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Storie di artigianato

Giorgina coltiva radici, e non è solo una metafora

Con la radice di rabarbaro crea liquori, spritz e aperitivi: ecco come fa

Giorgina coltiva radici, e non è solo una metafora

"Di cosa ci occupiamo? Di coltivare radici". Ce la spiega così Giorgina Somale la sua attività. La sua azienda agricola, la Melvi di Usseglio, produce da diverso tempo bevande e altri prodotti a base di rabarbaro, pianta con tantissime proprietà di ogni tipo, originaria dell'Asia ma coltivata anche sulle nostre montagne.

"Coltiviamo radici nel vero senso della parola - spiega Somale -: sia sul territorio, ma anche proprio radici nella loro concretezza". Quelle radici di rabarbaro con cui l'azienda realizza di tutto. "Siamo tra i pochi produttori di prodotti di questo tipo - dice Giorgina -, abbiamo cominciato alcuni anni fa sperimentando con una grande azienda nazionale, e poi abbiamo iniziato a camminare sulle nostre gambe".

A partire dal seme si instaura coi un ciclo che porta l'azienda a trattare la pianta a 360 gradi. "Non cediamo know how - ci dice Giorgina - perché l'abbiamo acquisito con l'esperienza, nel corso degli anni, e siamo profondamente orgogliosi di quello che abbiamo acquisito".

Giorgina Somale

Al momento, l'azienda fa tre prodotti col rabarbaro: un liquore, una linea di aperitivi (in cui c'è anche una rivisitazione del classico spritz veneto) e un gin al rabarbaro. Piccola chicca: un liquore alla lavanda, che parte dal fiore coltivato a una quota altimetrica più bassa rispetto al rabarbaro: 700 metri.

L'estratto al rabarbaro da cui nasce tutto viene prodotto a partire dalla radice fresca: "Non la essicchiamo - spiega Somale -. Poi, secondo le nostre percentuali, decliniamo l'estratto in vari prodotti". 

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