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Elettrificazione Ivrea-Aosta avanti tutta? No! A blocchi. Lo chiedono i "pendolari stanchi"

Aosta-Ivrea elettrificata, pendolari chiedono chiusure a blocchi. Resi noti gli esiti di 700 questionari 

Elettrificazione Ivrea-Aosta avanti tutta? No! A blocchi. Lo chiedono i "pendolari stanchi"

Realizzare gli interventi di elettrificazione “a blocchi” per evitare “la chiusura totale della tratta ferroviaria Ivrea-Aosta” e “iniziando, ad esempio, nel tratto Aosta-Nus, in modo che i treni possano continuare a viaggiare, da Ivrea, fino a Chatillon/Nus. E poi via a scalare, consentendo, alla riapertura, la possibilità di utilizzare le tratte elettrificate”.

E’ uno dei suggerimenti presente in “molti” dei 700 questionari compilati dai pendolari della linea Aosta-Ivrea-Chivasso-Torino, secondo quanto riferisce l’associazione Pendolari stanchi, in una nota. 

Va mantenuto il collegamento con le stazioni minori, inserendo una navetta tra Verrès e Pont-Saint-Martin, estendibile fino a Borgofranco, che le colleghi con le stazioni principali.

Inoltre “diventa imprescindibile utilizzare l’autostrada, in modo da mantenere dei tempi di percorrenza ragionevoli e vicini a quelli che offre il servizio ferroviario, organizzando bus che colleghino, almeno nelle ore di punta, il capoluogo regionale con le stazioni principali con relazioni dirette” e “allo stesso tempo va mantenuto il collegamento con le stazioni minori, inserendo una navetta tra Verrès e Pont-Saint-Martin, estendibile fino a Borgofranco, che le colleghi con le stazioni principali”.

I questionari suggeriscono anche “di distribuire i bus nell’arco della giornata in modo più diffuso, così da prevedere una minore concentrazione di bus e di pendolari nello stesso identico orario, ma scalando, ad esempio di un 10/15 minuti fra un bus e l’altro”.

Il bimodale della Valle d'Aosta. Dii colore rosso, presenta ben visibili sui i lati i loghi della Regione Valle d'Aosta. I treni bimodali (alimentati sia a diesel sia a corrente elettrica) evitano la 'rottura di carico' a Ivrea, imposta dal divieto di accesso alla stazione di Torino Porta Susa per i treni diesel.

Per gli studenti “va necessariamente previsto un collegamento diretto con Torino (da Aosta), soprattutto nelle ore mattutine e serali, nonché nei week-end”. Con l’obiettivo di evitare “la viabilità eporediese negli orari di punta” occorre progettare “percorsi alternativi su viabilità minore o con utilizzo autostradale, realizzando una fermata nei pressi del casello di Ivrea”.

Ulteriori accorgimenti sono: un servizio di prenotazione dei bus online; la comunicazione su orari e transiti in tutte le stazioni, posizionando addetti o totem informativi, ma anche l’istituzione di un numero verde per chiarimenti orari, fermate, ecc e segnalazioni inconvenienti

L’identikit di chi usa il treno nell’indagine dei Pendolari Stanchi

Usa il treno per lavoro e si sposta per lo più dal capoluogo regionale a Torino per cinque giorni a settimana. E’ l’identikit del pendolare medio che emerge dal questionario. I dati sono stati trasmessi all’Assessorato regionale ai Trasporti della Valle d'Aosta.
Studenti e lavoratori: sono due le grosse tipologie di utenti della ferrovia (che hanno risposto al questionario). I lavoratori sono la stragrande maggioranza (62,3%) mentre gli studenti rappresentano il 29,2%. Il restante 9% circa si compone di persone che dichiarano di usare il mezzo per altre esigenze come turismo, salute, esigenze di famiglia.

Molto più articolata invece la questione delle tratte più gettonate. Se oltre un terzo dei pendolari che hanno risposto viaggia da Aosta a Torino e ritorno (il 33,1%), gli altri si suddividono quasi equamente  sull’Aosta-Châtillon, l’Aosta-Pont-Saint-Martin e l’Aosta-Verrès e in ultimo sull’Aosta-Ivrea come riportato in questo grafico.

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Le ore di punta, il questionario non fa che confermare in numeri ciò che già si sapeva. I treni affollati si collocano tra le 6 e le 8 del mattino (62,2%) per l’andata e tra le 16 e le 19 per il ritorno (63%).

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