AGGIORNAMENTI
Cerca
Maltempo
17 Agosto 2023 - 14:14
Ieri sera, la tempesta che ha costretto alla chiusura l’aeroporto di Caselle, ha causato anche gravi danni alle coltivazioni della zona a Nord di Torino, tra Ciriacese e basso Canavese.
Una vera e propria beffa. In questi giorni si sta programmando il raccolto del mais da insilato ma in un attimo gli agricoltori si sono visti abbattere le piantagioni di mais, proprio quest’anno che, nonostante le mille difficoltà, finalmente, sembrava promettere un buon raccolto.
La coltura più danneggiata è il mais che è ormai in fase di raccolta per la destinazione a insilati. Interi campi sono stati abbattuti dal forte vento e schiacciati dalla grandinata. Azzerati tutti i cosiddetti secondi raccolti che vengono destinati al consumo bovino e che hanno piante ancora in crescita, ma è andato distrutto anche il 50% dei primi raccolti, la parte più importante dell’annata agricola. Molti agricoltori avevano programmato questo raccolto proprio questa settimana. Ma anche la trebbiatura tardoestiva delle sole pannocchie è a rischio visto che queste sono finite tutte a terra e rischiano di marcire.
Francesco Nepote Nus, allevatore di Caselle, aveva programmato il taglio venerdì.
«Avremmo dovuto tagliare martedì o mercoledì, ma il terreno troppo molle per le piogge dei giorni scorsi ci ha conviti a ritardare. Solo un paio di giorni di ritardo e abbiamo perso il 50% della produzione. È stato un finimondo: c’era acqua nell’abitazione e nelle stalle. Abbiamo avuto anche i fabbricati scoperchiati».
Intanto, in val Clarea a Giaglione, nella stessa tempesta che ha causato la colata detritica a Bardonecchia la grandinata ha portato via il 40% della produzione di uva Avanà. Nella stessa zona una frana ha chiuso alcune canalizzazioni.
«I temporali ad agosto ci sono sempre stati ma non di questa potenza – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, che ha visto le sue coltivazioni sfiorate dalla tempesta – Agli agricoltori colpiti va tutta la nostra solidarietà ma è evidente che fare agricoltura di fronte al cambiamento climatico è sempre più una sfida impari. Seminiamo e curiamo ma poi, quando stai già facendo i calcoli di quanto raccoglierai, in un quarto d’ora, sparisce tutto il frutto di un anno di lavoro. Perdere il mais o il fieno significa perdere materie prime necessarie alle filiere del latte e della carne così importanti per il nostro territorio e che stanno già scontando gli effetti della guerra e della speculazione. Mettere al sicuro le aziende agricole non interessa solo il nostro comparto agricolo ma tutte le filiere alimentari. Per questo è fondamentale che le aziende agricole siano messe in condizione di potere assicurare i raccolti distrutti da eventi calamitosi come questi. Se le aziende agricole non vengono aiutate a fare fronte a questo clima tropicale c’è il rischio di nuove chiusure con ripercussioni gravi su tutto il settore agroalimentare e sulle economie dei territori».
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.