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24 Aprile 2023 - 19:38
Matteo Emanuele Maino, Ciriè - Valli di Lanzo
Dopo tre anni di militanza in Azione, Matteo Maino, responsabile organizzativo del partito, sbatte la porta e se ne va.
Tutto è successo durante un incontro di direzione tra i territori e Carlo Calenda che si è svolto giovedì scorso, 20 aprile.
Senza frenare la leader del partito terzopolista ha tagliato corto ogni discorso sul partito unico dicendo qualcosa del tipo: “Questa è la mia idea, o con me o contro di me”.
Un ragionamento che ha mandato su tutte le furie Matteo Maino che, invece, nel progetto di partito unico ci credeva, e molto...
“E’ stata un’uscita davvero imbarazzante - commenta Maino -. Non riesco più a raccontare al mio elettorato qual è la mia posizione che prima dipendeva da ciò che diceva carlo calenda”.
Ci sono questioni di sostanza, come il fallimento del patito unico e questioni di forma.
“Ma come si fa a dire “chi te se incula la leopolda” - sbotta Maino citando Calenda -. il mio elettorato questo linguaggio non lo capisce. Diventa imbarazzante per me metterci la faccia. Sono quello che poi arriva al territorio”.
Una decisione presa in quattro e quattr’otto.
“Sono uscito dal partito subito dopo quell’incontro di direzione in cui Carlo Calenda si è posto in questi termini”.
Cosa voleva Calenda?
“Calenda vuol essere l’imperatore di Roma. Tratta i territori come se fossero i margini dell’impero. O sei uno yes man o non c’è più spazio”.
Un atteggiamento che ha urtato profondamente Maino.
“Chi è con me bene, chi non è con me vada a farsi un giro. Senza alcun diritto di replica. Io sono per le discussioni fino a notte fonda. Così no: è l’imperatore che parla alla sudditanza. Ci saranno presto altre fuoiriuscite. Vado via io e mi porterò via un po’ di persone”.
Una di queste sarà Maddalena La Marca, referente di Azione per il ciriacese e moglie di Maino.
“Mia moglie era responsabile pari opportunotà ha portato avanti 19 iniziative in tre anni. Non ne è stata mai rilanciata nessuna. Per Azione lei era sempre solo la mogie di Maino. Davvero imbarazzante essere identificata come “moglie di..” la responsabile delle pari opportunità di un partito”.
Poi Maino spiega: “Ho creduto molto nel progetto di un terzo polo unico e ho resistito. Ma adesso basta. Il mio impegno in Azione è innegabile. Avevo 11 cariche di partito dal regionale, provinciale, cittadino. Sono stato Coordinatore di quattro gruppi al nazionale , avevo cinque cariche al regionale. Sono stato commissario congressuale regionale durante i congressi. Ho aperto i congressi in tutte le provincie del Piemonte. Ho speso 7500 euro solo di benzina per Azione in 3 anni. Io ci ho creduto. Di più non potevo fare”.
Chiusa una porta, se ne apre un’altra. Se non un portone.
E, neppure una manciata di ore dopo il suo annuncio della fuoriuscita da Azione, Italia Viva pubblicata un post su Instagram con il quale dava il benvenuto a Matteo Maino.
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E’ stato un ritorno all’ovile?
“No, non sono mai stato “all’ovile” - sorride Maino che prima di etrare Azione si era preso una pausa di riflessione dal Pd -. La prossima settimana parlerò con i vertici di Italia Viva per inquadrare ciò che andrò a fare. Per adesso sono regferente organizzazione al regionale. Mantengo la carica che avevo in Azione”.
Su Instagram Italia Viva scrive, salutandolo: “Il suo contributo darà un ulteriore slancio verso il percorso riformista plurale e radicato sul territorio su cui continuiamo ad impegnarci”.
Ed ecco la dichiarazione ufficiale di Maino riportata da Italia Viva: “La mia scelta di abbandonare Azione per confluire in Italia Viva viene dalla consapevolezza che la rottura del percorso unitario del partito unico tanto attesa da chi ci ha votato e dai territori abbia precise responsabilità e che pertanto non ci siano più i presupposti per una mia permanenza in quel partito. Non voglio alimentare più polemiche delle troppe che già ho letto in questi giorni: mi impegnerò quindi d’ora in poi a perseguire gli obiettivi politici che mi ha sempre caratterizzato, nell’interesse esclusivo dei cittadini”.
Un post da 752 like sul profilo Instagram nazionale del partito di Renzi.
A Ciriè ad accoglierlo ci saranno altri due componenti del partito che sono il presidente del Consiglio Giuseppe Lozito e la consigliera Valeria Astegiano.
“Con loro ho ottimi rapporti. Ho sempre un buon rapporto con tutti. Nella mia storia politica sono uno che unisce. Una dote riconosciuta in un partito che fa della pluralità il suo punto di forza. E se si vuole sopravvivere oggi bisogna essere un partito plurale”.
Sono lontane le elezioni del 2021 quando Italia Viva corse con la Devietti camuffata da lista civica. Il Pd fece l’inciucio con Azione e Maino si ritrovò a dover ritirare una candidatura già annunciata.
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