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Grugliasco

Tutti pazzi per i mattoncini Lego. Una coda di 300 metri

Varcata la soglia d’ingresso, si apre un mondo… quasi come essere finiti in un’altra realtà

Mattoncini Lego

Mattoncini Lego

I mattoncini LEGO sono il mio gioco preferito! Quando sono a casa faccio le costruzioni con papà” è ciò che ci ha detto energicamente un bambino in visita con i genitori.

Ma l’entusiasmo si è percepito anche nel pubblico adulto:

È da qualche anno che vengo a questa mostra, ho perso solo qualche edizione ma torno sempre volentieri – prosegue - ricordo ancora quando giocavo da bambino, e negli occhi dei miei figli oggi vedo il me stesso di allora” sono le parole di un altro visitatore.

Quella dei LEGO sembra essere una passione ancora viva. Ma perché si torna a parlarne?

Nel weekend del 20-21 gennaio il Parco culturale “Le Serre” di Grugliasco, come da tradizione ha aperto le porte a migliaia di visitatori.

L’occasione è proprio quella della mostra sulle costruzioni LEGO®, un’iniziativa promossa dall’associazione no profit “Amici del modellismo” nell’ambito dell’8° edizione di “GrugliascoFest-Mattoncini in festa”.

Incredibile ma vero, i mattoncini di plastica inventati negli anni 30 dall’imprenditore danese Ole Kirk Christiansen continuano ad avere successo.

Coda

Dal padiglione “La Nave”, passando per Via Tiziano Lanza fino ai parcheggi del Parco Porporati, una coda di 300 metri ha invaso la zona. 

Tanto era grande il flusso di persone, che è stato necessario contingentare gli ingressi. La struttura è infatti munita di un innovativo sistema che serve a contare le persone tramite un sensore di movimento.

A darci un’idea dei numeri è Gaetano Bossio, presidente di “Amici del modellismo”:

Non abbiamo una stima esatta del numero di visitatori, ma sulla base anche degli anni passati ipotizziamo siano venute circa 8000 persone nel weekend”.

Certamente un successo di pubblico notevole, ma oltre alla passione per i mattoncini danesi, cos’è che giustifica questo passaggio di persone ogni anno?

Sicuramente la gratuità dell’evento influisce positivamente, così come il breve periodo di tempo disponibile per partecipare. Questo permette di concentrare la presenza dei curiosi in un solo weekend e avere tanto traffico soprattutto di famiglie con figli.

Varcata poi la soglia d’ingresso, si apre un mondo…quasi come essere finiti in un’altra realtà. Creazioni di ogni forma e dimensione diventano la scenografia perfetta per questo meraviglioso evento.

Tutti i modellini e le costruzioni messe in mostra sono opera di privati, e in media ci sono circa 70 espositori ogni edizione” commenta Gaetano Bossio.

Gaetano Bossio

Gaetano Bossio

Tra gli stand è stato possibile vedere case, castelli, trenini, aerei, architetture, personaggi, e perfino monumenti come la Torre Eiffel e la nostra cara Mole. Non sono mancate costruzioni atipiche come le ferrovie con treni automatizzati, o altre in cui sono state integrate delle vere luci.

Una mostra davvero inclusiva se si pensa alla quantità di personaggi e situazioni rappresentate nelle costruzioni: stazioni di polizia, vigili del fuoco, ferrovie, porti, basi militari, strade cittadine e perfino ambientazioni di fantasia di ogni colore tipo e colore.

Tra i vari, c’erano tanti pezzi con temi della cultura “Pop” piuttosto riconoscibili come Guerre Stellari, i supereroi dei fumetti Marvel, e altri film di fantascienza. 

E in più, come se non bastasse, oltre agli oggetti tridimensionali era presente una piccola sezione dedicata alle fotografie. Si tratta di simpatici scatti a tema “omini LEGO”, realizzati con l’ausilio di fotoritocchi da esperti denominati “Toy photographers”.

Insomma, un’esperienza immersiva adatta a tutti che dovrebbe far riflettere sul ruolo delle esposizioni culturali oggi. 

Per far tornare la gente nelle mostre e nei musei, è necessario che ci sia una proposta ben fatta ed è altrettanto importante pubblicizzarla in modo adeguato.

Mancando uno dei due elementi, si finisce per avere un bel evento senza pubblico, o viceversa, un brutto evento con la presenza di persone di passaggio che non verranno mai più. 

Realizzare iniziative senza scopo di lucro è difficoltoso, ma al tempo stesso bisogna rendere tutto più accessibile per far sì che alle persone torni la voglia di partecipare.

A conferma di ciò, Bossio dice orgogliosamente:

Ciò che ci contraddistingue è senza dubbio un buon pacchetto di coordinamento tra gli enti organizzativi. Se riusciamo a creare eventi così è anche grazie alla fiducia degli organi istituzionali– prosegue – Ogni tanto qualcuno si lamenta per la lunga attesa, e io lo capisco, però facciamo quello che possiamo con i mezzi che abbiamo per garantire un’esperienza ottimale a tutti”.

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