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Cronache dall'inferno
29 Luglio 2023 - 11:56
L'estate è sempre stata la stagione temuta dagli automobilisti, non solo per il caldo afoso, ma anche per il costante incremento dei prezzi della benzina. E proprio in questi giorni, mentre l'esodo delle vacanze estive prende il via, i listini della verde hanno raggiunto cifre preoccupanti, toccando quote superiori a 2,5 euro al litro su alcune autostrade italiane.
Secondo le recenti rilevazioni di Assoutenti, l'associazione per la tutela dei consumatori, i prezzi di benzina e gasolio sono in forte rialzo, mettendo a dura prova i bilanci degli automobilisti. Tra le tratte autostradali più colpite, spicca la A4 Venezia-Trieste, dove il costo del carburante ha raggiunto il picco di 2,553 euro al litro per il servito, mentre il gasolio ha raggiunto i 2,4 euro/litro.
Ma la situazione non è migliore sul resto del territorio autostradale: sulla A21 Torino-Piacenza, i conducenti devono affrontare un prezzo di 2,549 euro per un litro di benzina e 2,334 euro per un litro di gasolio. Ancora più preoccupante è la situazione sulla A14 Bologna-Bari-Taranto, dove il costo della benzina ha superato la soglia dei 2,5 euro, fermandosi a 2,529 euro al litro.
Prezzi alti anche sulle isole minori: in base alle ultime rilevazioni disponibili (27 o 28 luglio) ad Anacapri la benzina (in modalità servito) costa 2,259 euro/litro, a Ponza 2,239 euro, a Ischia 2,204 euro, a Lampedusa 2,329 euro.
L'annunciato aumento dei prezzi della benzina in estate, in concomitanza con l'inizio dell'esodo delle vacanze, non fa altro che accrescere le spese dei viaggiatori che si mettono in strada per raggiungere le mete estive.
Questa situazione potrebbe avere un impatto significativo sul turismo e sulle scelte di viaggio dei cittadini italiani, che potrebbero essere costretti a rivedere i propri piani in vista delle spese di trasporto sempre più onerose.
Mentre i prezzi del carburante continuano a salire, è auspicabile un'attenta riflessione da parte delle autorità competenti e del settore petrolifero per comprendere le ragioni di questo costante aumento e cercare soluzioni per alleviare il peso sulle famiglie e i pendolari che dipendono dall'automobile per gli spostamenti quotidiani.
In conclusione, la situazione attuale dei prezzi della benzina richiede un'attenta analisi e l'implementazione di misure adeguate per contenere i costi e garantire una maggiore sostenibilità economica per i cittadini italiani. Con l'esodo delle vacanze in corso, si spera che il settore trovi soluzioni rapide ed efficaci per attenuare l'impatto di questa situazione sui viaggiatori e sulle famiglie italiane.
«Analizzando l'andamento dei carburanti alla pompa si scopre che in soli due mesi, da maggio ad oggi, la benzina ha registrato un rincaro medio del 4,9%, il gasolio del 5,6% - spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Un pieno di benzina, al distributore più caro rilevato dalla nostra indagine, arriva a costare 127 euro. L'andamento del petrolio potrebbe senza dubbio influire sugli aumenti registrati nell'ultimo periodo, ma la velocità a cui crescono i listini, e soprattutto la concomitanza con il periodo delle partenze estive, ci fa temere che ci siano altre motivazioni che alimentano tali rincari. Per questo - conclude Truzzi - chiediamo al Governo di ricorrere a Mister Prezzi e alla Commissione di allerta rapida per monitorare con attenzione l'andamento dei prezzi di benzina e gasolio e svelare cosa avviene nella formazione dei listini durante tutta la filiera, dall'estrazione alla vendita presso i distributori».
Dal primo agosto i benzinai dovranno esporre un cartellone con i prezzi praticati dall’impianto, pena una sanzione (ridotta nel cammino parlamentare) che va da 200 a 2.000 euro secondo il fatturato. Dopo 4 violazioni dell’obbligo scatterà la sospensione dell’attività.
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