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Ivrea

Nuovo ospedale: Fava dà di testa!

Oggi in commissione sanità

Nuovo ospedale: Fava dà di testa!

Mauro Fava

Ad un certo punto pare che il consigliere regionale Mauro Fava ex della Lega oggi di Forza Italia sia andato fuori di testa puntando il dito su tutto e tutti. Poi gli è arrivata una telefonata e si è calmato. "Ho parlato a titolo personale..." ha sottolineato... E vabbè! In ogni caso così è deciso: il nuovo ospedale dell’Asl TO 4 sarà realizzato nell’area ex Montefibre ad Ivrea.

Questa mattina nella commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, l’assessore regionale Luigi Icardi ha illustrato le ragioni che hanno portato a individuare quest’area come la più adatta tra quelle indicate dall’Assemblea dei sindaci (oltre all’ex Montefibre, l’area ex Olivetti e la ex Ribes a Pavone Canavese).

“La scelta è frutto di uno studio comparativo, a cui si sono aggiunti alcuni nuovi elementi di giudizio e valutazione, da parte del gruppo di lavoro costituito da Regione, Asl To 4 e Ires Piemonte - ha spiegato Icardi - La Montefibre è un’area ex industriale già urbanizzata, quasi completamente bonificata e inglobata nel contesto cittadino, vicino alla stazione e ai servizi, mentre quella di Pavone implicherebbe un elevato consumo di suolo agricolo. È inoltre prevista la realizzazione del nuovo svincolo autostradale di S. Bernardo, inserito nel piano degli interventi, che migliorerà l’accessibilità all’ospedale per chi arriverà da fuori città”.

L’assessore ha anche specificato che “pur di dimensioni ridotte rispetto all’area di Pavone, quella ex Montefibre è ampiamente adeguata: ha una superficie disponibile di 60 mila mq, per la realizzazione dell’ospedale ne saranno sufficienti 21 mila”.

In termini di costi, la somma stanziata nel 2018 da Inail per gli interventi è di 140 mln di euro, ma si stima un aumento del 30 per cento. Il cronoprogramma prevede che entro il 30 settembre 2023 venga aggiudicato il progetto di fattibilità economica, che dovrà essere consegnato entro il 30 giugno 2024, mentre per il progetto esecutivo si va al 2027.

La realizzazione del nuovo ospedale rientra tra le azioni di riordino ed efficientamento della rete ospedaliera del Canavese, con la rimodulazione dei posti letto, il rafforzamento dell’attività di chirurgia oncologica e la ridefinizione del ruolo e il dimensionamento degli ospedali di Cuorgnè e Lanzo, anche in ottica di un potenziale recupero di parte dei ricoveri erogati in mobilità passiva nelle specialità chirurgiche.

«Ad oggi, non risulta ancora la formale approvazione da parte della Giunta - commenta il consigliere regionale Alberto Avetta (PD) - Dopo anni di discussione in cui si è capito che una soluzione perfetta che potesse mettere d’accordo tutti non esisteva, alla fine si è messo un punto chiaro e la Regione ha scelto. Ora bisogna guardare avanti. La Regione deve garantire le risorse che serviranno per progettare e realizzare il nuovo ospedale nel più breve tempo possibile. E con la massima attenzione alla viabilità di accesso nell’interesse di tutti i canavesani, in particolare con la realizzazione del nuovo casello autostradale di San  Bernardo. Al tempo stesso, occorre ridefinire ruolo, funzioni e risorse per i presidi sanitari di Castellamonte e Cuorgnè. Senza dimenticare che nell’attesa del nuovo ospedale - e sappiamo che ci vorranno anni - è indispensabile pensare alle manutenzioni e dotazioni tecnologiche di quello attuale, per evitare fughe di professionalità e di pazienti». 

Contrario all'ex Montefibre anche Davide Nicco (FdI) ritenendo la scelta non opportuna e penalizzante per la complessità del territorio canavesano, mentre Mauro Salizzoni (Pd) ha parlato di scelta positiva, precisando che sarà importante la connessione con i presidi di Castellamonte e Cuorgnè. Anche per Francesca Frediani (M4o - Up) l’area individuata è la più idonea e ha richiesto un’ulteriore informativa sui servizi presenti sul territorio per avere un quadro completo del contesto su cui insisterà il nuovo ospedale. E se Gianluca Gavazza (Lega) ha espresso soddisfazione per la localizzazione del nosocomio, ritenuta ottimale anche per intercettare personale medico e infermieristico e attirare interesse verso il Canavese, di più ha detto il consigliere regionale Andrea Cane (Lega).

“Il fattore accessibilità veicolare ha pesato sulla scelta, - ha commentato Cane -  con l’opportunità del nuovo svincolo autostradale di San Bernardo, che garantirà un’ottima accessibilità al nuovo ospedale, compensando anche la differenza di minutaggio d’arrivo delle zone dell’Alto Canavese. Ci tengo a specificare che queste mie dichiarazioni vogliono essere assolutamente prive di alcuna polemica, dal momento che chi scrive risiede e vive realmente a Ingria in Valle Soana, Comune posto in un’area che in termini di tempistica d’arrivo avrebbe potuto normalmente preferire il sito localizzato a Pavone... Tutti noi vorremmo l’ospedale sotto casa o almeno più vicino, e proprio per questo ho volutamente preferito in questi anni tenere un profilo basso, di studio ed attesa di tutte le dovute e sacrosante verifiche, senza contribuire a fomentare i Sindaci e i cittadini canavesani: stesso atteggiamento che è stato tenuto dalla Giunta di centrodestra in Regione, in primis dall’Assessore Icardi e dal Presidente Cirio.... Dopo decenni di immobilismo e tante parole, oggi si è passati ai fatti e finalmente il Canavese potrà avere il suo nuovo ospedale”.

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