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Ivrea
07 Aprile 2023 - 23:54
Il tribunale di Ivrea
Per i procuratori è il posto peggiore di tutta Italia in cui lavorare. A rivelarlo sono i numeri riportati in uno studio del Consiglio superiore della magistratura: 1.940 fascicoli pendenti sulle scrivanie di ogni magistrato, un carico di lavoro che supera di gran lunga quello di altre procure, come ad esempio quella di Busto Arsizio, di gran lunga inferiore allo speciale record dell'ufficio giudiziario eporediese con 1.435 fascicoli per magistrato.
A confronto con altre città, come Rieti con 986 fascicoli, Reggio Emilia con 966, Biella con 935, Alessandria con 601, Torino con 589, Novara con 557, Vercelli con 507, Verbania con 433, Cuneo con 215 e Asti con 212, Ivrea risulta essere la città con la maggior mole di lavoro.
Il Procuratore capo Gabriella Viglione
Tuttavia, i numeri della procura di Ivrea sono del tutto teorici e nella pratica la situazione peggiora notevolmente. Infatti, i dati raccolti al 31 dicembre 2021 si basano sulle piante organiche dei magistrati e non sugli effettivi in servizio. In realtà, su 10 magistrati previsti, solo 9 sono presenti a Ivrea, il che significa che la mole di lavoro aumenta a circa 2.500 fascicoli per ogni magistrato.
Ma la situazione della procura di Ivrea è ancora più complessa. Infatti, la scopertura di magistrati non è l'emergenza più drammatica per l'ufficio giudiziario eporediese. La pianta organica degli impiegati amministrativi, infatti, non è mai stata adeguata dalla riforma della geografia giudiziaria in poi, che ha triplicato il territorio sotto il controllo dei pm eporediesi, senza assegnare il personale adeguato.
Oggi gli impiegati previsti sono 32, ma negli uffici ce ne sono soltanto 18, il che significa che i dipendenti svolgono il lavoro di 4-5 persone. Inoltre, i numeri della polizia giudiziaria sono irregolari: dovrebbero essere due per magistrato, e invece sono soltanto 8.
Ormai siamo arrivati a un livello per cui chi prende un legittimo giorno di ferie, si sente ingiustamente in colpa verso gli altri. Non riusciamo a far fronte alle malattie, alle maternità, ai distacchi, perché chi manca non viene sostituito. .
Mancano anche le figure apicali: non c'è il direttore amministrativo e sono solo 5 i funzionari.
Infine s'aggiunge che è stato ridimensionato il ruolo del giudice di pace e l’ufficio affari civili e che i fascicoli ignoti sono finiti tutti sulla scrivania della procuratrice capo Gabriella Viglione.
In una situazione del genere, la giustizia non riesce a fare il suo corso, perché il personale non riesce a far fronte alle malattie, alle maternità, ai distacchi, perché chi manca non viene sostituito. La situazione è ingestibile, e la procuratrice capo Gabriella Viglione ha dichiarato che «Ormai siamo arrivati a un livello per cui chi prende un legittimo giorno di ferie, si sente ingiustamente in colpa verso gli altri. Non riusciamo a far fronte alle malattie, alle maternità, ai distacchi, perché chi manca non viene sostituito. La situazione è ingestibile, al nostro personale chiediamo condizioni inesigibili. «I cittadini che vivono nel nostro territorio hanno un terzo delle possibilità in meno degli altri italiani di ricevere giustizia. È pura matematica. E questo qualunque sia il loro ruolo nelle vicende: indagati o persone offese».
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