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Barbania

Zero cariche per Francesca Bonomo: i sei mesi a bocca asciutta della dem canavesana

Dopo l'esito negativo delle elezioni, all'ex deputata di Barbania sono andate male anche le Primarie

Francesca Bonomo

Francesca Bonomo

L'ex parlamentare barbaniese Francesca Bonomo aveva sostenuto Stefano Bonaccini nella corsa alla segretaria del Partito Democratico per ragioni ben precise, che lei stessa aveva chiarito su Facebook. Secondo Bonomo,  Bonaccini "in questi anni di governo dell’Emilia ha dimostrato di saper mettere insieme concretezza con la capacità di comunicazione e la vicinanza ai territori".

E poi ancora "io credo che ancora oggi dobbiamo prediligere queste figure, quelle che ci mettono sempre la faccia, quelle che sono vicine ai problemi dei loro cittadini, quelle che nel concreto dell’esperienza che hanno fatto dal basso, passo dopo passo, si sono misurate con la difficoltà dell’essere politico e dell’essere amministratore. Per queste ragioni io sosterrò Stefano Bonaccini a questo congresso e invito a sostenere anche voi la sua candidatura".

Il voto degli iscritti le aveva dato ragione: Bonaccini aveva raggiungo quasi il 53%, staccando di quasi venti punti la Schlein. Ma il 26 febbraio scorso, quando a votare per eleggere il nuovo leader del centrosinistra ci sono andati anche i non iscritti (in tutto un milione e trecentomila persone), quella che per il presidente dell'Emilia Romagna pareva essere una passeggiata s'è trasformata in un mezzo pasticcio con la vittoria schiacciante della giovane Elly Schlein, fino a poco tempo fa sua vice.

Un dettaglio che pochi sapevano, ma che è tutt'altro che irrilevante, è che chi andava a votare alle Primarie non soltanto eleggeva il nuovo segretario, ma pure i seicento componenti dell'assemblea nazionale del Partito Democratico. E Bonomo correva proprio per quella posizione. Il candidato che ha più delegati, infatti, viene proclamato segretario: così dice lo statuto (articolo 12, comma 11)

Le è andata male: nel parlamentino dem è rimasta esclusa assieme ad altri "bonacciniani" piemontesi come Davide Gariglio. Si tratta solo del secondo episodio di questo tipo negli ultimi, sfortunati, sei mesi. Il 25 settembre scorso, infatti, in occasione delle elezioni politiche, Bonomo era stata candidata al plurinominale in una posizione che rendeva sostanzialmente impossibile l'elezione. 

E infatti è rimasta fuori. Neanche i barbaniesi l'avevano seguita, e avevano fatto una scelta molto netta. Per quanto riguarda il Senato, per esempio, circa il 61% dei votanti aveva fatto una "x" su uno dei partiti della coalizione di centrodestra. Una maggioranza bulgara, di quasi venti punti percentuali superiore rispetto al risultato ottenuto dalla coalizione a livello nazionale. 

E pare che pure i simpatizzanti della sezione del Partito Democratico a cui è iscritta la Bonomo che si sono recati a votare alle Primarie di domenica scorsa non abbiano colto l'appello a schierarsi per Bonaccini che la concittadina ed ex parlamentare aveva lanciato: sui 102 votanti del circolo Pd della Val Malone, infatti, 56 hanno votato per Elly Schlein, dieci in meno per il "competitor" riformista.

Dopo le elezioni del 25 settembre, l'ex deputata dem aveva affidato a una nota alcune considerazioni sul futuro del partito, che oggi potrebbero funzionare da monito al nuovo stato maggiore a trazione Schlein: "Credo - aveva scritto - che non basti cambiare segretario, ma che sia necessario cambiare il modo di stare insieme e soprattutto di essere vicini ai problemi dei cittadini".

Ce la faranno i nostri eroi?

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