalle Forze dell’Ordine durante i vari servizi predisposti al controllo delle manifestazioni, con gravi rischi per la salute e con conseguenze negative per la cittadinanza, dovute ai comportamenti di coloro che sono sotto gli effetti dell’alcool...".

E poi ancora con la stessa verve di un prete che ha studiato diritto: "Le conseguenze sociali e personali derivanti dall’eccessivo consumo di bevande, specialmente se superalcoliche, rivestono una valenza di interesse generale come evidenziato anche dalla Legge 125/2001 e che occorre quindi garantire sia il decoro che la vivibilità urbana, anche in riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti...".

S'aggiunge -  e fanno due - il divieto di somministrazione e vendita di bevande superalcoliche (aventi cioè un contenuto alcolico superiore al 21 % del volume) in luogo pubblico o aperto al pubblico.

Infine - e fanno tre - la "cessazione di qualsiasi attività commerciale, ricreativa e di pubblico spettacolo - entro le ore 01,30 – su tutto il territorio comunale (eccetto i locali di pubblico intrattenimento in sede fissa), nelle giornate di svolgimento degli eventi dello Storico Carnevale...".

Ricapitolando. Va bene l'acqua liscia o gassata. Vanno bene le bevande zuccherate, il vino o il vin brûlé, ma il tutto servito in un bicchiere di plastica. 

L'ordinanza, manco a dirlo, non è stata ben accolta dai commercianti. Non tanto per il vetro o per i superalcolici, quanto per la lattina.

"Non si potrà vendere neanche una coca cola - inforcano i baristi del centro storico e pure quelli in periferia - L'ordinanza dell'anno scorso prevedeva soltanto il non utilizzo del vetro fatto salvo per la somministrazione nei ristoranti ...".

L'ordinanza è già stata inviata per conoscenza alla Prefettura di Torino. I titolari di esercizi pubblici e di attività commerciali, in caso di inosservanza, rischiano la sospensione dell’attività.

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