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Attualità

Detenuti dal carcere al Salone del Libro di Torino

15 persone detenute ad Ivrea hanno portato in scena lo spettacolo di “Teatro a Canone”

Torino

Un momento della rappresentazione

Sabato 20, alle 18, nella sala Argento del Salone del Libro, 15 persone detenute ad Ivrea hanno presentato, in una sala piccola e sommersa dal frastuono esterno, la replica dello spettacolo “Fahrenheit 451” di Teatro a Canone che avevano già presentato al teatro Giacosa di Ivrea. 

Gli attori, premiati da un lunghissimo applauso sono riusciti a far sentire a tutti, ripeto nonostante il forte vociare esterno e la mancanza di microfoni personali, la potente volontà di redenzione che anima il gruppo di pompieri che bruciano i libri, del romanzo di Bradbury e che li trasforma in un appassionato gruppo di resistenti che, imparando i libri a memoria, diventano testimoni del passato per le generazioni che verranno.

Sembra facile recitare una parte così, magari dopo molte prove e sembra facile e necessario che si riesca ad offrire una occasione simile ad un carcere molto chiacchierato, ma non è assolutamente stato facile. 

Dietro ad una performace di sessanta minuti ci sono stati gli sforzi del Consiglio Regionale che con il consigliere Gianluca Gavazza e il Garante Bruno Mellano si son fatti carico di aprire questa finestra in un evento internazionale. 

L’appassionato lavoro dei volontari penitenziari  che hanno dato il via al progetto in collaborazione con Ivrea città del libro e lo hanno sostenuto con tutti gli interventi accessori ma fondamentali del risolvere i mille problemi. 

L’impegno e la volontà dell’amministrazione penitenziaria, dal Provveditore Rita Russo al Direttore Antonella Giordano al comandante, al Comandante, agli ispettori e a tutto il personale che ha deciso di accogliere la responsabilità di spostare  15 persone in una bolgia infernale quale era il salone sabato pomeriggio. 

Va ricordato anche lo sforzo dei quindici personaggi che hanno deciso giorno dopo giorno di alzarsi e andare a fare le prove in un contesto dove la voglia di fare per cambiare non è assolutamente favorita e tutto concorre a lasciare le persone inattive e non responsabili. 

Al termine in un orgia di applausi e ringraziamenti sono tutti rientrati con il sorriso. In particolare ricordo quello di una bimba che è riuscita ad abbracciare il papà lontano, sotto gli occhi di altri papà che non hanno fatto fatica a guardare altrove.

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