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23 Aprile 2023 - 22:15
In seguito all’assemblea dei soci del Consorzio di Tutela Vini Caluso, Carema E Canavese svoltasi a fine marzo 2023 il cui punto più importante all’ordine del giorno era l’elezione dei nuovi organi sociali, è stato eletto nuovo presidente del sodalizio Bartolomeo Merlo, 60 anni , volto assai noto e stimato tra gli addetti ai lavori , dal 2011 presidente della Cooperativa Produttori di Erbaluce di Caluso, residente a Vische dove conduce attività di imprenditore agricolo.
BARTOLOMEO MERLO ha un'azienda agricola a Vische
Il Consorzio di Tutela, la cui denominazione estesa è: Consorzio per la tutela e valorizzazione dei vini DOCG Caluso, DOC Carema e Canavese è un organo assai importante per la vitivicoltura canavesana poiché raggruppa le tre cantine sociali presenti sul territorio, ( ovvero Caluso, Carema e Piverone) ed una trentina di aziende private, dalle più grandi e note alle più piccole e recenti, ma sempre ognuna contraddistinta per impegno e qualità . L’area di competenza del consorzio è sui 36 comuni della DOCG dell’erbaluce e sul territorio di Carema.
Per prassi consolidata ad ogni triennio la presidenza vede l’alternanza tra i rappresentanti delle cantine sociali e quelli dei privati, infatti Bartolomeo Merlo va a sostituire Antonino Iuculano di Cuceglio presidente sino al marzo scorso.
ANTONINO IUCULANO è l'ex presidente del Consorzio, titolare della tenuta Roletto di Cuceglio
Abbiamo chiesto al nuovo presidente un commento su questa elezione e qualche indicazione su come il Consorzio intende muoversi per il futuro.
“Innanzitutto sono molto contento ed orgoglioso di assumere questa carica, sia per l’importanza che ricopre e sia per il valore di ogni singola componente, privata o pubblica presente nel Consorzio , presenze che portano lustro al Canavese e lavorano sodo tutto l’anno”.
Questo è un dato di fatto, anche se come in ogni organizzazione a volte ci sono componenti più innovative ed altre più conservative.
Cosa può dire sulla diatriba dell’estensione del nome erbaluce ai vitigni coltivati nel novarese?
Da anni si discute sulla possibilità di liberare la denominazione e sd estenderla ai vigneti coltivati nel novarese
“E' molto di più quello che si è detto fuori dal Consorzio specie nel passato che quello che si pensa all’interno. Anche perché probabilmente i termini del problema non vennero illustrati appieno. Oggi tutti sono ben consci che il nome Erbaluce è un valore aggiuntivo, mi permetto un grande valore , per la nostra viticolutura ed il nostro territorio. Proprio in un momento in cui dappertutto si punta sempre più alla identificazione di un territorio con le sue eccellenze e particolarità, la difesa e lo sviluppo di un nome sono obiettivi prioritari".
"Vorrei aggiungere che sarebbe anche opportuno iniziare a lavorare maggiormente sul nome Caluso (come del resto con successo ha fatto nel passato Carema che oggi tutti conoscono non solo per i vini ma anche per i suoi particolari terrazzamenti ) perché sia Caluso che il territorio circostante rappresentano un unicum particolare , per le tradizioni contadine , per la morfologia unica donata dal far parte dell’anfiteatro morenico della serra , per la cucina tradizionale di derivazione contadina che ha ancora tante opportunità di farsi conoscere ed apprezzare.”
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