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Il caso
30 Agosto 2023 - 00:02
È sulla bocca di tutti. Sinistra, destra, centro.. in alto, in basso, in mezzo: trovare qualcuno a cui sia andata bene la decisione di bloccare la circolazione degli Euro 5 da venerdì 15 settembre è davvero difficile.
Nel mirino, ovviamente, c'è chi la scelta l'ha presa: Regione Piemonte.
Nello specifico parliamo della misura che la giunta regionale ha adottato più di una settimana fa: stop alla circolazione dei veicoli omologati diesel euro 5, 4 e mezzi a benzina fino a euro 2 e i GPL/metano euro 1.
A salire sulle barricate, 6 giorni fa, era stato il consigliere di minoranza di Italexit di Settimo Antonio Borrini: "a quanto pare abbiamo a che fare con organismi sovranazionali a cui sembra non importare nulla delle conseguenze sui territori, con obblighi e punizioni che vengono dispensati da Bruxelles agli stati aderenti - spiegava - saranno penalizzati cittadini e lavoratori autonomi già danneggiati per l'aumento delle tariffe dei parcheggi e dei mezzi pubblici".
A qualche giorno di distanza, prevedibilmente, la polemica non si è spenta: degli ambulanti e alcuni consiglieri comunali hanno scelto di domandare un incontro a Regione Piemonte per chiedere di fare un passo indietro. "Questa transizione ecologica impone delle restrizioni che penalizzano fortemente il nostro territorio e il nostro paese. Un’azione voluta sia dalla destra che dalla sinistra, il gioco delle parti di una falsa opposizione è oramai chiaro e soprattutto anticipato di due anni" commenta Borrini, facendo riferimento al fatto che lo stop sarebbe dovuto arrivare sì, ma nel 2025.
Antonio Borrini, consigliere di minoranza di Settimo
Non sono pochi i consiglieri piemontesi che hanno aderito alla protesta e, in caso Regione non ritrattasse, lo scenario non è roseo: "se non ci verrà concessa udienza in Regione, il 04 settembre 2023 dalle ore: 09.00 alle ore 12.00 avrà inizio un sit-in che si protrarrà ad oltranza dove i cittadini piemontesi, potranno lasciare il loro messaggio al Presidente Cirio su un libro dalle pagine bianche e chiunque lo vorrà potrà esprimere il suo dissenso" fanno sapere in un comunicato congiunto i consiglieri contrari alla scelta della giunta regionale.
Il libro, poi, verrà fatto recapitare alla segreteria della regione Piemonte. Titolo dell'opera:"Torino, città dell'auto ferma i motori!".
La portavoce dell'AFI Serena Tagliaferri; in basso il consigliere comunale di Cuneo Beppe Lauria
"Anticipare un provvedimento di questo tipo è quanto meno folle! Abbiamo già dato il via ad iniziative sul territorio, questo sabato, 2 settembre, si partirà da Cuneo e da Asti dove insieme ad altri amici e colleghi si manifesterà - dice il consigliere Comunale di Cuneo Beppe Lauria - vorrei marcare la poca serietà dei consiglieri regionali di cdx che approvano il provvedimento, salvo poi contestarlo al bar!". A fare eco al cuneese, anche la portavoce dell'A.F.I. (Associazione Fieristi Italiana) Serena Tagliaferri: "Prima la chiusura di oltre 18 mesi per noi fieristi dovuta al lock-down pandemico e ora questo! Un nuovo e chiaro lock-down tutto green. Un provvedimento che ci lascia basiti, soprattutto per chi con un mezzo ci lavora".
Alla luce di tutte queste proteste, dunque, la domanda che sorge spontaneo porsi è una sola: Regione Piemonte farà un passo indietro?
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