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Carosso non ne vuol più sapere del Parco dei 5 Laghi?

Si rischia la crisi di maggioranza e continua a slittare l'approvazione del punto all'ordine del giorno

Fabio Carosso

Il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, con delega ai parchi

Un Parco.Chi non vorrebbe un Parco? "Non è mica un inceneritore" commentava il sindaco di Cascinette Davide Guarino.

Eppure proprio sul Parco dei 5 Laghi in Regione si sta rischiando la crisi di maggioranza.

E' un fatto che il punto è iscritto all'ordine del giorno del Consiglio regionale di più di un mese e che si stia facendo di tutto per non discuterlo.

E quando è stato il momento di farlo, il proponente, il vicepresidente con delega ai Parchi, Fabio Carosso (Lega), non si è fatto vivo. Certo, i lavori avrebbero potuto continuare anche senza di lui, ma a bloccare tutto erano state le opposizioni. "Non si è mai visto che un disegno di legge venga approvato in assenza di chi lo ha proposto" spiegavano Pd, Movimento 5 Stelle e Leu, compatti.

Il realtà la sensazione era che Carosso, non volesse più metterci la faccia su quel progetto, mandando avanti il consigliere Andrea Cane.

Il problema è che il Parco proprio non va giù a Coldiretti, "braccio armato" della Lega. E se fino a qualche mese fa la cosa non sembrava un problema, ora con l'avvicinarsi delle elezioni regionali, la Lega ha perso la sua baldanza. I voti contano, e contano eccome quelli di quest'associazione di categoria che chiede in tutti i modi di fare marcia indietro su un progetto partito 8 anni fa.

A restare con il cerino in mano è il consigliere leghista Andrea Cane, relatore del disegno di legge.

Il consigliere regionale della Lega, Andrea Cane

"La situazione è intricata - spiega -. Sto cercando di fare da tramite tra tutti, ma non è semplice. Sto sento quasi tutti i giorni sia i cinque sindaci dei Comuni coinvolti nel progetto che Coldiretti. Il partito, territorialmente, aveva deciso di sostenete quel progetto che è trasversale. Ora, però, lo stallo politico è interno al centro destra. Per questo motivo abbiamo deciso di aspettare due settimane per cercare una quadra".

Si tornerà in aula per votare martedì 19 dicembre.

"Mi ritrovo a fare da arbitro moderatore - racconta Cane - cerco di fare da ambasciatore e stiamo cercando di mantenere un po' tutti il profilo basso per trovare un'unità intenti".
E se questa unità non dovesse trovarsi?
"Se non si troverà a quel punto dirò a tutti chi si è preso la briga di bloccare il progetto e se ne prenderà la responsabilità".
Cane ribadisce che il problema è interno alla coalizione: "Come provinciale, la Lega intende sostenere il progetto. Io sono relatore, Carosso è proponente in giunta. Come partito siamo a favore. Anche in commissione il voto ha avuto esito positivo. In aula si è creato una situazione di stallo di tipo politico dovuto al fatto che siamo in pre campagna elettorale".
Cane in qualche modo confida che una mano a sbloccare la situazione possano darla le opposizioni: "E' un progetto condiviso da tutti, perché non dovrebbero votarlo?".
Ma il consigliere Alberto Avetta del Pd lo aveva già spiegato bene che non avrebbero fatto da stampella al governo: "L'opposizione fa l'opposizione, se la maggioranza non ha i numeri per votare le proprie leggi non sono certo le opposizioni a intervenire".

Il consigliere regionale Pd Alberto Avetta

Il rischio è che alcuni consiglieri di maggioranza non si presentino alla votazione e facciano mancare il numero legale. Una situazione che creerebbe grosso imbarazzo alla giunta Cirio: "Il problema non sono i voti, ma che ci sia il numero legale - ribadisce Cane -. Se l'opposizione non garantirà il numero legale il Pd si prenderà la responsabilità di bloccare l'approvazione della legge. E' vero che siamo in campagna elettorale, ma è un progetto in cui loro credono".
Il numero minimo dei consiglieri in aula per poter votare è di 21: "Questo vuol dire che c'è bisogno anche delle opposizioni in certi frangenti - precisa Cane - la maggioranza è composta da 31 consiglieri più il presidente Cirio. I consiglieri della Lega sono 22, ma non basta. La lega da sola non può approvare una votazione in autonomia. Se no potremmo governate la regione da soli".
Insomma, proprio sul Parco dei 5 Laghi la maggioranza sembrerebbe scricchiolare.
"Per il bene del progetto stiamo cercando di trovare questa quadra politica - termina Cane -. vedremo cosa succederà il 19 in aula".
I sindaci di Chiaverano, Cascinette, Borgofranco, Montalto e Ivrea, stanno sudando freddo. Nei prossimi giorni si incontreranno per decidere come muoversi.
"Per colpa delle posizioni di Coldiretti si rischia di mandare alle ortiche gli otto anni di lavoro che hanno portato alla realizzazione di questo progetto - sbotta il sindaco di Chiaverano Maurizio Fiorentini da cui tutto era partito -. Quella di Coldiretti è una polemica strumentale. I territori agricoli all'interno dell'area del Parco sono il 5percento e non c'è solo Coldiretti, ma anche Confagricoltura e Cia che hanno sempre appoggiato la nascita del Parco. Inoltre, da che mi risulti, c'è solo un'azienda agricola che ha sede in quello che sarà il Parco, la Terre Sparse. Dobbiamo tutelare tutti e garantire i diritti di tutti, ma è pretestuoso dire che si blocchi tutto per quello".

Il sindaco di Chiaveramo Maurizio Fiorentini

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