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STATO DI CALAMITA' per il Basso Canavese

A chiederlo al Governo è Coldiretti Piemonte per i danni alle colture, in particolare al mais e ai foraggi

STATO DI CALAMITA' per il Basso Canavese

Il maltempo continua ad abbattersi violentemente sui territori piemontesi, in questo caso su quelli del nord della Regione, in particolare.

Tra le zone più colpite c'è il Basso Canavese, con danni al mais e ai foraggi e alberi abbattuti.

Devastate anche le province di Novara, i comuni di Fara, Briona, Cerano, Romentino, Galliate, Carpignano Sesia, Momo, Vercelli e Biella con danni alle colture: mais, riso, soia e vigneti.

Alberi caduti, tetti scoperchiati, auto danneggiate: davvero uno scenario apocalittico al risveglio questa mattina, 25 luglio, secondo quanto afferma Coldiretti Piemonte.


 
Coldiretti ha chiesto al Governo il riconoscimento dello stato di calamità per l’agricoltura devastata dal maltempo che ha colpito il nord Italia – fanno notare Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. E’ necessaria una immediata moratoria sugli impegni economico finanziari e la sospensione degli oneri contributivi”.

ROBERTO MONCALVO, PRESIDENTE COLDIRETTI PIEMONTE


Il nord Italia è stato segnato da ben 44 tempeste di vento e grandine in un solo giorno che hanno colpito città e campagne con danni incalcolabili, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Eswd (European sever weather database) dalla quale si evidenzia che l’ondata di maltempo ha colpito dal Piemonte al Veneto fino al Friuli con il concentrarsi di numerosi eventi estremi in particolare in Lombardia.


 
“La grandine – continuano Moncalvo e Rivarossa – è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo. Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. Il clima pazzo di questo 2023 è sempre più evidente: prima una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi, adesso, il moltiplicarsi di eventi meteo estremi con precipitazioni abbondanti, grandinate, raffiche di vento. I nostri tecnici, infatti, sono al lavoro per la stima dei danni: si tratta di un ulteriore grave colpo per gli agricoltori che oltre alla devastazione dei loro terreni, devono fare i conti anche con i danneggiamenti delle loro infrastrutture”.

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