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Il caso
05 Marzo 2023 - 16:04
Il Sindaco di Torino sabato mattina è intervenuto in un incontro a San Mauro
Fuffa, totale fuffa da parte di un Sindaco, Stefano Lo Russo, che non è assolutamente in grado di ricoprire il ruolo di primo cittadino della Città Metropolitana di Torino e forse neanche quello di Sindaco del capoluogo piemontese.
Sabato mattina, il Sindaco, si è presentato a San Mauro Torinese con l'atteggiamento del fighetto della Città che pensa di andare in campagna: battute, risatine e sottili prese per il culo. Della serie: tanto questi di San Mauro si muovono ancora con la carriola, no? Io gli dico che mi impegno per portare qui la Metropolitana ma tanto poi me ne fotto, come per altro sto facendo da mesi.
Ed il copione è tutto qui: il Sindaco di Torino si è presentato a San Mauro per impegnarsi su niente, per promettere niente, per dire che forse, chissà quando, se ci saranno i soldi probabilmente si farà la progettazione definitiva della tratta Cimarosa - Pescarito. Ma parliamo davvero del 2000 e credici...
E quando i Sindaci si sono detti pronti a mettere sul piatto 500 mila euro per contribuire alla progettazione Lo Russo si è quasi preso gioco di loro: "Ah ma se c'è questa disponibilità, allora...".
La disponibilità in tal senso, da parte dei Comuni, c'è da mesi e mesi...
"La Metro 2 e in particolare il suo arrivo fino alla zona industriale di Pescarito - ha spiegato Giulia Guazzora nella sua introduzione - è fondamentale non solo per San Mauro, ma per tutta un’area di 200mila abitanti, che copre i Comuni di Unione NET ma anche l’area della collina, finora penalizzata a livello di infrastrutture. Chiediamo che le risorse stanziate per realizzare la prima tratta, da Rebaudengo al Politecnico, servano anche per la progettazione definitiva della tratta da Rebaudengo a San Mauro. Sarebbe il segnale chiaro di una volontà politica e darebbe un accesso prioritario ai fondi, nazionali ed europei".
La parte della Metro già finanziata, quella che collegherà il centro di Torino al quasi centro di Torino (una metro così può esistere solo nella testa di Lo Russo) dovrebbe essere attiva nel 2031. Ma sono stime...
Per quella verso San Mauro, invece, non ci sono neanche i soldi per la progettazione figuriamoci per realizzarla.
Attenzione! L'idea per risolvere tutto l'ha data Bernardino Chiaia, amministratore delegato di InfraTo (l'azienda, Partecipata del Comune di Torino, che sta progettando l'infrastruttura), quello che sogna di prolungare la Metro verso sud e non verso il Pescarito.
Come fare? Basta togliere il deposito della Metro al Pescarito e tagliare pure qualche fermata (nel tratto tra Torino e San Mauro), eccola qui l'idea brillante che arriva da Torino per superare gli attuali problemi.
Bernardino Chiaia ha fatto chiarezza sui numeri: "A livello operativo, noi siamo pronti. Con il potere commissariale, non sarebbe difficile reperire le risorse per fare la progettazione definitiva fino a San Mauro. La stima dei costi è di 950 milioni di euro, che un eventuale commissario potrebbe anche ridurre, fino a 650 mila euro, tra scelte progettuali ed economie tecniche, in linea con il miliardo e mezzo necessario per completare la tratta dal Politecnico a Mirafiori".
L’intervento più atteso è stato quello di Stefano Lo Russo: "Partiamo dai piani di realtà, parliamo di cose concrete. La Metro 2 è un’infrastruttura che cambierà Torino e rapporti con i Comuni dell’area nord, non solo come infrastruttura ma come asset di sviluppo dell’intera area metropolitana, che risponde anche a esigenze di transizione ecologica e mobilità sostenibile. Abbiamo chiesto al Ministro dei trasporti, insieme al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, di nominare un commissario straordinario, che abbia potere decisionale sul codice degli appalti. È un passaggio imprescindibile per velocizzare i tempi e avere una gestione più libera di strategie, procedure e risorse. La possibilità di inserire la progettazione definitiva della tratta nord dipende da questo, le risorse stanziate ad oggi prevedono la realizzazione dei primi due lotti dell’opera, servirebbe apposito decreto governativo per cambiarne la destinazione d’uso. A proposito di risorse, non dimentichiamo che il caro materiali e il caro energia hanno fatto cambiare le prospettive, anche se la situazione sta migliorando. La situazione fortunatamente sta migliorando e le risorse mancanti per la realizzazione della prima tratta, da Rebaudengo al Politecnico, sono scese da 300 a 200 milioni di euro".
