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10 Novembre 2023 - 11:49
Il più grande colossal, e nel contempo anche il più famoso film italiano del cinema muto, è senza dubbio “Cabiria”, sottotitolato “Visione storica del terzo secolo a.C.”- diretto nel 1914 da Giovanni Pastrone.
La sua trama è appassionante e ricca di colpi di scena e vede protagonista la giovane Cabiria, rapita dai pirati fenici che la vendono ai Cartaginesi, i quali vogliono immolarla al dio Moloch. La salverà il romano Fulvio Axilia con l’aiuto del possente Maciste sullo sfondo della seconda guerra punica.
Il film, girato a Torino, ma alcune scene furono filmate in esterno in Tunisia, in Sicilia, sulle Alpi e sui laghi di Avigliana. Alcune scene vennero girate nelle Valli di Lanzo, a Groscavallo, all'interno di Villa Pastrone, di proprietà del regista.
Fu il più lungo film italiano prodotto ai suoi tempi (3.500 metri di lunghezza circa per tre ore e dieci minuti di spettacolo) e anche, di gran lunga, il più costoso: un milione di lire-oro, a fronte del finanziamento medio per un film dell’epoca di cinquantamila lire.
Il soggetto si avvale delle didascalie “letterarie” di Gabriele D’Annunzio che ideò anche il nome “Cabiria”, “nata dal fuoco”, e lo volle come titolo della pellicola, in quanto nome della protagonista.
Le musiche portano la firma di Manlio Mazza, con la breve ma intensa Sinfonia del fuoco di Ildebrando Pizzetti.
La prima ebbe luogo il 18 aprile 1914, al Teatro Vittorio Emanuele di Torino e in contemporanea al Teatro Lirico di Milano. La sua importanza nella storia del cinema risiede anche nell’adozione al massimo livello di effetti innovativi: lampade elettriche per il chiaroscuro, scenografie ricostruite in cartapesta, carrello per muovere la cinepresa sul la scena, tecnica della sovrimpressione.
Il film ebbe un tale successo di critica e di pubblico, anche all’estero, da restare in cartellone per sei mesi a Parigi e per quasi un anno a New York.
Cabiria fu anche il primo lungometraggio della storia ad essere proiettato alla Casa Bianca.
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