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Lavoro
02 Ottobre 2023 - 10:57
Aumenta di giorno in giorno la preoccupazione tra i lavoratori della Magneti Marelli di Venaria.
Le notizie che arrivano dall’Emilia Romagna, dove è in corso la procedura di chiusura dello stabilimento di Crevalcore, non lasciano tranquilli i lavoratori.
Proprio questo, martedì 3 ottobre 2023, si terrà uno sciopero di otto ore, con presidio davanti ai cancelli di viale Carlo Emanuele II dalle 8 alle 12.
I sindacati, nelle ultime ore, hanno diffuso un comunicato per spiegare i motivi della scelta.
“Nell’incontro tenutosi in data 28 settembre 2023, - spiegano i sindacalisti - presso la sede della Regione Emilia Romagna l’azienda non ritira la procedura di licenziamento. È inaccettabile la scelta di Marelli di non aderire alle richieste del sindacato e delle Istituzioni a ritirare la procedura di chiusura dello stabilimento di Crevalcore. La decisione di cessare l’attività del sito emiliano è stata presa unilateralmente con un approccio che mette in discussione anche le normali relazioni industriali, fondamentali per gestire la complicata fase di transizione che il Gruppo, e più in generale il settore, deve affrontare. In considerazione dell’atteggiamento di totale chiusura da parte del management, il 3 ottobre è indetto in tutti i siti e stabilimenti del Gruppo lo sciopero di 8 ore. Sempre il 3 ottobre, in occasione dell’Incontro al MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), dalle ore 13 si svolgerà presso il Ministero il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori”.
E si arriva, poi, anche al Piemonte.
“Per quanto riguarda il territorio torinese - proseguono i rappresentanti dei lavoratori - i sindacati hanno richiesto, alla Regione Piemonte un incontro urgente, per affrontare la situazione del comprensorio di Venaria di Viale Carlo Emanuele Il 150. A nostro giudizio si apre una fase di grande incertezza e preoccupazione, dovuta al depauperamento professionale, che porta alla cancellazione delle competenze legate al settore GTS nel territorio torinese. Altresì preoccupante è la prosecuzione produttiva e industriale del sito, alla luce del ridotto numero di addetti che resteranno allocati a Venaria, circa 500, tutte professionalità/funzioni indirette e di R&D”.
I consiglieri comunali di minoranza del centrosinistra hanno presentato una mozione.
Si tratta di Raffaele Trudu, Rossana Schillaci, Stefano Mistroni, Chiara Catania, Alessandro Brescia, Davide De Santis.
I membi della minoranza chiedono risposte e rassicurazioni sullo stabilimento venariese.
“La Magneti Marelli - spiegano - è una eccellenza italiana, Piemontese e in particolare Venariese con ricadute importanti su tutta la filiera industriale”.
Le preoccupazioni, però, ci sono.
“Già a dicembre 2022 - proseguono le minoranze - Bloomberg scriveva che Marelli avrebbe potuto raddoppiare i tagli previsti di posti di lavoro a più di 3.000 e chiudere alcune sedi. Dunque potrebbero esserci altri esuberi in vista nel nostro paese, oltre le 550 uscite annunciate lo scorso gennaio; a maggio 2023 sono usciti articoli di giornali che pongono la possibilità che il taglio degli esuberi non si esaurirà con i 550 attuali, a seguito della continua crisi dell’automotive”.
Si arriva, poi, a pochi mesi fa: a giugno 2023 è stata data comunicazione relativa a un processo di chiusura della fabbrica di Venaria Reale di sistemi di scarico, a causa del progressivo declino dei volumi, che terminerà nel secondo trimestre 2024.
Il Municipio di Venaria
Sono state fornite rassicurazioni relative agli attuali 81 dipendenti, che saranno riassorbiti all’interno del gruppo, 65 persone nella fabbrica di Venaria Lighting e 16 persone nel quartiere generale con sede sempre a Venaria, al netto di uscite volontarie.
Tuttavia è stato altresì comunicato che la produzione residua andrà in parte a Caivano e in parte in Polonia.
A fine agosto 2023, poi, sono stati pubblicati degli articoli riguardanti lo stabilimento di Crevalcore, di Bologna e anche quelli Piemontesi.
Mercoledì 30 agosto, poi, si è verificato un incendio presso la stabilimento di via Cavallo a Venaria dovuto a un corto circuito che ha reso l’evacuazione di 350 dipendenti.
Martedì, infine, è previsto un incontro tra il governo e l’azienda per discutere il futuro della sede di Crevalcore.
Le minoranze chiedono al Comune di mettersi in contatto con la dirigenza e capire i piani futuri per lo stabilimento di Venaria.
“Venaria, il Piemonte e l’Italia - concludono i consiglieri - sono territori in cui investire e non limoni da spremere”.
Lo stabilimento Magneti Marelli di Venaria
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