Insomma, niente di niente. Per il Sindaco di Torino la priorità è realizzare un'opera dentro Torino. Non ci troviamo davanti ad una metropoli, dunque, ma ad un paesello, Torino, che pensa semplicemente ai fatti suoi. È in arrivo, dunque, la prima metropolitana che collegherà, SOLAMENTE, una città con la stessa città.
L'intervento più duro, sabato mattina, l'ha fatto la Sindaca di Settimo, Elena Piastra, che è arrivata addirittura ad ipotizzare un'adesione alla "Città Metropolitana di Milano", anche perché "ci sentiamo orfani di Torino".
A destra la Sindaca di Settimo, Elena Piastra, piuttosto perplessa
Elena Piastra ha poi ribadito il quadro politico in cui si colloca il progetto della Metro 2: "L’area nord è storicamente area orfana di Torino, anche il tracciato della Metro 1 è escludente rispetto a nostra zona. Tutte le scelte infrastrutturali e strategiche mirano sempre verso sud, vedi i poli universitari e di ricerca. Qui non parliamo solo di un’opera, ma di un dibattito di giustizia sociale, di equità tra territori. La metro in questo senso è un simbolo, sarebbe finalmente un’opera strategica che punta verso il nord, per questo è fondamentale avere la progettazione definitiva. Non è una questione economica, siamo pronti a contribuire alle spese, ma per la prima volta il sindaco Metropolitano sarebbe anche il nostro Sindaco".
In conclusione, il Presidente di Unione NET e Sindaco di Leinì, Renato Pittalis, ha sollecitato il Sindaco Metropolitano a prendersi concretamente l’impegno per la realizzazione del progetto definitivo: "È evidente che il contributo dei comuni della zona ci sarà, e siamo disponibili a sottoscrivere l’impegno, soltanto a fronte di un impegno altrettanto deciso alla progettazione definitiva. Bisogna essere chiari con i cittadini, soprattutto quelli dei comuni che decideranno di contribuire, pur essendo lontani dal tracciato, e che si chiederanno perché devono pagare un pezzo di metropolitana per Settimo e San Mauro".
Per capire bene l’iter progettuale della Metro 2, bisogna fare un passo indietro. Secondo l’ultimo progetto di fattibilità tecnico-economica, il tracciato avrà uno sviluppo di circa 28 chilometri lungo il quale saranno realizzate 32 stazioni. Tre le tratte nelle quali è stato suddiviso il percorso, che dal tracciato originariamente previsto si è poi allungato a sud-ovest e a nord-est: a quella centrale, tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo (circa 15700 metri e 23 stazioni) si sono aggiunte le estensioni verso Orbassano (circa 5700 metri e 5 stazioni) e San Mauro (circa 6500 metri e 4 stazioni). Secondo il progetto, l’area industriale di Pescarito ospiterà anche uno dei tre parcheggi di interscambio, con circa mille stalli per vetture, e il deposito della nuova linea.
Per velocizzare i tempi e ridurre i costi di quello che, di fatto, è il più grande appalto del Nord-Ovest, recentemente Alberto Cirio e Stefano Lo Russo hanno chiesto al Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, la nomina in tempi brevi di un commissario straordinario che si occupi della Metro 2, sul modello usato a Genova per ricostruire il viadotto Morandi. Le tempistiche, infatti, non si preannunciano brevi. Per ora l’unico finanziato è il tratto da Rebaudengo al Politecnico (10 chilometri di linea, 13 fermate), che dovrebbe essere pronto nel 2030, con un costo stimato superiore ai due miliardi, anche se le risorse stanziate sono precisamente 1.828 milioni di euro.
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