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Il caso
04 Aprile 2023 - 17:45
L'inaugurazione della piscina il 3 ottobre del 2022
Lunedì sera la Sindaca Giulia Guazzora ha scelto di restare in silenzio sul “caso piscina”.
Si dice che così le avrebbe consigliato il suo avvocato: meglio tacere che continuare a dire bugie.
Durante l’ultima seduta del parlamentino sanmaurese, dunque, la prima cittadina del Partito Democratico, con un comportamento a dir poco vergognoso (e molto distante dalla democrazia tanto sbandierata dalla sinistra) ha deciso di non rispondere all’interrogazione presentata dalla consigliere di minoranza, Paola Antonetto.
“Ne abbiamo già parlato abbastanza - ha tagliato corto Guazzora - non ho più niente da dire, le risposte le ho già date”.
Insomma, come se spettasse al Sindaco decidere se la minoranza può proporre interrogazioni e su quale tema, ma vabbè...
“Il Sindaco - ha replicato Paola Antonetto - non ha rispetto delle minoranze e dei consiglieri, chiedo al Sindaco se può sforzarsi di rispondere alle mie domande. Così non ha rispetto dell’aula. Abbiamo assistito all’atto più brutto in un Consiglio, non è mai accaduto che un Sindaco si rifiutasse di rispondere ad una interrogazione. È mancato il rispetto a me e a tutti i consiglieri comunali. È un atto veramente grave. Questa sera si è dimostrata totalmente assente la trasparenza. Non è citabile nelle prerogative del Sindaco. Probabilmente si vergogna. Non è in grado di fare il Sindaco, deve andare a casa”.
Il bubbone ormai è scoppiato da settimane, per non dire mesi, e gli ultimi documenti arrivati nelle mani dei consiglieri di minoranza complicano sempre di più la posizione della prima cittadina, Giulia Guazzora.
Come mai la piscina di Piazza Gramsci ha riaperto i battenti senza il certificato antincendio e senza licenza?
Hanno sbagliato gli uffici del Comune? Ha spinto la politica? Ha spinto il gestore? Probabilmente, a meno che la Procura non intervenga, queste domande non avranno risposte.
La piscina ha riaperto i battenti il 3 ottobre del 2023 eppure la licenza è datata novembre 2022 e il certificato antincendio è arrivato solo il 18 gennaio del 2023.
Qualche delucidazione, in più, un paio di settimane fa, ce l’aveva data Paolo De March, rappresentante di Torino 81, la società che sta gestendo (da ottobre, per un anno), l’impianto di piazza Gramsci.
“Se non avessi avuto le certificazione per poter aprire - ci ha detto 15 giorni fa - non avrei aperto. Io penso che le certificazioni erano a posto, c’erano le condizioni di sicurezza per aprire. Il certificato antincendio è a cura della città, non è un problema che dovevo seguire io. Io sono stato autorizzato dalla città a partire ben prima del 15 novembre. Ho aperto il 3 ottobre e tutte le autorità presenti avrebbero avuto tutto il tempo per segnalare eventuali problematiche o mancanze”.
Altre risposte, però, sono arrivate proprio lunedì sera.
Dopo l’ennesimo accesso agli atti, infatti, i consiglieri hanno ricevuto un documento firmato proprio dalla Sindaca Giulia Guazzora.
Un foglio che autorizzava la piscina ad aprire il 3 ottobre, anche se in mancanza di licenza e certificato antincendio.
Un documento, tra l’altro, saltato fuori con un meccanismo a dir poco particolare.
“I documenti di lunedì - spiega il consigliere di minoranza, Marco Bongiovanni - fanno emergere cose strane: da quando il Sindaco emette un atto amministrativo? Un foglio dove il Sindaco dice: “Apri”, è un atto amministrativo non politico, perché lo fa il Sindaco? È un documento firmato proprio dalla Sindaca”.
Parliamo di un documento non protocollato ma inviato proprio dal gestore della piscina al Comune.
A novembre, infatti, la struttura ha ricevuto la una sanzione da 1000 euro proprio per aver aperto senza la licenza necessaria.
Una multa verso cui il gestore ha fatto ricorso proprio presentando, negli allegati, il foglio che lo autorizzava ad aprire, firmato dalla Sindaca Giulia Guazzora.
I documenti, in ogni caso, non ci sono ancora tutti.
“Ho fatto richiesta al 20 dicembre di avere tutti i documenti sulla piscina. - continua Bongiovanni - I documenti che sono arrivati fino ad ora fanno riferimento ad allegati che non ho. Servono tutti i documenti per poter fare il nostro lavoro. Mi pare ovvio che se mi viene dato un documento che contiene un allegato questo debba esserci. Invece devo richiederlo ogni volta...”.
Incongruenze sui documenti sono state denunciate anche dalla capogruppo di Fratelli d’Italia, Paola Antonetto.
“Ho fatto richiesta di accesso agli atti, - spiega Antonetto - ho chiesto eventuali illeciti relativi alla piscina, i verbali amministrativi, le sanzione erogate. La Sindac aa febbraio ci aveva parlato di “eventuali multe” ma in data 21/11 c’è stata la sanzione, ben prima. C’è poi altro che non torna: ho una mail scritta da un dipendente del Comune dice che il Cpi non è in carico al gestore ma al Comune. Anche su questo la Sindaca aveva detto il contrario”.
Perplessità anche da parte del consigliere di minoranza dei Due Ponti, Roberto Olivero.
“Ci sono evidenze abbastanza chiare. Ci sono palesi superficialità, - commenta - le carte cantano. L’arroccamento della Sindaca e la decisione di non rispondere non li capisco, il ruolo istituzionale esige sempre una risposta. È stata una cosa fuori luogo. Posso capire che si è sotto pressione. Posso capire se si è individuati come il maggiore responsabile ma è il ruolo stesso che lo prevede. Se erano risposte già date occorreva ribadirle. Detto ciò, per un cittadino normale è impossible presentare un progetto con un documento scaduto. Le norme devono essere rispettate al 100%, specialmente in Comune, il Comune deve dare l’esempio”.
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