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Chiude l'Idrosapiens: 44 lavoratori rischiano la disoccupazione

I sindaci di cinque comuni si mobilitano a sostegno dei loro cittadini che potrebbero essere licenziati

Idrosapiens

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"Siamo vicini ai cittadini dei nostri Comuni vittime della crisi della Idrosapiens: non soltanto in questo momento ma anche per il prossimo futuro, ponendo attenzione all'attivazione di tutti gli ammortizzatori sociali nella malaugurata ipotesi che l'iter di licenziamento giunga a compimento".

Così i sindaci dei Comuni di Settimo Torinese, Volpiano, Leini, Brandizzo e Chivasso dove risiedono i lavoratori dell'azienda di Leini, 44 in tutto, che la scorsa settimana ha annunciato la cessazione dell'attività.

"Le amministrazioni sono in contatto con la Regione Piemonte e, in particolare, con l'assessore Elena Chiorino che si è da subito interessata alla vicenda per ottenere indicazioni sulla convocazione del tavolo di crisi", aggiungono.

La lettera è stata firmata dai sindaci Giovanni Panichelli di Volpiano, Elena Piastra di Settimo, Renato Pittalis di Leini, Paolo Bodoni di Brandizzo e Claudio Castello di Chivasso.

Sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici della storica azienda arriva anche dal Pd di Leini.

Fondata nel 1927, dal 1996 l'azienda fa parte del gruppo tedesco Witzenmann, un gruppo con 4.300 dipendenti nel mondo e un fatturato di  730 milioni di euro nel 2022.

La Idrosapiens, a Leini, realizza giunti di dilatazione per il settore petrolifero oltre che per il settore dell'aerospazio.

Il 3 aprile l’attività nello stabilimento di via Volpiano, che oltre a operare nel settore petrolifero ed energia ha 30 anni di esperienza nella progettazione per l’aerospazio (qui sono stati progettati i missili Ariane5 e Ariane6), cesserà.

Nella procedura sono coinvolti, oltre i 44 dipendenti di Leinì, anche quattro dipendenti della sede di Cormano.

La consigliera regionale dell'M5S Sarah Disabato presenterà un'interrogazione in Regione.

In una nota scrive: "La Idrosapiens ha annunciato la chiusura della sede di Leinì, dove si producono e si distribuiscono giunti di dilatazione per il settore petrolifero, energia e gas oltre che per il settore dell’aerospazio. Una decisione inaccettabile e unilaterale da parte dell’azienda: c’è di mezzo il futuro di 44 lavoratori e lavoratrici, che dal prossimo 3 aprile rischiano di finire in mezzo alla strada. Un’altra, l’ennesima crisi industriale in provincia di Torino. Siamo e saremo sempre vicini agli operai e alle operaie nelle loro battaglie per difendere il posto di lavoro. Depositeremo un’interrogazione in Consiglio regionale affinché la Giunta si attivi per scongiurare, anche interfacciandosi con il ministero competente, la chiusura di una realtà produttiva proprio nel momento in cui sembrano aprirsi nuove opportunità nel campo dell’aerospazio".

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