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Il caso

Addio Metropolitana: i soldi per portarla a Settimo e San Mauro non ci sono

Salvini ha spiegato che i 2 miliardi di euro necessari non arriveranno

Addio Metropolitana: i soldi per portarla a Settimo e San Mauro non ci sono

Una ricostruzione satirica del pensiero di Salvini

La visita del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha lasciato l'amaro in bocca a Torino e ai comuni della prima cintura: in primis Settimo Torinese e San Mauro Torinese.

"Con la richiesta di inserire collegamenti veloci serali tra Torino e Milano il sindaco ha già giocato il suo bonus", dice Matteo Salvini rivolgendosi a Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino.

Non c'è stato, dunque, il tanto atteso impegno per il completamento della metro 2. Nessuna promessa è stata fatta, trasformando l'incontro in un mero esercizio di cortesie senza riscontri concreti.

Il prolungamento della metro 2 verso Pescarito/San Mauro a Nord e Orbassano a Sud è stato discusso ma per realizzarlo servono 2 miliardi di euro. Soldi che non ci sono. La gara per l'assegnazione dei lavori per la prima tratta (interna a Torino, Rebaudengo - Politecnico) inizierà entro l'estate, finanziata con 1,8 miliardi di euro, ma l'assenza di dettagli su come verranno reperiti gli ulteriori fondi necessari ha sollevato dubbi sulla reale volontà di portare a termine tutta l'opera.

Matteo Salvini sul treno Torino - Ceres, venerdì 19 gennaio

L’obiettivo è quello di veder partire il primo convoglio lungo la prima tratta della linea 2 della metropolitana di Torino nel 2032. Studi preliminari stimano per l’entrata in servizio di questa tratta una media di 113.500 passeggeri trasportati quotidianamente con una riduzione del traffico delle auto private di almeno il 10 per cento. Partirà entro l'estate la gara per l'assegnazione dei lavori per la prima tratta della linea 2 della metropolitana di Torino, dalla stazione Rebaudengo al Politecnico, dieci chilometri di tracciato con tredici stazioni e un deposito officina completamente interrato. I primi mesi del 2025 saranno dedicati all’aggiudicazione dell’appalto e al progetto esecutivo per dare il via al lavori nella seconda parte dell’anno.

Il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, in accordo con Salvini, ha proposto la metro come soluzione per ridurre il traffico delle auto private, con uno sguardo al 2032 per vedere il primo convoglio partire lungo la linea 2. Tuttavia, queste affermazioni sembrano più una retorica senza sostanza che un piano d'azione concreto.

La mancanza di dettagli sui finanziamenti per l'intera tratta e l'assenza di impegni precisi da parte del governo gettano un'ombra sulla fattibilità e sulla serietà dell'intero progetto. Al momento pare difficile pensare ad una linea che possa davvero arrivare a San Mauro Torinese o a Settimo.

Il progetto

InfraTo, società in house del Comune di Torino, dovrà realizzare la progettazione definitiva della linea da San Mauro a Orbassano, compresi i depositi e i parcheggi di interscambio. Al momento ci sono i soldi solo per il tratto torinese: il finanziamento ad oggi certo pari a 1,828 miliardi, non è sufficiente per la realizzazione dell’intera opera, si è individuata quale tratta prioritaria il tracciato Rebaudengo – Politecnico (per ora il Pescarito non c’è). A Rebaudengo sarà realizzato un deposito provvisorio per i treni. La progettazione procederà per lotti successivi a partire proprio dalla linea individuata come prioritaria perché dotata di accorgimenti tecnici che la renderanno esercibile.  

Il tracciato ha uno sviluppo di circa 28 chilometri lungo il quale saranno realizzate 32 stazioni.   

Progettata per essere compatibile con le diverse tipologie di treni in commercio, sia su gomma che su ferro, la nuova linea avrà caratteristiche simili alla 1 (sarà di tipo ‘automatico leggero’ senza conducente), ma se ne differenzierà necessariamente (in termini di ‘sistema ferroviario’ e dimensioni dei rotabili) anche per tener conto dello sviluppo tecnologico intervenuto in questi anni.

Tre le tratte lungo le quali è stato suddiviso il percorso che dal tracciato originariamente previsto nel bando per la progettazione preliminare si è poi allungato a sud-ovest e a nord-est: a quella centrale, tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo (circa 15700 metri e 23 stazioni) si sono aggiunte le estensioni verso Orbassano (circa 5700 metri e 5 stazioni) e San Mauro (circa 6500 metri e 4 stazioni). Fin dalla fase di analisi della domanda di mobilità è infatti emersa chiara la necessità, per la sostenibilità finanziaria dell’infrastruttura, di massimizzarne la capacità trasportistica, creando altresì un vero e proprio sistema di connessioni intermodali col trasporto pubblico e privato. Obiettivi che la progettazione ha perseguito individuando le fermate in modo che le loro aree di influenza fossero in grado di servire nel modo migliore possibile i principali poli di attrazione dell’utenza, realizzando una corrispondenza adeguata con le stazioni del sistema ferroviario metropolitano (Porta Nuova, Rebaudengo e Zappata) e assicurando un alto livello funzionale per garantire un ottimo livello del servizio. La linea 2 della metro di Torino si incrocerà con la 1 in corrispondenza di Porta Nuova, in via Nizza.   

Proseguendo verso sud toccherà il Politecnico e arriverà allo stabilimento FCA di Mirafiori.  

Dopo la stazione Anselmetti (ora all’interno dello svincolo della tangenziale sud), raggiungerà Orbassano Centro passando attraverso Beinasco Fornaci, Beinasco Centro, Orbassano Centro Ricerche (dove è ipotizzato il nodo di scambio con mezzi pubblici e privati) e Pasta di Rivalta.  La fermata del centro storico di Torino sarà realizzata sotto piazza Carlo Alberto.   

Si raggiungeranno quindi i Giardini Reali, per toccare poi la frequentatissima zona del Campus Einaudi.   

Nella zona nord, i treni attraverseranno via Bologna e l’ex trincerone, arrivando nei pressi dell’ospedale San Giovanni Bosco e, quindi, giungere alla stazione ferroviaria Rebaudengo.   

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