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Il caso
09 Maggio 2023 - 13:58
anziano
Lunedì sera una riunione infuocata, i parenti hanno preso di mira il Sindaco di Leinì, Renato Pittalis, che è riuscito a dire solo una cosa: lui non sa niente di niente, non sa la tempistiche, non sa quando partiranno i lavori, non sa nulla. Sa solo che la Rsa costa troppo al Comune e quindi tanto vale disfarsene.
Gli anziani presenti all'interno, dunque, saranno trasferiti altrove.
Al centro della discussione c'è la chiusura della RSA Capirone a Leini, una struttura per anziani (presente in città, in varie forme, dalla fine dell'800), che sarà trasformata in una casa di comunità. I lavori (e quindi lo smantellamento della Rsa) secondo quello che si mormora, non inizieranno prima della fine dell'anno, ma la notizia sta già preoccupando i familiari degli ospiti e il personale che vi lavora.
Rsa Capirone
Al Capirone, da qualche giorno, sono stati bloccati i nuovi ingressi, proprio in previsione della chiusura della residenza per anziani.
L'amministrazione comunale e l'ASL TO4 hanno parlato della trasformazione della struttura da giugno dell'anno scorso, ma solo nell'agosto 2022 il consiglio comunale ha approvato la convenzione del comodato d'uso per trasformare l'immobile in una struttura ospedaliera di primo livello.
La nuova struttura ospiterà 10-15 ambulatori, un punto prelievo, medici specialisti, pediatri, infermieri e altri professionisti, servizi diagnostici di base e altro ancora. La scelta di concedere la struttura all'ASL TO4 deriva dal costo di gestione e dagli investimenti necessari per renderla economicamente sostenibile. Inoltre, l'amministrazione ha dovuto effettuare interventi urgenti di manutenzione per evitare la revoca dell'autorizzazione da parte dell'ASL.
Tuttavia, la decisione ha preoccupato i familiari di una trentina di anziani ospiti e una ventina di lavoratori che temono di perdere il lavoro e di dover spostare i propri cari in altre strutture. L'amministrazione comunale sta progettando una nuova RSA in un'altra zona con l'intervento di un investitore privato, con un numero maggiore di posti disponibili autorizzati dalla Regione, passando dalla quarantina attuale ai futuri 111. Della nuova Rsa, però, non si sa nulla: né quando sarà costruita né da chi, nulla di nulla.
I parenti delle persone ospiti del Capirone, quindi, sono piuttosto arrabbiati.
"C'è stata una totale mancanza di umanità - racconta Lucia Grosso, sua madre è ospite dalla struttura - per non parlare poi della mancata trasparenza. Il Sindaco non ci ha detto nulla di certo, dice che non c'è un cronoprogramma e che non si sa niente. Noi però siamo preoccupati: Leinì rischia di perdere un servizio fondamentale per la città, anzi, sarà così. Un paese come il nostro, di 16 mila abitanti, resterà senza una residenza per anziani. Dove andranno i nostri parenti? E chi lo sa. Gli ingressi sono stati stoppati qualche giorno fa ma nessuno ha detto a chi è appena entrato che a breve sarà trasferito altrove. Io so solo che sarà certamente un forte stress per queste persone cambiare posto, cambiare, infermiere, cambiare stanza, questo provocherà grandi problemi agli anziani che qui al Capirone avevano trovato una famiglia".
Preoccupato anche un altro parente, Adriano De Paoli. Al Capirone c'è sua madre.
"Mi sembra - spiega - che certezze sulle tempistiche non ce ne siano. Non la vedo necessariamente come positiva questa notizia, vuol dire che il processo temporale non è controllato. È stato confermato dal Sindaco che le tempistiche della nuova Rsa e della trasformazione del Capirone non sono legate. Non ci sono certezze sull’assistenza dei parenti in loco. Questa è la preoccupazione che abbiamo noi. Continuo a non dormire sereno".
Francesco Faccilongo, consigliere di minoranza
All'incontro ha preso parte anche Francesco Faccilongo, consigliere di minoranza.
"La mia impressione - interviene - è molto molto negativa. Io ho visto un Sindaco fuori condizione, fuori contesto. Le persone erano molto arrabbiate, il Sindaco non aveva risposte, ha detto che non c’è un cronoprogramma. I parenti sono arrabbiati: ci sarà un problema per loro, un problema psicologico per gli anziani, uno stress fortissimo per loro. Il Sindaco non sapeva niente: dove andranno i parenti, i costi della retta, non aveva risposte. L'amministrazione non sta governando per niente questo processo, l’unica certezza che c’è è che i pazienti verranno trasferiti. Io l’ho trovata una roba assurda. Il Sindaco ha parlato solo di numeri, ha detto che la struttura è in perdita. E vabbè, ho capito, ma perché una Rsa deve fare utili? Ma stiamo scherzando?".
Durante la riunione andata in scena lunedì, i parenti hanno promesso battaglia: sono pronti a ricorrere in sede legale per far valere i diritti dei loro parenti e, se dovesse servire, anche ad accamparsi dentro il Capirone per evitare lo spostamento dei parenti in altre strutture.
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