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Rivara
27 Febbraio 2023 - 08:45
Elisoccorso (foto d'archivio)
Della nuova pista per l'elisoccorso parlavamo da quasi un anno. Ora i lavori sono terminati, manca ancora qualche autorizzazione e, entro fine marzo, la pista sarà operativa. "Ci interessa che sia operativa - dice, pragmatico, il sindaco di Rivara Roberto Andriollo - poi la inaugureremo più in là".
Dal prossimo mese, dunque, la pista sarà a disposizione del 118. La piattaforma è stata realizzata nei pressi del campo sportivo i via Giuseppe Bruno. "Manca solo la cartellonistica - dice Andriollo - e nel giro di dieci/quindici giorni contatteremo il responsabile del 118 per ultimare le operazioni".
Roberto Andriollo, sindaco di Rivara
I lavori che sono stati fatti sulla pista sono molti, e totalizzano circa 70mila euro. 50mila euro arrivano dai fondi per l'efficientamento energetico, mentre altri 20mila euro provengono dal bilancio del Comune. "Abbiamo cambiato, ad esempio, tutte le lampade - prosegue Andriollo, sostituendo le lampade vecchie che duravano poco e consumavano tanto con delle moderne lampade a Led, che sono anche più vantaggiose perché se ci fosse durante un temporale un'interruzione di corrente".
Naturalmente, si è scelto di operare anche sulla viabilità. "La strada di accesso al campo prima era sterrata, ora l'abbiamo rifatta completamente in cemento per evitare che quando piove i mezzi di soccorso facciano fatica a marciare" racconta il primo cittadino rivarese.
Il campo di via Bruno
Non è mancato chi, nel corso di questi mesi, ha sollevato critiche. Ed effettivamente ci si potrebbe chiedere: "Una pista per l'elisoccorso c'è già nelle vicine Pratiglione e Levone, ma anche a Favria. Non bastavano quelle?". Andriollo non ha dubbi in merito: la pista servirà. "Anche se ci permettesse di salvare una vita ogni dieci anni sarebbe già un successo" ci dice.
L'anno scorso, quando col sindaco di Rivara avevamo già parlato della realizzazione della nuova pista, Andriollo era stato molto netto: "Ci vorrebbe - ci aveva detto - una pista di atterraggio per ogni paese come il nostro". Per di più, ci aveva detto Andriollo, "le persone potrebbero pensare a trasferirsi qui perché sanno che grazie a questa infrastruttura sono più tutelati".
E in effetti può essere, anche perché la morfologia del territorio potrebbe rendere necessario interventi che l’ambulanza potrebbe non garantire efficacemente o che potrebbe rallentare. E in caso di emergenza anche solo dieci minuti sono fondamentali.
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