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Il caso

Il grande abbraccio del paese al suo prof: da ieri è cittadino onorario

La commossa cerimonia ha visto una grande partecipazione

Tappero, Mulatero e Majrano alla consegna della cittadinanza al professore

Tappero, Mulatero e Majrano alla consegna della cittadinanza al professore

Si è svolta sabato mattina a Viù la festa di saluto al prof. Bruno Mulatero, che dopo trent'anni di insegnamento continuativo a Viù, raggiunge il meritato  pensionamento. Lo hanno accolto una vera e propria folla di ex-allievi, ormai cresciuti e delle ultime generazioni, un numero imprecisato di colleghi i prof. Serrapica, Pont e Realmuto, che si sono avvicendati alla dirigenza della scuola negli ultimi vent'anni.

Un clima empatico e talvolta carico di commozione ha accompagnato le parole di saluto rivolte dai ragazzi, dalla Dirigente Scolastica, dai colleghi e e da tutti coloro che hanno voluto lasciare un pensiero al prof. Mulatero. Gli ex-allievi che si sono succeduti nel tempo, alcuni con figli al seguito, hanno voluto salutarlo personalmente, a volte anche in compagnia delle loro famiglie, e gli hanno espresso sentimenti di gratitudine colmi di affetto e vicinanza. 

Il professor Mulatero

A conclusione della cerimonia, il Sindaco di Viù Daniela Majrano, accompagnato dal Sindaco di Val della Torre Carlo Tappero, dove Mulatero vive, ha conferito al docente la cittadinanza onoraria decretata dal Consiglio comunale, un'onorificenza attraverso la quale l'intera cittadinanza ha voluto rappresentare al professore non solo la propria stima, ma una sorta di "adozione", peraltro meritatissima, perché Bruno è stato in tutti questi il punto di riferimento di alunni, famiglie e colleghi, oltre che un insegnante competente che ha saputo sviluppare nei ragazzi capacità di ragionamento, autonomia e spirito di autocritica.

"L'immagine del polivalente stracolmo di giovani - ha detto il sindaco Majrano - è stata per tutti, Mulatero compreso,  molto suggestiva e ha lasciato una traccia indelebile, oltre che un insegnamento importante: chi sa accendere nei giovani passione e speranza, non viene dimenticato; e questa è stata la forza di Bruno, schivo di carattere, ma vera e propria roccia per i ragazzi che hanno compiuto una parte di percorso scolastico nelle classi affidategli".

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