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Vodafone taglia ma fa profitti. Restano 45 giorni per reagire al licenziamento collettivo di 1003 lavoratori

Se n'è discusso oggi durante il question time in Regione Piemonte

Vodafone taglia ma fa profitti. Restano 45 giorni per reagire al licenziamento collettivo di 1003 lavoratori

Quali azioni intende mettere in atto la Giunta regionale per tutelare l’occupazione nelle sedi piemontesi di Vodafone SpA e scongiurare il licenziamento dei lavoratori e delle lavoratrici di Ivrea e Torino? Questo l’interrogativo che Alberto Avetta del Pd e Sarah Disabato  del M5S hanno rivolto alla Giunta regionale durante i “question time”.

Per la cronaca Vodafone Italia Spa ha avviato, lo scorso 12 aprile, una procedura di licenziamento collettivo per 1003 lavoratori su tutto il territorio nazionale giustificando la decisione come necessaria per dare corso ad una profonda trasformazione e modernizzazione del proprio modello operativo e per continuare a investire e competere in modo sostenibile.

In Piemonte il numero degli esuberi dichiarati è di 118 su 484 per la sede di Ivrea (quasi il 25% della fora lavoro) e 6 per la sede di Torino. 

«La Regione Piemonte deve fare tutto il possibile per questi lavoratori che non possono essere lasciati soli - hanno battuto i pugni sul tavolo - È assolutamente necessario percorrere ogni strada che possa scongiurare il licenziamento collettivo, mettendo in campo urgentemente un tentativo di mediazione istituzionale e avviando un tavolo di crisi al quale far sedere i vertici aziendali, le organizzazioni sindacali e anche i sindaci e gli amministratori dei territori coinvolti... Sarebbe un segnale importante, perché Vodafone nel corso degli anni ha spostato le risorse umane di più alto profilo nelle sedi lombarde del gruppo. Non possiamo accettare un ulteriore depauperamento industriale del Canavese, anche a fronte del naufragio delle aspettative legate all’insediamento della gigafactory Italvolt. Se le istituzioni non riescono a far atterrare nuovi posti di lavoro, quanto meno difendano quelli esistenti!”.

L'assessore regionale Andrea Tronzano

E se l’assessore regionale al bilancio Andrea Tronzano (molto attento a tutto ciò che capita in Canavese) si è impegnata a seguire da vicino la situazione assicurando che sarà fatto tutto il possibile per arrivare a soluzioni che salvaguardino i livelli occupazionali dei lavoratori coinvolti.

Attraverso una nota scritta l’assessore al Lavoro Elena Chiorino ha poi specificato che in base alle tempistiche previste dalla normativa sui licenziamenti collettivi, la procedura è ancora nella fase sindacale (45 giorni dalla data di attivazione) e che, qualora le parti non riescano a trovare un’intesa, la trattativa proseguirà sul tavolo del Ministero del lavoro per la fase amministrativa successiva (30 giorni dal mancato accordo in sede sindacale). 

“Vigileremo affinché alle promesse della Regione Piemonte seguano concreti passi in difesa dei lavoratori della Vodafone”, hanno ribattuto Avetta e  Disabato.

A muso duro la candidata a sindaca di Unione Popolare Cadigia Perini.

Cadigia Perini di Unione Popolare

“E’ dal 2013 - commenta  - che Vodafone fa risparmi sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici per non intaccare il profitto dei propri azionisti. Non possono essere sempre i lavoratori e le lavoratrici a pagare le contrazioni dei guadagni del colosso della telefonia. Da un’azienda che, seppure con qualche lieve calo in alcune aree, fa ricavi miliardari, e non si può certo definire “in crisi”, sono irricevibili annunci di tagli di personale...”.

L’azienda come d’uso non parla di licenziamenti, ma nella sostanza si perde il lavoro. 

Non si può rimanere indifferenti!

“Bisogna bloccare questi ultimi tagli annunciati dall’azienda – aggiunge Cadigia Perini  - serve una immediata reazione sindacale e la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Devono essere coinvolte le Regioni, e i ministeri del lavoro e delle imprese e del made in Italy: i lavoratori che si vogliono lasciare a casa fan tutto lavoro “in Italy”.”  Il governo deve fare un ragionamento su tutto il comparto delle telecomunicazioni, ragionamento mai avviato nemmeno dai precedenti governi. Si è visto negli anni cosa ha portato la mancata mobilitazione: Vodafone continua da 10 anni senza alcun ostacolo ad usare la forbice per conservare i profitti miliardari. Si è concesso di tutto: contratti di solidarietà, incentivazioni all’uscita, cessione di rami. E’ chiaro che va invertita la tendenza partendo dal rifiuto di ulteriori tagli...”. 

E se può servire Unione Popolare oltre aesprime la propria solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori  si mette a disposizione e sostegno delle mobilitazioni che auspica verranno organizzate quanto prima.

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