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Il caso

Lo stabilimento torinese di Magneti Marelli rischia di chiudere?

L'ha detto l'assessore in Consiglio Comunale: "Ora come ora dovremmo delocalizzare la Magneti Marelli perchè lì non può stare, è chiaro?"

Magneti Marelli: ansia per i posti di lavoro anche nello stabilimento torinese

La bomba l'ha sganciata l'assessore all'urbanistica del Comune di Venaria, Giuseppe Di Bella. Lo stabilimento della Magneti Marelli di Venaria si trova all'interno di un'area protetta e, proprio per questo, non potrebbe stare lì. 

La sparata dell'assessore, tutta da verificare, è arrivata lunedì sera, durante il Consiglio Comunale, nel bel mezzo della discussione sulla delibera che chiedeva la revisione dei confini del Parco Regionale della Mandria. 

L'assessore Giuseppe Di Bella

"Qui - precisa Di Bella - non si modifica l'assetto della città ma si chiede di cambiare i confini, lo scopo di questo ridisegnare i confini ha delle ovvietà palesi che anche un cieco vedrebbe. Mi chiedo come chi ha gestito la città in passato non veda le difficoltà che ci sono. Le zone di conservazione e sicurezza rimangono, sono in capo all’ente parco. Voi sapete che l’area dove insiste la Marelli è una zona di questo tipo, non ci dovrebbe stare, chi l’ha messa lì? Mica io. Noi saniamo situazioni che impediscono lo sviluppo della città, io voglio dare luce e sviluppo alla città. Poi sarà il piano regolatore a dire cosa si può fare e cosa no. Ora stiamo solo dicendo alla Regione che ci sono problematiche. Lì ci sono operatori, fabbriche, non è interesse generale? Ci sono aziende che potrebbero delocalizzare. Ora come ora dovremmo delocalizzare la Mangeti Marelli perchè lì non può stare, è chiaro?".

Parole che non hanno convinto la minoranza. 

"Nello spirito non ci vedo nulla di male, - interviene Raffaele Trudu, Pd - valorizzare alcune aree ibride. Noi per non abbiamo tutti gli elementi. Ho appena sentito l'assessore dire "Guardi se non votate questo date la disoccupazione a 3 mila persone" mi sento toccato. Magneti Marelli, però, non c’entra niente con questo provvedimento". 

Duro il consigliere di Uniti per Cambiare, Alessandro Brescia.

"Non si capisce l’interesse generale che andiamo a tutelare, - attacca - si parla di aree compromesse e antropizzate e chiediamo di togliere il vincolo pre parco nelle zone fluviali e parco nella zona di via Don Sapino. Questa, però, non è materia di consiglio tant’è che c’è una comunicazione firmata da assessore e dirigente, è stata inviata a Regione un’osservazione dove si chiedono le stesse cose. Nel 2021 anche erano state chieste le stesse cose. Eliminare vincoli non è materia che riguarda il Consiglio Comunale. Togliamo i vincoli per fare cosa? Non ho capito il motivo di questa delibera. Si sono individuati dei problemi? Qual è la logica di un provvedimento così grossolano? Piuttosto sarebbe meglio intervenire puntualmente sulla norma e non chiedere di uscire dall’area dell’ente parco".

Il Sindaco, poi, ha provato a rimettere ordine.

" - commenta il primo cittadino Fabio Giulivi - sono state rilasciare concessioni edilizie. Non da noi, è un’area antropizzata. È una richiesta, poi vedremo cosa si farà con il piano regolatore. Il terreno su via Don Sapino, accanto all’ospedale, continua a pagare Imu senza fare nulla perché ci sono vincoli stabiliti da, piano d’area legato alla Mandria. Ci sono anche hangar dell’Aves Toro, elicotteri. Rischiamo una richiesta  di risarcimento danni. Nella zona di Martinì ci sono fabbriche, abitazioni e se vuoi cambiare coppo di un tetto non puoi farlo. Non parliamo di Borgo Castello, di prati nella Mandria ma di zone dove la mano dell’uomo ha già fatto danni. Siamo qui a fare quello che ci ha detto Regione in assoluta trasparenza".

Il Sindaco, invece, non ha proferito parola sulla sparata dell'assessore Di Bella, lo stabilimento della Marelli rischia davvero la chiusura? Parliamo, effettivamente, di uno stabilimento che si trova a due passi dalla Reggia di Venaria, dai Giardini e poco distante dal parco della Mandria.

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