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L'evento
28 Giugno 2023 - 23:40
Il Giro Donne arriva nelle Valli di Lanzo
Lo start alle 11.20 da Salassa, poi la cavalcata di mezzo canavese e la scalata delle Valli di Lanzo. Infine l'arrivo a Ceres, l'ultima curva a gomito di fronte al centro storico. Da quel momento le cicliste vedranno la linea del traguardo. Non avranno neanche il tempo di metterla a fuoco: dovranno sgomitare con le avversarie per raggiungerla, sperando di arrivare prima di tutte.
Per veder concretizzato questo momento così atteso bisognerà aspettare il prossimo 4 luglio, quando partirà la tappa Salassa - Ceres del Giro d'Italia Donne. La corsa sarà decisiva per il campionato, ed è quindi stata pensata per renderla particolarmente ostica e complessa.
24 squadre 11 nazioni rappresentate, 168 cicliste. Si ritroveranno tutte a pedalare fiano a fianco in un viaggio nella storia del ciclismo canavesano. Attraverseranno Rivarolo e Ozegna, le due capitali di questo sport. Poi imboccheranno la via di Rivara, e da lì gli ultimi centri altocanavesani che aprono la strada alle Valli di Lanzo: Levone, Rocca, Corio.
Una bici rosa di fronte al municipio di Ceres: il territorio si prepara all'evento
Quando i chilometri alle spalle saranno tanti, i ciclisti passeranno per lo spettacolare Santuario di Sant'Ignazio, che svetta sulle Valli di Lanzo. Poi da Pessinetto Fuori entreranno nel centro abitato, e da lì su verso Ceres. Tanti chilometri, tantissimo sudore, adrenalina a palla.
Sensazioni descritte bene da Giacomo Martinetto, ex presidente del Velodromo Francone di San Francesco al Campo oggi nel comitato organizzatore della tappa, durante la conferenza stampa organizzata oggi pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Ceres. Ad organizzare la presentazione il sindaco di Ceres Davide Eboli con la partecipazione della sindaca di Salassa Roberta Bianchetta.
È stato proprio Martinetto a prendere in mano la matita per disegnare la tappa. Ha scelto con cura i tornanti e le curve, le salite e gli strapiombi. Conosce a menadito i dislivelli che dovranno affrontare le 168 atlete. "Il ciclismo - ha detto Martinetto - paserà nei borghi e sotto le case: porterà gioia ed entusiasmo".
La conferenza di oggi a Ceres
Il livello sportivo delle atlete è altissimo: "Vent'anni fa il livello era dilettantistico, mentre oggi è molto vicino a quello del Giro d'Italia maschile" ha detto Martinetto. L'espansione della disciplina deve molto anche al Canavese. Nel 2005 ci fu la prima tappa femminile canavesana, la Ciriè - San Francesco.
Poi nel 2011 la Agliè - Ceresole. Infine nel 2019, con la Viù - Viù. Dal prossimo 4 luglio, grazie al ciclismo si getteranno le basi anche quella sinergia Alto Canavese - Valli di Lanzo che dovrà molto anche al ciclismo. Lo sport fa dialogare i territori, tira fuori idee e creatività. Diventa strumento di sviluppo del territorio.
I sindaci, l'assessore Ricca e i ciclisti della Cicloteca di la Cassa
"Ero assessore da un’ora, mi chiamò Cirio e mi disse: arriva il giro d’Italia donne a Viù e devi andare alla premiazione". Ha cominciato così Fabrizio Ricca, assessore regionale allo sport, durante la conferenza di oggi. Ricca ha spiegato com'è nata l'idea di far passare la tappa nelle Valli di Lanzo.
"Sono andato e mi sono accorto che le valli si prestano in maniera incredibile a questo sport. Fu un pomeriggio incredibile, sentito e partecipato. Lì ho capito che più noi portiamo le due ruote su queste strade più sentiamo la passione per il ciclismo".
E così, quando il comitato organizzatore gli aveva chiesto la disponibilità ad una tappa di grande intensità, Ricca non ci ha pensato due volte: "Mi sono subito venute in mente le Valli di Lanzo". Detto, fatto: appuntamento al 4 luglio.
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