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Chivasso

Il medico va in pensione: un intero quartiere in ansia

La preoccupazione del Borgo Sud Est, uno dei quartieri più popolosi della città, per il pensionamento della dottoressa Bena, che segue centinaia di pazienti in via Togliatti

Medico di famiglia (immagine d'archivio)

Medico di famiglia (immagine d'archivio)

Gent.mo, le comunico che la signora dr.sa Bena Daniela l’11 aprile 2023 cesserà l’attività di Medico di Medicina Generale presso questa ASL e pertanto La invito ad effettuare la nuova scelta di un medico tra quelli di libera scelta”.

Tre righe, messe nero su bianco dal direttore del distretto di Chivasso, il dottor Mauro Trioni, in una lettera inviata a tutti gli assistiti della dottoressa Bena, sufficienti per mettere in allarme un intero quartiere.

“Se perdiamo anche questo servizio, restiamo senza più nulla”.

A parlare è Bruno Prestìa, consigliere comunale di Per Chivasso. 

Bruno Prestìa consigliere comunale di Chivasso

Alla notizia del pensionamento della dottoressa Bena, Prestìa s’è fatto portavoce delle preoccupazioni e delle istanze dell’intero quartiere, dove il medico ha centinaia di pazienti.

Il consigliere comunale ha scritto una lettera al sindaco Claudio Castello, al direttore generale dell’Asl To 4 Stefano Scarpetta e al presidente dell’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa) Emilio Bolla.

Uno dei quartieri più popolosi di Chivasso rischia infatti di rimanere senza un riferimento sanitario importante.

Una veduta del quartiere Borgo Sud Est a Chivasso

“Già il nostro quartiere, vista la sua posizione periferica, non gode di molti servizi - inforca Prestìa -: la preoccupazione nasce dal rischio di vedere la scomparsa di un servizio fondamentale. Gli attuali utenti dello studio sono principalmente anziani (ma non solo) che dunque potrebbero avere maggiori difficoltà nel fruire di un servizio essenziale quale quello fornito dal medico di famiglia”.

Per questa ragione reputo assolutamente importante che tutte le parti potenzialmente coinvolte - ASL To 4, Comune di Chivasso, Agenzia Territoriale per la Casa, ente proprietario della struttura ove attualmente si svolge il servizio - possano rassicurare la cittadinanza con la continuazione del servizio, con le modalità possibili, e che si possa affrontare la questione coinvolgendo tutti gli interessati, al fine di trovare insieme una soluzione che possa garantire la continuità del servizio medico”.

Prestìa, in conclusione, chiede a tutti i destinatari della lettera - la convocazione urgente di un incontro per “discutere della problematica, ma soprattutto per definire una soluzione che consenta di minimizzare il rischio di lasciare una zona importante e popolosa della città sprovvista del medico di famiglia”.

Staremo a vedere.

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