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BOLLENGO
04 Aprile 2023 - 00:28
In una lettera inviata nei giorni scorsi al sindaco della Città metropolitana Stefano Lorusso e a Gianfranco Guerrini, Consigliere delegato tutela flora e fauna dell’ex provincia di Torino , il primo cittadino di Bollengo Luigi Ricca richiama ancora una volta l’attenzione sulla emergenza cinghiali la cui presenza sul territorio si è ora consolidata in modo massiccio e non più sopportabile.

il sindaco di Torino Stefano Lo Russo
“Sempre più frequentemente - scrive Ricca - vengono avvistati veri e propri branchi di animali, anche di 10, 15, 20 componenti: quasi tutto il territorio comunale è interessato dalla loro presenza, ma negli ultimi tempi, per quanto riguarda il mio Comune, soprattutto nelle zone della Roda e Sambuco, tra la strada comunale dell’Inchiglia e la provinciale 80 Albiano – Bollengo, determinando livelli intollerabili di distruzione dei terreni e delle coltivazioni. Inoltre, vengono segnalati numerosi attraversamenti della strada provinciale 80, oltre che della statale 228 e della provinciale 228 e finora solo la fortuna ha scongiurato incidenti che avrebbero potuto avere pesanti conseguenze sulle persone eventualmente coinvolte, persone che nessun risarcimento potrebbe compensare in caso di conseguenze gravi o addirittura mortali” descrive il sindaco.
Ricca scrive ancora: “Si è arrivati anche a Bollengo alla passeggiata notturna del cinghiale in una via illuminata, per noi una novità che per fortuna non si è trasformata, come è avvenuto in altre parti, in tragedia con l’investimento dell’animale da parte di qualche auto ed il rischio di pesanti conseguenze per i passeggeri....”

Il sindaco di Bollengo Luigi Sergio Ricca
Vero è che dopo alcune segnalazioni si è dato il via ad alcune battute ma con esiti inadeguati.
“Il malcontento degli agricoltori che vogliono raccogliere il frutto del loro lavoro è al limite della sopportazione - sottolinea il sindaco - credo sia giunto il tempo di superare un malinteso senso di tutela della specie che, nel caso del cinghiale, non è certamente né a rischio estinzione né presenza tipica ed ambientalmente compatibile con il nostro territorio, facendo in questo caso prevalere, sul fanatismo pseudo animalista, il buon senso ed i dati scientifici. Nei giorni scorsi molti coltivatori delle aree interessate mi hanno rivolto, insieme alle considerazioni che ho sopra sintetizzato, anche una richiesta che potrà sembrare provocatoria ma che ha tutte le ragioni di essere avanzata e che mi faccio carico di sottoporre alla Vostra attenzione: quella di finanziare, attraverso il Comune di Bollengo, la realizzazione di una recinzione di un’area di almeno 50 ettari comprendente in particolare i prati ed i campi delle zone Rodda ed Inchiglia. Avute le risorse per l’acquisto del necessario per realizzare l’opera, gli interessati provvederebbero alla sua esecuzione. Insomma, anziché pagare danni a posteriori, magari in modo insoddisfacente e con tempi lunghi, si anticipino le somme necessarie per realizzare opere che impediscano che il danno venga provocato, rispettando il lavoro e l’impegno del lavoratore, oltre che la tutela dell’ambiente naturale, seriamente danneggiato dalla
presenza dell’ungulato”.
Il Comune di Bollengo è disponibile ad organizzare un incontro con tutti gli enti e le persone interessate.
Altrimenti, conclude il sindaco: “Qualora la proposta sia ritenuta impraticabile, si sollecita un deciso e massiccio intervento di abbattimento, prolungato nel tempo, per limitare, se non annullare, la presenza dei cinghiali nella zona, a tutela degli agricoltori che vogliono raccogliere il frutto del loro lavoro, oltre che a tutela della salute pubblica a rischio per l’incidentalità che gli ungulati possono causare e le malattie che possono diffondere”.
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